sabato 24 maggio 2008

Menestrello di lago


A sorpresa, sempre ieri sera, al Teatrino di via Sacco è arrivato Davide Van de Sfross e ci ha regalato quattro canzoni. Mi aspettavo Guglielmo Tell, ma lo stesso mi sono divertito. E' un altro (al pari di Bossi) che ha creduto alla sua proposta e gli è andata bene. Ora vende e si diverte, riempie gli stadi, canta ciò che gli piace, sta contribuendo a nobilitare il dialetto nella canzone (sino ad ora c'era riuscito solo il dialetto napoletano), è un poeta alla buona, ma almeno si capisce e non va in giro con la puzza sotto il naso. Nel mio piccolo anch'io ho scritto una canzone in dialetto (Valzer par Varès) che proprio oggi sarà cantata alla festa della Scuola Bosina. L'amica Lidia Munaretti l'ha insegnata ai bambini dell'asilo, delle elementari e delle medie. Il Gruppo Folkloristico Bosino la sta imparando, e forse la proporrà nello spettacolo durante i Mondiali di ciclismo di settembre. Anch'io mi sto divertendo.

Il senatur


Come già scritto, qui non dirò per che partito voto. Sia quel che sia, ieri sera ero al Teatrino di via Sacco ad ascoltare Umberto Bossi. Un uomo che si è definito fortunato (nonostante la botta tremenda della malattia, che l'ha segnato in modo evidente), che continua a combattere, che ha grinta, che non vuole mollare e stringe i denti. Chi ha un ideale e lotta, chi dà un senso alla propria vita e fa qualcosa per la collettività ha la mia stima. Certo, dipende anche cosa uno dice e propone, dipende dai contenuti, però un uomo appassionato fa sempre invidia. Bossi si è definito cattolico, amante della famiglia. "Per camminare insieme bisogna avere alle spalle una storia comune" ha detto fra l'altro il senatur.