venerdì 3 luglio 2009

La terna

Ieri, a Villa Recalcati (vediamo Bambi Lazzati e Francesca Brianza) è stata svelata la terna degli scrittori finalisti al Premio Chiara 2009. Da anni faccio parte della Giuria letteraria, che sceglie appunto la terna. Ovvio che noi giurati non abbiamo letto, dalla prima all'ultima pagina, tutti i libri (circa 90) arrivati al Premio. Dovremmo far questo di professione, mentre siamo liberi volontari della cultura. E poi, bastano poche righe per saggiare la qualità della scrittura, soprattutto quando si legge da anni. La terna è buona, i racconti (tutti i racconti in concorso) sono sempre troppo tristi. Non c'è speranza. Non c'è aria. Non si respira, nella narrativa breve italiana. Si soffoca.

Coppia in quattro mani

Non sono un amante della musica classica. Preferisco la musica leggera. Lo riconosco e non mi scandalizzo della cosa. Non vivo alcun senso di inferiorità, anche quando 'milito' in certi ambienti per dir così 'intellettuali'. Però ieri, ascoltando Roberto Plano e Luca Palliaga, mi sono quasi commosso.

Belli e bravi

In fondo non sono poi molti i nostri bisogni primari. Fra questi, abbiamo il bisogno, ad ogni età, che qualcuno ci dica che siamo belli o bravi, meglio se belli e bravi. Ne ho avuto recente conferma. Un mio vicino di casa, 82 anni, mi ha dimostrato riconoscenza solo perché gli ho detto: "Però, porta davvero bene la sua età." E lui: "Ma lo sa che è da quando sono andato in pensione (quindi -dico io- da almeno vent'anni) che non ricevevo più complimenti?" Non a caso hanno molto successo gli adulatori. Sanno qual è il nostro punto debole.
in foto: Roberto Plano, uno davvero bravo al pianoforte. Del resto, con un cognome così.....