sabato 23 ottobre 2010

La grande vista

Chi di Varese non è non sempre crede alla grande vista che è possibile allungare dal nostro Sacro Monte. E quando gli si dice che si vede sino a Milano, non ci crede. Per costoro pubblico questa mia immagine, scattata un paio d'anni fa dal Sacro Monte. Per stare ai campanili, partendo dal basso si vede quello del Bernascone in centro, poi il San Giorgio di Biumo Superiore, quindi il Seminario Arcivescovile di Venegono Inferiore. In fondo quell'ammasso di case e opifici, di lamiere ambulanti dette autovetture, di smog e di stress che si chiama metropoli meneghina.

Sorella morte

Grazie di esistere, sorella morte. E' la paura di te che mi fa correre, che mi fa vivere nella fretta operosa, che mi fa pregare perché un Dio, a questo punto, è necessario.
Grazie, sorella morte, perché è grazie a te che evitiamo esuberi: di corpi e di arroganza.

in foto: controluce invernale alle baite di Torgnon

Correre e fermarsi

Incontriamo giorni, periodi nei quali tutto scorre liscio, si arriva a sera e si dice: "Bè, tutto sommato è facile vivere. E anche piacevole." E' il tempo dei progetti. Ci sentiamo invincibili. E' il momento di correre. Poi (magari solo un'ora dopo o un giorno o una settimana) la vita rivolta la frittata e diventa faticoso portare a termine un'ora, una giornata. Il compito di vivere ci pare impossibile. Non ci reputiamo capaci di alcun progetto. E' il momento di resistere. Di limitarci a condurre in porto la giornata. E' il tempo della pazienza e dell'affidamento. Della speranza. Dell'umiltà.

in foto: è liscio il lago di Varese, come lo scorrere di alcuni nostri giorni