martedì 5 aprile 2011

Dolore e speranza

Chi è genitore lo sa bene: la morte di un figlio è una prova durissima, quasi disumana. Anzi: disumana, nel senso che scortica la nostra umanità e ci lascia nudi, sbigottiti, increduli. Emanuela e Attilio Aletti (foto) hanno perso Fabio, ma nonostante questo dolore estremo sono riusciti a mantenere la speranza in una vita degna di tale nome. Ci parleranno di questa loro avventura esistenziale venerdì 8 aprile, ore 20.30, sala della parrocchia Massimiliano Kolbe. Con loro Enrico Craighero.

Mezz'età

Dicono che sia un uomo di mezz'età. E mi andrebbe anche bene, vivrei così 110 anni circa. Ma a parte ciò, non avrei mai pensato che questa mia mezz'età fosse un continuo, giornaliero riflettere sul senso della vita, su ciò che si è fatto, sul fatto che avrebbe potuto essere fatto meglio, sulle occasioni perdute ma soprattutto sull'urgenza di usare il tempo rimasto per qualcosa di meritevole. Insomma, la mia mezz'età non è quiete ma quieta ribellione, non è pace ma voglia di finire in gloria.

foto: la cima del Monte Rosa l'ho inserita sulla mia lista del commiato

Requiem

Mi piacerebbe che di me si dicesse: "Guarda che fortuna! Ancora un po' compie cent'anni, e se n'è andato senza nemmeno soffrire!"

Dura lezione

E' più facile correre una maratona che dire la verità, che mostrarsi per quello che si è, che ammettere la propria debolezza, i propri sbagli, che mostrare la propria umanità ferita. E' più agevole una grande impresa di fatica, che la fatica di chiedere scusa.