mercoledì 18 aprile 2012

Auguri (in ritardo)


Sebbene con un giorno di ritardo: tanti auguri, caro Gigetto, e ancora grazie per l'ottima cena.

La tranquillità


"Finché si è inquieti, si può stare tranquilli." (Julien Green)

Dimitri, campione regionale


In questa grigia e fredda giornata primaverile similautunno, un po' di sole giunge da Brescia. Dimitri Elli, alunno Vidoletti, è campione regionale di nuoto, 25 metri dorso. Qui in foto vediamo Dimitri (al centro) con la medaglia di campione provinciale sempre dei 25 dorso, la sua specialità. Grande Dimitri!

L'ansia ai tempi della crisi


Riflettevo su una frase del Vangelo: "E non preoccupatevi di cosa mangerete e di cosa berrete...a ciascun giorno basta la sua pena." Io avrei aggiunto "..e la sua gioia" comunque Gesù parla solo di pena. E' un invito a fidarsi della Provvidenza, e insieme a vivere giorno per giorno, perché prolungare lo sguardo troppo in là mette ansia, soprattutto in questo tempo di crisi. Stamani in piscina, mentre nuotavo, pensavo che anche per il nuoto è così: la prospettiva di dover percorrere 60-70-80-100 vasche da 25m senza fermarsi può mettere ansia, se invece si affronta una vasca alla volta, è tutto più facile: si nuota una vasca, si prende fiato, e via, sperando di portare a termine la vasca successiva.

foto di Carlo Meazza

La tusèta dul Muntèll


Questa grigia giornata di pioggia (benché senza temporale) e la foto che ieri mi ha fatto pervenire l’amico Praderio mi portano al 1998, a mia figlia Caterina terrorizzata dal temporale e alla nascita della mia poesia in dialetto, che qui ripropongo. E’ una poesia semplice, alla quale sono molto legato perché parla di mia figlia e perché mi sembra descriva abbastanza poeticamente immagini ben note ai varesini. Fu premiata al Poeta Bosino (vedi foto). Ricordo ancora che l’amico Clemente Maggiora mi fece una confidenza: fra i componenti della giuria, uno non sapeva il significato della parola ‘gibilèe’ (confusione, trambusto, tramestio, rumore) e la tradusse con Giubileo, facendo ‘inorridire’ il buon Clemente, amante di Speri della Chiesa Jemoli e grande esperto di dialetto.


La tuseta dul Muntèll

In du‘l vent fiacc d’agost
udùur d’acqua.
Dal ciel da gess
gòta a gòta, e pö da prèssa
al piöö.

Nèta i so pagn Varès;
canta la grundàna,
sa pizza ‘l verd,
lüsèntan, sota i niul, i còpp,
la tera, cota,
güsta ‘l piasè d’una bevüda.

Di part dal mott da Biüm da Sùra
ul nègar s’è quagià;
saètt, trun e acqua cativa
cùntra ‘l San Giorg.

La tusèta dul Muntèll,
nasin schiscià sul vèdar,
ciama la mama,
piang a la tempesta,
sentèe sota düü ugìn pien da paüra.

L’è ‘n gibilèe, adess,
ul ciel sùra Varès.


LA BAMBINA DEL MONTELLO

Nel vento fiacco d’agosto
odore d’acqua.
Dal cielo di gesso
goccia a goccia, e poi di fretta
piove.

Varese lava i suoi panni;
canta la grondaia,
si accende il verde,
luccicano, sotto le nuvole, le tegole,
la terra, cotta,
gusta il piacere di una bevuta.

Dalle parti della collina di Biumo Superiore
il nero si è quagliato;
saette, tuoni e acqua cattiva
contro il San Giorgio.

La bambina del Montello,
nasino schiacciato sul vetro,
chiama la mamma,
piange alla tempesta,
sentieri sotto due occhietti pieni di paura.

E’ un tramestio, adesso,
il cielo sopra Varese.