venerdì 18 novembre 2011

E' il cuore che sente Dio

Un'oretta fa, mentre ammiravo nuovamente il tramonto dal Sacro Monte (oggi in salita con la mtb, ieri in discesa con gli skiroll nello zaino) pensavo alla frase di un'immaginetta che tenevo nella Diurna Laus, quando andavo all'oratorio: 'E' il cuore che sente Dio, non la ragione'. Non è Parola di Dio, è la considerazione di un anonimo, nemmeno un personaggio famoso. Così mi sono accapigliato nell'eterno dilemma: sentimento o ragione? Il sentimento esalta ma brucia, la ragione rassicura ma congela; l'equilibrio fra i due fa torto ad entrambi, e lascia l'amaro della mediocrità, troppa puzza di saggezza. Il sentimento dimentica le conseguenze, la ragione le sopravvaluta. Un cuore che batte troppo forte porta gioia in circolo e tante lacrime; un cuore al rallentatore porta quiete e sangue stagnante. Dilemma eterno. So bene quale domanda farò al Padre Eterno, quando sarà la mia ora: "Ma non potevi farla più semplice?"

Dimenticanza

Nel presentare, ieri, il Calendario Meazza 2012, ho trascurato di sottolineare la collaborazione del mio amico e collega Enrico Piazza. Da qualche tempo il noto fotografo si avvale della conoscenza montana di Enrico, per completare, arricchire e soprattutto annotare con precisione luoghi, altezze.... Enrico è una cartina militare vivente, ha una formidabile memoria dei luoghi, riconosce un monte da una cengia, una cima a mille miglia di distanza. Tutti abbiamo i nostri rimpianti, io per primo. Credo che lui avrebbe potuto diventare non dico un altro Reinhold Messner, ma una guida alpina di professione certamente.

Cadersi addosso

Sempre stamani (vedi post a seguire), davanti al pacchetto degli Abbracci della Mulino Bianco, alle 6 del mattino, ho letto questa frase, riportata sulla confezione non so bene per quale motivo: 'Nessuno seppe mai se fu il cacao ad abbracciare la panna o viceversa'. Frase di per sé non geniale, che però mi ha fatto riflettere: a volte l'abbraccio parte per iniziativa di uno dei due, ma altre volte è un cadersi addosso, e nessuno potrà mai dire che ha perso l'equilibrio per primo.

Lodovico Pogliaghi per Varese

Questa sera, venerdì 18 novembre, dalle 18 alle 19, presso la Galleria Ghiggini di via Albuzzi, in centro città, la mia amica Chiara Palumbo (foto) avrà modo di esternare tutto il suo amore per il suo 'amante' Lodovico Pogliaghi, artista, collezionista, uomo di cultura e chi più ne ha più ne scriva. In effetti Chiara ha scritto anche libri sul suo amato, è fra le massime esperte del Pogliaghi che, se fosse ancora in vita, sarebbe ben lieto di tutto questo affetto.

Abbracci a colazione

Davanti al pacchetto degli Abbracci della Mulino Bianco (fra i miei biscotti preferiti) stamani alle 6 del mattino, già bello sveglio, riflettevo sul termine 'abbraccio'. Mi pareva poco consono, intonato alla bellezza del gesto umano che evocava. Mi pareva sgraziato, mi veniva alla mente la parola 'abbacchio' oppure non l'alfa privativa del greco ma la a romanesca (a li mortacci tua, a va a morì ammazzato...). Mi sono messo a pensare ad un neologismo, che meglio esprimesse il concetto, ma non veniva fuori nulla dalla mia mente mattutina. Poi ho pensato ad allaccio, già abbracciarsi , cioè allacciarsi con le braccia. Probabilmente l'inventore del termine abbraccio a questo ha pensato. E la scoperta mi ha soddisfatto.