lunedì 25 aprile 2011

Sopra, sotto, a destra, a sinistra

Pur non essendo venerdì santo, stamani, facendo sport, pensavo alla morte. E me la immaginavo come una inseguitrice poco gradita. Ai miei alunni, quando faccio i test di velocità, dico sempre di immaginare di essere inseguiti da un ladro o da un animale feroce o semplicemente da un cane rabbioso: così vanno più veloci. Il nostro continuo operare serve a distanziare la triste sorella. Chi si ferma è perduto. In realtà la morte mi pare stia dietro, davanti, sopra, sotto, a destra, a sinistra. Fa quello che vuole. E' sregolata. E il nostro affannarci ha un solo obiettivo: scantonare da quel pensiero.

I soffi dei bimbi

Nella sonnolenza postprandiale del dì di Pasqua, camminavo fiacco lungo la mia via. Illuminati dal sole ecco i semi di taràssaco, riuniti in sferico abbraccio. Fossi stato un bimbo avrei strappato la pianta, soffiato e goduto di quel volo leggero. Oggi ho fotografato ciò che resta del giallo taràssaco. Con gli anni cambiano i piaceri. L'importante è divertirsi. Sempre.

25 aprile

25 aprile 1945: fine di un incubo. Io non c'ero ma ho saputo. Quando penso a quelle sofferenze e alle mie ridicole malinconie, mi scappa da ridere. Sono contento che tutte e tre le mie figlie abbiano vinto il premio '25 aprile', quando erano alle elementari. Le accompagnavo con orgoglio: Santa Messa, giro cittadino a deporre le corone, cerimonia all'Impero. I sindaci si chiamavano Raimondo Fassa e Aldo Fumagalli. Non so quanto ricordino ora, le mie ragazze, di quei momenti. Probabilmente non sono stato un buon padre, per ciò che riguarda l'amor di Patria.

San Marco

Auguri ai molti Marco che conosco, e in particolare a mio fratello Marco, the banjoman (foto)