sabato 8 dicembre 2007

Mani Padamadan


Poteva scegliere anche un titolo più facile l'amico Dino Azzalin per la sua ultima raccolta di racconti, perché Mani Padamadan è -come ha detto Claudio Del Frate- uno scioglilingua. In realtà il signor Mani è uno dei personaggi, incontrati durante i molti viaggi di Dino -medicopoetanarratoreetant'altro- descritti nel volume, presentato ieri sera in Salone Estense. Tanta gente, tanti applausi, tanta buona musica e un buon numero di belle ragazze, fra le quali (vedi foto) la nipote di Dino, Ilaria, deputata non a vendere i libri (erano gratis) ma a distribuirli. Offerta libera, per l'A.P.A. (Amici per l'Africa), all'interno della quale Dino fa Soccorso odonto-stomatologico. Ho preferito mettere la foto di Ilaria e non di Dino per ovvi motivi. Non ho ancora letto il libro, ma chi lo compra va sul sicuro, non nel senso che si troverà di fronte ad un capolavoro, ma a buona narrativa questo sì: ci posso mettere la mano sul fuoco. Conosco Dino e il suo stile letterario. Io e Dino siamo gente del viale Belforte, che ha conosciuto la terra del campo dell'oratorio di Biumo Inferiore. La scrittura ci ha riuniti. Siamo tornati sulla stessa pagina.

Giulio e Giampietro


Giulio Clerici, medico sportivo, è un mio amico. A sua volta lui era molto amico di Giampietro Martignoni (in foto), medico come lui, grande sportivo (come lui), uomo generoso (come Giulio). Giampietro è morto tragicamente nel 1989, quando aveva trentatre anni. Stamani Giulio ha voluto dedicare all'amico la nuova sala ecocardiografica, aperta nel suo Centro di Medicina dello Sport a Cassinetta di Biandronno. I genitori di Giampietro hanno in parte contribuito all'acquisto della sofisticata strumentazione dell'eco-cuore, e sono stati ben felici di poter ricordare il figlio (il loro unico figlio) in questo modo. Il cuore di Giampietro batte ancora, all'unisono con quello di Giulio Clerici e di quanti gli hanno voluto bene.