domenica 8 gennaio 2012

Sciogliere lentamente la gioia


Nei momenti di grande gioia si vorrebbe che questa durasse in eterno, o almeno a lungo, il più a lungo possibile, e allora cerchiamo di srotolarla lentamente, come un grosso gomitolo, ma lei fa ciò che vuole, e a volte rassomiglia di più ad una pastiglia effervescente che rapidamente, in bollicine, si scioglie allegra nel bicchiere colmo d'acqua.

Hereafter


Ieri sera ho visto un bel film, HEREAFTER, regia di Clint Eastwood, con Matt Damon e questa attrice francese da me sconosciuta, Cecile de France, bella e brava, una raffinata bellezza francese. Il tema è quello della morte e della vita oltre la morte, un tema a me molto caro, ma non di questi tempi. Tre storie parallele che si incontrano alla fine, che è poi anche il modo di narrare che preferisco e che spesso scelgo nei miei modesti lavori letterari. Nel mio caso in genere le storie sono due. Commovente soprattutto la vicenda dei due fratellini londinesi. Mi sono commosso più volte. Impressionanti le immagini iniziali dello tsunami, tutte al computer, naturalmente, ma d'effetto. Poco risalto alla visione religiosa dell'al di là, si vede che il 'vecchio' Clint non è un credente.

Il dono della differenza


IL DONO DELLA DIFFERENZA

La recente Epifania ha impacchettato le feste e se le è portate vie, anche se in questo 2012 abbiamo avuto un bonus di un paio di giorni in più di vacanza. Il giorno dei magi siamo stati inviati a riflettere sul concetto di mondialità, di fratellanza: il bimbo divino chiama intorno alla sua povera culla tutti, via ogni distinzione di cultura e di razza. Non a caso la simbologia cristiana presenta i magi quali rappresentanti delle diverse etnie. Pensando a ciò mi è tornata alla mente una notizia che, a suo tempo, mi aveva sorpreso, raccolta da fonte certa, cioè da una maestra d’asilo che in tale asilo lavora da molto tempo. L’asilo nido in questione è quello di via Gondar, a Biumo Inferiore, struttura che ben conosco perché edificata di fronte alla casa dove ho abitato per vent’anni, dal 1961 al 1981. Si giocava a pallone in cortile e se la sfera finiva dietro la recinzione il burbero custode, signor Zambelli, ben raramente restituiva la palla, e mi par di ricordare che qualche volta la lanciò non senza averla prima ferita mortalmente con un coltello. La maestra mi aveva raccontato che dei 60 bimbi frequentanti il nido nel corrente anno scolastico, solo 15 erano italiani, i restanti erano per lo più di origine albanese, sudamericana e filippina. Nessun cinese. Il 75% dei frequentanti sono dunque figli di extracomunitari. Una percentuale altissima. Mi piace considerare questa presenza come una ricchezza più che come una ‘invasione’, una ingerenza per noi negativa sul fronte lavorativo e della civile convivenza. Mi piace immaginare i Magi che offrono al neonato Salvatore del mondo non solo oro, incenso e mirra, ma anche la loro pelle di diverso colore, la loro visione dell’esistenza e, perché no, anche la loro religione, la loro visione di Dio.

La Provincia di Varese domenica 8 gennaio 2012