giovedì 5 novembre 2009

Inter

Sono interista da sempre. Data la vittoria di ieri sera contro la Dinamo Kiev (2-1), strappata in zona Cesarini, dovrei essere a mille. Ma non lo sono. Non mi va di lasciare la mia felicità o la mia tristezza in balìa di gente superpagata, a motivo di un gioco dove entrano fattori come fortuna e arbitraggio. Inoltre la passione per un team sportivo divide, propizia sottili vendette, tanto che la vittoria è attesa non come fatto sportivo in sè, ma come spunto di rivalsa e di soddisfazione di istinti poco nobili. E la rabbia-tristezza -a seguito di una sconfitta magari immeritata- non generano soprattutto dall'esito di una sfida sportiva, ma dal pensiero che sono già pronti a crudeli sfottò i tuoi amici-nemici d'altra casacca. La qual cosa genera insane attese di vittoria, onde potersi vendicare eccetera eccetera.
in foto: come lo sport può propiziare arte