giovedì 29 dicembre 2011

Cantine Zanzi


Mi hanno regalato una bottiglia di lambrusco amabile (il mio vino preferito) delle cantine Zanzi (il mio cognome preferito). Vi garantisco che è squisito.

Sergio e Roberto


Questo pomeriggio sono stato ai funerali di Sergio, papà della mia amica Patrizia, morto dopo una lunga malattia. Per me Sergio è un eroe, perché è riuscito a vivere ancora, dopo la tragica morte del figlio Roberto, ancora ragazzo. Già questo è un titolo sufficiente, una credenziale di tutto rispetto. Non conoscevo Sergio, è stato descritto come una persona buona, riservata, che non amava mettersi in mostra, che amava la sua famiglia, il suo lavoro, che ha saputo vivere la malattia con dignità. Ho saputo anche che di mestiere riparava macchine da scrivere, strumenti che ho sempre amato. Mi consola pensarlo finalmente riabbracciare il figlio Roberto. A questo abbraccio Sergio deve averci sperato da quel tragico giorno: questo abbraccio ipotizzato gli ha dato la forza di svegliarsi, di andare al lavoro, di tornare a casa e di addormentarsi la sera.

Un arpeggio per nonna Teresina


Sbaglierò, ma credo che nonna Teresina abbia particolarmente apprezzato quel semplice, preciso, curato arpeggio alla chitarre elettrica, che le ha regalato il nipote Marco al termine del suo funerale, celebrato stamani nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo in Biumo Inferiore. Perché la musica vola, è libera, non ha il peso delle parole, rischiose. Un arpeggio di poche note, capace di commuovere nonna Teresina e i presenti. E credo che mamma Teresina abbia apprezzato i canti di Maria, e senz'altro le molte preghiere, che hanno accompagnato il suo ultimo viaggio terreno.

La domanda fatale


"Sarà lui? Non sarà lui? Sarà lei? Non sarà lei?" Ecco la domanda fatale: per gli innamorati non esiste. Chi se la pone è innamorato per modo di dire, all'acqua di rose, in tono minore. Il suo amore è un fiore già secco.

Per innamorarsi


Per innamorarsi bisogna dire al proprio io ingombrante: "Mio caro, mettiti da parte!"