giovedì 16 agosto 2012

Le autostrade della mia anima

Del nuovo cd della PBB, una sola canzone è stata scritta interamente da mio fratello Marco detto Moch (del quale vedete la mano sinistra, mentre suona il banjo) e precisamente la numero 11, titolo: 'The highways of my soul', Le autostrade della mia anima. Posso proporvi in anteprima solo il testo, Marco l'ha scritta in inglese, mi sento coinvolto visto che si parla di ricordi di infanzia, e fra i quattro che giocano nel corridoio ci sono anch'io. Buddy è l'amato cane di Moch, i Giardini Pubblici sono quelli di Varese.
Ecco testo e traduzione:



The Highways Of My Soul
2012 Marco Zanzi (SUISA)

dal CD "PBB III" della Piedmont Brothers Band
http://music.piedmontbrothersband.com/album/pbb-iii



Scritta mentre ero con Buddy ai Giardini Pubblici: o meglio l'idea è venuta lì.
Dedicata alla famiglia...

THE HIGHWAYS OF MY SOUL 
Marco Zanzi

The Spring has come, the trees are in full bloom 
Smile on my face how I love the month of June 
The birds are singing while Buddy’s by my side 
The skyline’s gold and I’m slowing down the ride

Past comes to haunt me feels like a gentle breeze 
This little train wakes up my memories 
Mum with a buggy, whipped cream and sunny skies 
Oh, the golden ‘60s I need to close my eyes

A piano is playing, the boys all gather ‘round 
The music’s flowing easy oh, what a tender sound 
Life can be really tough but nothing helps me more 
Than driving through the highways of my soul 

Instrumental

 The kindling burning, the black stove heats my core
Four kids are playing ball in the corridor 
The snow was high back then, mummy’s smile was still around 
I suppose that going back is out of bounds 

No piano is playing now 
The boys no more around 
But the sound still flowing easy 
It’s an even sweeter sound 

Life can be really tough 
Well, nothing helps me more 
Than roaming through the highways of my soul 
Than running through the highways of my soul 
Than driving through the highways of my soul 

© 2012 Marco Zanzi (SUISA)

TRADUZIONE:

LE AUTOSTRADE DELLA MIA ANIMA
Marco Zanzi

La Primavera è arrivata, gli alberi sono tutti in fiore
Un sorriso sul mio volto, quanto amo il mese di Giugno!
Gli uccellini cantano mentre Buddy è al mio fianco
L'orizzonte è dorato e sto rallentando il passo

Il passato mi insegue, come una brezza leggera
Questo trenino risveglia i miei ricordi
La mamma con il passeggino, la panna montata e i cieli soleggiati
Oh, i dorati anni '60, sento il bisogno di chiudere gli occhi

Un piano sta suonando, i ragazzi sono tutti li intorno
La musica scorre facile, oh che suono delicato!
La vita può essere veramente dura ma niente mi aiuta di più
Che "guidare" attraverso le autostrade della mia anima

La legna brucia, la stufa nera riscalda la mia anima
Quattro ragazzi giocano con la palla nel corridoio
La neve cadeva copiosa allora, il sorriso della mamma era ancora in giro
Suppongo che tornare indietro sia fuori discussione...

Il piano non suona più adesso
I ragazzi non sono più li in giro
Ma il suono scorre ancora facile
Ed è un suono perfino più dolce!

La vita può essere veramente dura ma niente mi aiuta di più
Che vagare attraverso le autostrade della mia anima
Che correre lungo le autostrade della mia anima
Che "guidare" attraverso le autostrade della mia anima




Tre orette d'auto

Consiglio la visita a Trento. In fondo da Varese lo si può fare in giornata, tre orette di auto all'andata e tre al ritorno. Meglio due giorni. Non si può non salire al castello del Buonconsiglio. Con 8 euro (ma ci sono tanti sconti, ad esempio chi ha la carta IkeaFamily paga 4 euro) visita al castello e alla bella mostra 'I cavalieri dell'Imperatore' (sino al 18 novembre). Con un euro in più si entra e si visita la torre dell'Aquila (in foto), dove si può ammirare il 'Ciclo dei Mesi', una delle più importanti testimonianze del gotico internazionale, realizzato nel 1400 dal pittore boemo Venceslao. In verità quando l'ho visto io ero un po' stanco, avevo appena gustato pizza e birra in un locale vicino al castello, erano le tre del pomeriggio, ora di pennichella, ma ho comunque apprezzato gli undici riquadri (manca il mese di marzo, forse rovinato da un incendio), anche se spesso compaiono i poveri contadini sempre a sgobbare e i nobili a rincorrersi, ad allenarsi col falcone, ad intrattenersi in svolazzi amorosi, addirittura a tirarsi palle di neve.

Da Luigi a Franco

Ieri, alla Messa degli alpini alle Tre Croci (foto) ho sentito predicare per la prima volta Mons. Franco Agnesi, il nuovo vicario episcopale di Varese, e devo dire che mi ha fatto una buona impressione. Soprattutto per la sinteticità. Ne approfitto per salutare Mons. Luigi Stucchi, con il quale ho dialogato più volte, sacerdote giornalista.

Dino: perché?

Dopo i funerali di Dino Barassi, celebrati l'altro ieri, 14 agosto, vista la tanta gente nella chiesa di Biumo Inferiore, la partecipazione commossa e registrate le molte visite sul mio blog, soprattutto nel post Dino il dono, mi viene da chiedermi: perché? Dino ha lasciato un ricordo senz'altro capace di muovere la gente e di commuoverla. Perché? Come già ho scritto, ho conosciuto Dino molti anni fa, non sapevo ad esempio di un suo ruolo dirigenziale nel Varese Calcio. Il mio è un giudizio parziale, superficiale.
L'amore per la famiglia, la generosità, l'ottimismo di fondo, la voglia di lavorare per sé e per gli altri, il bisogno di Dio, la capacità di saper affrontare la morte, anche prematura, anche inattesa: penso siano questi gli elementi che fanno di Dino, e degli uomini come lui, persone esemplari, che attraggono, che lasciano il segno sulla buccia del mondo.