martedì 16 settembre 2008

Moralista

C'è chi mi accusava, e forse ancora mi accusa, di essere un moralista, con ciò intendendo la seguente caratteristica: uno ha un ideale e cerca di adeguarsi, di adattarsi, di perseguire quel modus vivendi, anche se ciò comporta non naturalezza e gioia ma soprattutto sacrificio, fatica e rinuncia. Moralista non è chi predica bene e razzola male, ma chi predica bene e cerca di razzolare bene, ma ciò non gli viene spontaneamente. Se tale è la definizione, mi ci riconosco soprattutto per il passato. Un passato anche carico di sensi di colpa, perché la fatica di far seguito all'ideale porta frustrazione, senso di inadeguatezza e senso di colpa. Oggi credo di aver fatto pace con la mia povertà e 'cattiveria', fardello che, mi pare, sia un po' di tutti, chi più chi meno. Noi cristiani diciamo che ciò si chiama peccato. E dopo ogni vittoria, anche minima, nei confronti dell'egoismo, mi rincuoro, e sono un po' più felice.