venerdì 30 maggio 2008

Varese in rosa


Giovedì 29 maggio, ore 15.40 circa, passa il Giro d'Italia dalla stretta di Fogliaro. Piove (poco, ma piove), come diluviava alla Tre Valli dello scorso agosto, per cui chi ha visto Varese nelle dirette Rai di questi due eventi ciclistici dirà: "A Varese piove sempre." Mi piacerebbe un ciclismo senza doping, ma così non è. Tutto ciò fa parte dell'imperfezione del mondo. Del peccato nel mondo che, purtroppo, ci accompagnerà sino alla fine dei tempi.

giovedì 29 maggio 2008

La fatica


Credo di essere uno specialista nel fabbricare ottimismo, nel rimandare indietro l'ansia che ti prende, quando la vita ti regala fatica. Però ho anch'io i miei limiti, e allora l'ansia sale. Di solito, per un genitore, sono i figli il motivo delle preoccupazioni più aspre. Ero nello stato di assenza di ottimismo, quando mi è giunta via mail una poesia del mio amico poeta Arnaldo Bianchi (in foto, con Silvio Raffo). Una poesia che ho capito molto bene.


Che fatica camminare tra le parole/quando non si ha nulla da dire,/che fatica fingere di amare/quando non si ha nulla da dare,/che fatica vedere/quando non si vuole guardare,/che fatica sperare, che fatica scoprire/la vita, nostra comunione dei silenzi/nell'oscillare libero dei giorni.

lunedì 26 maggio 2008

Vi aspetto


Come preannunciato, venerdì 13 giugno, ore 21, Teatrino di via Sacco 10, di fronte al Palazzo Comunale, mi sono ricavato una serata per parlare di me e dei miei trenta libri. Non ho affidato ad altri il compito dio presentarmi, anche perché resta sempre il sospetto che non siano sinceri sino in fondo, e che gli elogi non siano del tutto meritati. Così parlo io, e non ci sono fraintendimenti. Inoltre regalerò a tutti i presenti un mio libro. Non sarà un gran regalo, ma è sempre meglio di niente. Vi aspetto.

sabato 24 maggio 2008

Menestrello di lago


A sorpresa, sempre ieri sera, al Teatrino di via Sacco è arrivato Davide Van de Sfross e ci ha regalato quattro canzoni. Mi aspettavo Guglielmo Tell, ma lo stesso mi sono divertito. E' un altro (al pari di Bossi) che ha creduto alla sua proposta e gli è andata bene. Ora vende e si diverte, riempie gli stadi, canta ciò che gli piace, sta contribuendo a nobilitare il dialetto nella canzone (sino ad ora c'era riuscito solo il dialetto napoletano), è un poeta alla buona, ma almeno si capisce e non va in giro con la puzza sotto il naso. Nel mio piccolo anch'io ho scritto una canzone in dialetto (Valzer par Varès) che proprio oggi sarà cantata alla festa della Scuola Bosina. L'amica Lidia Munaretti l'ha insegnata ai bambini dell'asilo, delle elementari e delle medie. Il Gruppo Folkloristico Bosino la sta imparando, e forse la proporrà nello spettacolo durante i Mondiali di ciclismo di settembre. Anch'io mi sto divertendo.

Il senatur


Come già scritto, qui non dirò per che partito voto. Sia quel che sia, ieri sera ero al Teatrino di via Sacco ad ascoltare Umberto Bossi. Un uomo che si è definito fortunato (nonostante la botta tremenda della malattia, che l'ha segnato in modo evidente), che continua a combattere, che ha grinta, che non vuole mollare e stringe i denti. Chi ha un ideale e lotta, chi dà un senso alla propria vita e fa qualcosa per la collettività ha la mia stima. Certo, dipende anche cosa uno dice e propone, dipende dai contenuti, però un uomo appassionato fa sempre invidia. Bossi si è definito cattolico, amante della famiglia. "Per camminare insieme bisogna avere alle spalle una storia comune" ha detto fra l'altro il senatur.

mercoledì 21 maggio 2008

Grigio


Dopo un paio d'anni di lontananza, i monsoni prealpini sono tornati, alla faccia della siccità. I 'vecchi' bosini come me sanno bene che aprile e maggio, da noi, sono un disastro: cielo grigio e pioggia. Io sono meteopatico e questo clima non mi sta bene. Condiziona il mio umore e il mio lavoro di prof. di ginnastica. Inoltre non mi permette di gustare queste sere; sono le giornate di maggior luce dell'anno, in un crescendo sino al 21 giugno. Quando inizieranno le vacanze, le giornate si staranno già accorciando. Mi pare di sprecare tutta questa luce, di non gustare adeguatamente le serate lunghe, che si portano via una bella fetta di notte. Il grigio non è un colore che mi piace, eppure anche i miei capelli mi ricordano che non sempre si può avere ciò che si desidera... ohimè.

lunedì 19 maggio 2008

Amici


Nella domenica (18 maggio) che vede il cielo sopra Varese colorarsi di nerazzurro (3° scudetto consecutivo dell'Inter), noi ex liceali, maturi a partire dal 1975, ci siamo ritrovati sul sacro colle del Cairoli. Foto di rito e poi pizza alla Rasa. E' il nostro 4° ritrovo: dopo 10 anni, dopo 20, dopo 32 e ora dopo 33 anni dalla maturità. Se non fosse per qualche più o meno evidente segno degli anni che passano, non si direbbe che sono corse in avanti già 33 primavere. Non farne un dramma è segno di saggezza. Ritrovarsi per ridere insieme del passato può aiutare il futuro. Eravamo in sedici più una, la cara Matilde.

mercoledì 14 maggio 2008

Colori nel prato


Basta la foto. Altro non aggiungo.

Don Marco, bomber di Dio


Un anno fa moriva don Marco Galfrascoli, un mio amico, grande sportivo e ottimo prete. Era di Fagnano Olona, e il suo paese, sabato 17 maggio, nel pomeriggio, gli intitolerà il campo di calcio. Poi don Luigi Del Torchio presenterà un libro, che riassume la storia del 'bomber di Dio', tocco sopraffino, centravanti senza pari. Alle 17 la Santa Messa con il vescovo di Mantova, Mons. Roberto Busti, compagno di Messa di don Marco. In foto, ecco don Marco alla Messa natalizia nello spogliatoio del Varese Calcio: era il dicembre del 2006. Era malato ma felice. Era già con mezzo piede in Paradiso.

lunedì 12 maggio 2008

Applausi


Alda Merini (a sinistra nella foto, insieme a Bambi Lazzati), poetessa di fama, donna che ha conosciuto la sofferenza profonda, è venuta a Varese. E naturalmente è successo ciò che per solito, secondo me, capita quando arriva un poeta: la gente applaude, ma quanto ha capito? Nello specifico di domenica sera, oltretutto, nemmeno le parole si capivano bene, quindi alla complessità della poesia stessa, si è aggiunta l'imperfezione dell'audio. Ma la gente applaudiva, e a mano larga. Convita. Mah...mi viene in mente la storia del bambino che urla 'Il re è nudo!' Dovremmo avere il coraggio di urlare un po' di più anche noi. Di aumentare il nostro quoziente di sincerità.

domenica 11 maggio 2008

L'arte della scrittura


Questa è Dacia Maraini, scrittrice di calibro internazionale, che ha ricevuto venerdì 9 maggio a Varese il Premio Liala. Fra le tante cose che ha detto, ha parlato di come scrive lei i romanzi, e cioè che parte da un'idea ma poi si lascia condurre dai personaggi, sono loro che comandano, e sono loro a decidere quando e come bisogna concludere un'opera narrativa. Ognuno la pensa a modo suo. Ho sentito parecchi scrittori. C'è chi parte dalla fine, sistema il finale e poi va a ritroso. Altri partono così e vivono alla giornata...io, ad esempio, ho l'idea ma poi cambio il finale e cambio anche l'inizio, a volte. Sono anarchico, spesso parto con l'idea di un romanzo e poi mi fermo ad un racconto lungo. Non ci sono regole e anche il successo, secondo me, è legato a fattori imponderabili. Se ti casca addosso, meglio per te. Goditelo.

venerdì 9 maggio 2008

Questione di cuore


Una frase da immaginetta della mia adolescenza diceva: "E' il cuore che sente Dio, non la ragione", citando non so quale autore. Si tratta di capirsi. Se per cuore si intende il superamento della ragione e allora va bene. Come se la ragione, ad un certo punto, dopo avere a lungo indagato, dicesse: "Va bene, ora cedo. Non ci arrivo. Vada avanti qualcun altro." E questo qualcun altro è il cuore, cioè un insieme di intelletto (Dio non è di per sè irrazionale), passione, speranza, emozione....e in questo abbraccio si intuisce Dio e lo si prega. Cuore nel senso di unità e non di sentimentalismo o di innamoramento giovanile che, come è noto, lascia il passo ad altro, meno sbarazzino ma non meno vitale.

giovedì 8 maggio 2008

Non mi interessa


Non mi interessa conoscere Dio (con lo sforzo della mente) ma sentirne la presenza. Ho a lungo usato la ragione e mi sono disperso nel dedalo delle religioni, nei primati di Papi e di Pope, nelle 'pretese' di primogenitura di chiese e movimenti. Oggi mi serve non smarrire la Sua presenza, affinché possa pregarLo e da Lui riceve due cose: una speranza di vita eterna e una maggior capacità di amare. So che non è poco, ma questo chiedo. Non mi interessa la certezza della Sua esistenza (pretesa vana), ma la certezza che non mi stanchi mai di affidarmi a Lui. E non all'uomo soltanto.

sabato 3 maggio 2008

Mughetti


Mi rendo conto che il mio blog è praticamente l'opposto di quello di Grillo. Lì tutta denuncia e rabbia e protesta e indignazione e voglia di rivoltare la frittata, qui tutto rose e fiori e belle foto e pensierini della sera. Del resto ognuno è fatto alla sua maniera e, come si sarà capito, io sono molto diverso da Beppe Grillo. Eccomi allora coi mughetti, che fanno parte del clima del mio matrimonio. Mio papà ne regala sempre un mazzetto o due a Carla, di questi giorni. Li va a cogliere nei suoi posti (non so bene dove) ben sapendo che se colgono lui coi mughetti in mano scatta la multa. Ma lui preferisce rischiare pur di far contenta Carla, le altre nuore, i suoi amici. In questo ho senz'altro preso da mio padre, che ha i suoi riti, le sue ricorrenze, i suoi piccoli regali annuali. Quando ero piccolo, intingevo nell'inchiostro i mughetti, che diventavano a strisce bianche e nere. Poi ho cominciato ad odiare la Juve (mai come il Milan), e non l'ho più fatto.

giovedì 1 maggio 2008

9901 giorni


Con oggi, 1 maggio 2008, fanno 9901 giorni di nozze. Posso scrivere di aver accumulato una certa esperienza in ambito matrimoniale. Parlando per me (e parafrasando le parole dell'amico Gigetto) posso dire che sino ad ora non è stato un matrimonio perfetto ma sostanzialmente felice, questo sì. Ci siamo sposati, Carla ed io, nella nuova chiesa di Biumo Inferiore. Lì erano i nostri amici, le nostre famiglie, il nostro passato e, si pensava, anche il nostro futuro. Poi le cose sono andate diversamente. Dovessi scegliere la chiesa oggi, forse deciderei per la chiesetta di Sant'Eusebio, fra Casciago e Morosolo. Vedendo la foto, probabilmente non mi dareste torto.

Che cosa le sostituirà?


So già che fra sette, otto, nove anni, quando andrò in pensione, rimpiangerò le soddisfazioni sportive che riesco ad ottenere dai miei alunni. Ecco ad esempio la squadra 'cadette' di atletica leggera, seconda alle provinciali, che si è qualificata alle regionali del 20 maggio, in programma alla mitica Arena di Milano. Prime nella staffetta 4x100, terze nei 1000 metri, altre ottime prestazioni, e io mi domando: con quali altre paragonabili soddisfazioni potrò mai sostituire queste?