sabato 4 dicembre 2010

Non ci sono alternative

Si dice: questione di carattere. C'è chi nasce ottimista e positivo (e vive bene) e chi pessimista (e vive male). No, non credo sia così. Anzitutto gli eventi della vita, le situazioni fanno pendere l'ago della bilancia da una parte o dell'altra. E' facile dire: "Su, coraggio" a chi è nei casini. Come è facile essere felici, quando le cose vanno bene. Però credo che ci si debba convincere di una cosa: tutti, nessuno escluso. Viste le prospettive esistenziali, dovremmo essere tutti disperati. C'è una sola via, non ce ne sono due. Non ci sono alternative. E la via è questa: vivere nell'assoluta dimenticanza dell'esito finale; vivere nella convinzione che solo un attivismo privo di noia potrà salvarci dalla malinconia; vivere nell'assoluto certezza che siamo se non i migliori, fra i migliori. Rocciosi in queste convinzioni come la pietra del Pedùm (vedi foto). In caso contrario, non ci resta che piangere.

Mai così presto

A memoria anche del mio amico, responsabile della pista da fondo del Brinzio, Pippo Gazzotti, mai una stagione sciistica al Brinzio era iniziata così presto, il 4 dicembre, cioè oggi. Questo pomeriggio non ho resistito (vedi foto) e ho fatto i primi due giri (10 km) dell'anno. La pista era stata battuta stamani. Domani dovrebbe essere una meraviglia. Ma anche oggi, per la verità. Al lavoro, questo pomeriggio, gli uomini del Centro Fondo, dal presidente Ponzi al mitico Zuffi, dal Momo ai Piccinelli, al già citato Gazzotti. E poi girava anche Luciano Genovese, fresco presidente dello Sci Nordico Varese. Mancava solo 'il pirata' Riccardo Prando, assente giustificato. Per il resto tutti i 'patiti' c'erano: io per primo.