martedì 4 gennaio 2011

Eclissi

Stamani, fra le 8 e le 9 circa, il sole è stato coperto sino ad un massimo del 65%, ma noi qui a Varese non abbiamo visto nulla, causa nubi. I giornali dicono che, persa questa occasione, dovremo attendere sino al 2026 per avere una eclissi così bella. Cioè quindici anni. Avrò allora 69 anni! Non avete mai pensato alla data della vostra morte? Non credo. Per fortuna di tipi come me ce ne sono pochi. Io ogni tanto ci penso, faccio quattro calcoli, diciamo che se vivo sino a 80 anni e passa dovremmo arrivare intorno al 2040. Più o meno. Quando ho queste idee balzane le allontano subito, dicendo saggiamente che sono calcoli ridicoli. Potrei anche non arrivare a sera, quindi...vivo giorno per giorno, ora per ora...però se nel 2026 sarà ancora nuvolo e mi perderò un'altra eclissi, e dovrò attendere altri 15 anni, bè, non so se.......

Il cammino dei Magi

Ho difficoltà a ricordare, non so se già da ragazzo avevo l'abitudine di far camminare i re Magi del presepe di casa, dopo Natale, affinché giungessero alla grotta in 6 gennaio. Di certo ho cominciato a farlo da sposato, poi con le bambine, in principio tre, poi due, poi una e ora sono rimasto solo a far camminare i Magi. Il Vangelo dice: "Alcuni Magi..." quindi non è detto che siano tre, come la tradizione indica. Il mio presepe, infatti, ne ha quattro (vedi foto). Sì, sono rimasto solo con loro: una preghiera, qualche centimetro di cammino verso la grotta e poi inizio il cammino della mia giornata. Verso l'Epifania, la manifestazione di un Mistero che continuo a considerare possibile.

Zio Bruno

Il 4 gennaio del 1978 moriva mio zio, l'architetto Bruno Ravasi (foto), ben noto a Varese per aver molto operato, lasciando segni della sua genialità. Uomo di grande statura morale, dal carattere roccioso e non certo malleabile, ha molto sofferto e probabilmente raccolto meno di quanto avrebbe meritato. Ma a distanza di tanti anni dalla sua morte molti lo ricordano, e fra questi il sottoscritto. E non solo perché è mio zio. Sono felice per un paio di ragioni. Qualche mese fa, grazie a Pino Terziroli, è rinato il Comitato Pro Restauri del Santo Stefano a Bizzozero, la chiesetta romanica che lo zio Bruno prese a cuore, difese, 'curò' insieme -fra gli altri- a mio fratello Guido. La seconda ragione: ho conosciuto Elisa, nipote di Bruno Ravasi, figlia di Giovanni, che ha ereditato dal nonno (e anche dal padre) genio creativo.
Ciao, zio.