giovedì 30 settembre 2010

Lizzola Donne

Dulcis in fundo anche per i prof., 'stakanovisti' di Lizzola: tutto è bene quel che finisce bene.

(foto Ferdi Fanello)

Lizzola Tre

Mercoledì 29 settembre 2010: il sereno è stabile. Visita alla Miniera Lupi e Parco sospeso nel bosco. Fine degna per una degna tre giorni fra i monti, Progetto Accoglienza bene accolto dai primini dellaVidoletti.

Lizzola Due

Martedì 28 settembre 2010: e il meteo non tradisce. Così si cammina ritemprati verso le baite di Maslana. Ad attenderci: polenta, costine e grappa al mirtillo. Così si ragiona.

Lizzola Uno

Lunedì 27 settembre 2010: primo giorno a Lizzola con i miei alunni della Vidoletti. Nebbia, neve, freddo, grigio e qualche grammo di depressione. Ma non si dispera. Il meteo è favorevole. E i ragazzi sono allegri lo stesso.

domenica 26 settembre 2010

Conservatore

Una delle poche nozioni di storia che ricordo, fra quelle impartite dal mio prof. Cesare Revelli al Liceo Classico....ah, il mitico Cesare, avrà avuto più o meno cinquant'anni allora, nel 1973-74-75...si divertiva a terrorizzare gli alunni, e che gioia quando chiudeva il registro, si avviava flemmaticamente verso il calorifero, sciarpa rossa al collo, accendeva una sigaretta (mi pare senza filtro) e cominciava a parlare, di solito apriva con una frase ad effetto, e noi giù chini a prendere appunti, perché di testi non ce n'erano con revelli...ah, che tempi!...ma torniamo a ciò che ricordo delle sue lezioni di storia: la differenza fra reazionario, conservatore e rivoluzionario.
Consideravo che io sono senza equivoci un conservatore. Fossero tutti come me, saremmo ancora più o meno all'età della pietra, o poco dopo. Ma per fortuna non sono tutti come me, statici come una roccia (in foto, uno dei quattromila del Vallese). Per fortuna c'è ancora qualche rivoluzionario in giro. Però, concedetemi almeno di non essere reazionario.

Scrittura

A volte penso che è davvero bello poter utilizzare lo strumento della scrittura, grande alleata (la più grande alleata) della memoria. E' bello poter fissare pensieri, emozioni in poesie, in diari, in racconti brevi (i miei preferiti), persino immaginare storie lunghe un romanzo. E' confortante sapere che non tutto si disperde, che evapora nella dimenticanza. La scrittura fissa e tramanda qualcosa di noi. E a volte è qualcosa di importante: almeno per noi. Non ho lettori? Importa sino a un certo punto. Resta il fatto che uno può almeno rileggere se stesso, ricordarsi di fatti, persone, vissuti. E resta sempre l'illusione di una riconoscenza postuma.

nella foto di Silvia D'Ambrosio: presentazione di AgendaVarese2009

Lizzola

Sono un soggetto estremamente abitudinario, con i suoi ritmi e i suoi riti quotidiani. Per questo i tre giorni a Lizzola, in Valbondione, in montagna con i miei alunni delle prime della Vidoletti, sono un piccolo trauma. Che accetto, nella convinzione -pur con qualche riserva- che sia un momento significativo per gli alunni. Staccherò quindi con le abitudini per tre giorni: lunedì 27, martedì 28 e mercoledì 29. E fra le abitudini, naturalmente, c'è anche il blog e facebook: che taceranno. E forse non è neanche un male.

in foto: Lizzola, settembre 2009

sabato 25 settembre 2010

Davanti al tiggì

Certo la vita è complessa, e ogni tentativo di schematizzarla non rende giustizia a questa verità. Però, a grandi linee, così descriverei il mio atteggiamento davanti ai nostri telegiornali. Quando avevo meno di vent'anni spesso mi addormentavo davanti ai tiggì. Avevo in mente futuri di gloria nello sport, le tante umane disavventure lì descritte mi sfioravano appena. Poi c'è stato il tempo dell'impegno: vedendo il telegiornale montava la voglia di cambiare il mondo, per farlo più bello e più giusto. E adesso? Mi addormento davanti ai tiggì? Forse sarebbe meglio. No, purtroppo sono sveglio, e non di rado sale un senso di rabbia, di impotenza, di malinconia. Non ci guadagna nessuno: né Dio né gli uomini né il sottoscritto. Poi mi dico: tu fai il tuo dovere, che è già tanto. E questo cerco di fare. E penso: forse, per la mia salute, sarebbe meglio non vedere i tiggì.

Tex Killer

Probabilmente nemmeno mio fratello Marco, o il mio amico Paolo (grandi estimatori di Tex) sanno che in principio, nel 1948, quando Gian Luigi Bonelli inventò il personaggio, doveva chiamarsi sì Tex (che sta per texano) ma Killer; all'ultimo momento diventò Willer, perché quel killer (assassino) pareva un po' troppo forte. Né sapranno che all'inizio il rude Tex non ebbe successo, ci vollero anni. L'ho scoperto ieri sera al Premio Chiara, ascoltando Sergio Bonelli (in foto) figlio di Gian Luigi, colui che continuò a scrivere le storie di Tex, che inventò Zagor (il mio preferito) e Mister No, proprietario della Casa Editrice Sergio Bonelli di Milano (dove lavora fra gli altri la mia cara amica Lelella), la più grande casa editrice italiana per fumetti (Tex, Zagor, Mister No, Dylan Dog e tanti altri). Sergio ha scritto nella sua lunga carriera qualcosa come 35.000 pagine di fumetti, è un personaggio simpatico, umile ma anche un po' tosto come il suo Tex, che è arrivato a vendere più di 500.000 copie al mese, e ancora va alla grande.

venerdì 24 settembre 2010

In sella alla bici

A volte mi capita di sfogliare qualche mio libro. Anche perché, dopo anni, rischio di non ricordarmi ciò che ho scritto. Così oggi mi è capitato di riprendere fra le mani il volume sui 50 anni del Panathlon Club Varese, uscito nel novembre del 2004. E così sono finito nella pagina degli Sport Equestri e ho trovato il nostro attuale borgomastro, Attilio Fontana. Forse non tutti sanno che l'avvocato Fontana è stato un ottimo cavaliere, praticava salto ad ostacoli ad alti livelli, è stato anche riserva agli Europei juniores. Fontana ha due rimpianti sportivi: non essere mai andato alle Olimpiadi, e aver dovuto smettere presto, per ragioni economiche. Era uno sport troppo costoso. Non so se attualmente il nostro sindaco pratichi qualche sport. Per essere in forma è in forma. Di sicuro ogni tanto di fa vedere in sella, non più sopra una sella da cavallo, ma da bici.

Si comincia

Ricordo che oggi iniziano le manifestazioni del Premio Chiara 2010. Venerdì 24 settembre, ore 21, Villa Recalcati, gli amanti di Tex Willer avranno di che gioire. Non vorrete, con la vostra assenza, far andare su tutte le furie il grande Tex, rischiando così di finire a 'spalar carbone nelle fucine di Satanasso!'

giovedì 23 settembre 2010

La mia fede

Alcune volte mi sento un privilegiato ad avere la poca fede che ho. Considero una gran fortuna avere un Dio da pregare, una speranza di vita eterna da caldeggiare, uno sguardo che (come diceva Carlo Carretto) sa andare al di là delle cose, che intravvede la trascendenza un po' ovunque. Ma in altri momenti considero la mia fede solo la terapia per la mia mediocrità, per la mia paura, per la mia scarsa propensione al rischio. La fede come comodo guanciale, dove dormire in santa pace, con tanto di benedizione divina.

in foto: la croce dell'Eyehorn

Già, mi dimenticavo di Pippo

Oggi, mentre salivo con gli skiroll al Sacro Monte, ho risentivo la voce di Pippo Gazzotti, mentre mi incitava durante la Brinziobianca2010, invitandomi ad allungare al massimo il movimento, a lasciar scorrere gli sci: e così ho cercato di eseguire i consigli. Ma mi sono anche ricordato che non ho ancora fatto pubblici elogi al grande Pippo, il mio nuovo coordinatore di Scienze Motorie e Sportive (già Educazione Fisica, e prima ancora Ginnastica). Rimedio subito: buon lavoro, caro Pippo. E complimenti per aver voluto al tuo fianco il mio ex capo, Claudio, che qui saluto.

in foto: Pippo quando era ancora 'braccio destro' di Claudio Schena, con Linda, in segreteria alle gare di atletica leggera dei GSS

Lsa galleria di Emilio

Tanti auguri a Emilio Ghiggini, per il suo compleanno. E intanto ne approfitto per ricordare un paio di cose. Anzitutto la generosità di Emilio. Quando sua figlia Eileen (spero si scriva così) era mia alunna alla Vidoletti, mi regalò una serie di quadri portafoto in plexiglass, che ancora uso per le foto dei miei alunni. E poi la sua attiva collaborazione con il Premio Chiara (in foto, una mostra del 2008). Ricordo allora che sabato 25 settembre, ore 18, alla Galleria Ghiggini di via Albuzzi 17, aprirà la mostra 'Il segno dell'anima nell'arte di Floriano Bodini' a cura di Enrico Crispolti. Mostra che resterà aperta sino al 7 novembre. Ingresso libero. Se non siete mai entrati alla Galleria Ghiggini, è tempo di farlo.

Un bel mestiere

Devo ammetterlo: provo quasi la stessa soddisfazione (se non la stessa) quando un mio alunno molto dotato riesce ad ottenere risultati sportivi eccellenti (come in foto, maggio 2009, la squadra della Vidoletti in partenza per Rieti, finali nazionali Giochi Sportivi Studenteschi di atletica leggera, ricevuta dal sindaco a Palazzo Estense) e quando un alunno scarsamente dotato riesce a fare progressi, anche minimi. E' questo il bello del nostro mestiere: ogni alunno merita la nostra attenzione, e da ogni alunno si può trarre gratificazione.

mercoledì 22 settembre 2010

Intorno alla torta

Leggo su facebook una battuta, di un certo GB, che riporto perché mi pare carina:
'Mi sono accorto di essere invecchiato, quando gli invitati al mio compleanno si sono stretti intorno alla torta per scaldarsi le mani!'

la torta nella foto (orgoglio paterno) è stata realizzata (cannoncini compresi) da mia figlia Maddalena, in occasione degli 80 anni di sua nonna Anita

Manuela e Carlo

Tanti auguri. Avanti così, tutto sommato non mi sembrate insoddisfatti della scelta.

Con Tex Willer

Venerdì 24 settembre, ore 21, Villa Recalcati, avrà inizio il ricco cartellone di eventi del Premio Chiara 2010. Si comincia con Tex Willer, raccontato da suo 'fratello' Sergio Bonelli. E poi altri interessanti incontri, per un Weekend d'avventura.
Il programma completo lo potete trovare su: www.ilfestivaldelracconto.it

Mobilità sostenibile

Settimana europea della moblità sostenibile, dal 16 al 22 settembre. Motto: travel smarter..live better, muoversi bene...vivere meglio. Viva la bici, allora. Per gli amanti delle due ruote, ritrovo mercoledì 22 settembre, ore 17.30, in piazza Monte Grappa: aperitivo e giretto in bici per le vie del centro. Ci dovrebbe essere anche il sindaco Attilio Fontana che, stando a qualche voce un po' polemica, ama farsi fotografare in bici, ma per solito usa la Porsche.

in foto: stamani, la Fiab-CicloCittà sempre in prima linea

martedì 21 settembre 2010

Autunno

Oggi inizia l'autunno. E in autunno, come in ogni altra stagione dell'anno, continua il ballo fra il nostro umore (che condiziona le stagioni) e le stagioni (che condizionano il nostro umore).

Una meta in quattro versioni

Gli Amici del Sacro Monte hanno ritenuto meritevole di pubblicazione sulla loro rivista (IL NOSTRO SACRO MONTE 49/2010 pag 26) un mio articoletto, con foto della Terza Cappella in versione autunnale. Nel pezzo in pratica sostengo di avere un primato: essere il solo a Varese che sale regolarmente al Sacro Monte in quattro modalità differenti: a piedi, di corsa, in mountain-bike e con gli skiroll. Se qualcuno sa far meglio, si faccia avanti.

Ciao Gottardo

Saluto oggi un altro caro amico, Gottardo Ortelli, che ci ha lasciato all'inizio dell'autunno di qualche anno fa. Gottardo: pittore, uomo di cultura, docente a Brera, presidente del Premio Chiara per anni, assessore alla cultura del Comune di Varese, mio amico. Si dirà: ma in questo blog si parla spesso di morti e di morte. Ma non è colpa mia se ho conosciuto tanta gente, se molti sono diventati amici miei e se non riesco a dimenticarli. Certo, potrei tenere il ricordo per me, ma se è per quello potrei anche fare a meno di scrivere questo blog. Se lo pubblico, è perché sono convinto che ad altri interessi. Che altri abbiano a cuore la passione per la memoria, per la riconoscenza.

in foto: due pubblicazioni dedicate all'amico Gottardo

lunedì 20 settembre 2010

Antonella e Paolino

Festeggiano oggi 24 anni di nozze i miei amici Antonella e Paolino. Bene...che dire? Avanti così, ad multos annos.

domenica 19 settembre 2010

Rachele in Rai

Metto questa foto di Carlo Meazza in cima alla Laurasca solo perché non ho foto di sua figlia Rachele, che questa sera e per sette domeniche sarà presentatrice del programma di RaiTre 'Caternoster' di Cirri e Solibello (che già guidano Caterpillar su Radio Rai Due). E brava Rachele, che è stata scoperta come 'inviata' dalla Thailandia da Caterpillar la scorsa primavera. Faremo il tifo per lei.

Al centro dell'orizzonte

Dovunque vada, se è sereno, me lo trovo davanti, a innevare l'orizzonte. Il gigante buono, il Monte Rosa, qui ripreso da Mondonico, un paesino e un altipiano che i varesini dovrebbero sfruttare di più. Pare d'essere fuori dal mondo. Riguardo al Monte Rosa, prima o poi dovrò andare a trovarlo più da vicino, magari alla Capanna Margherita. Sarebbero i primi 4000 della mia vita. Chiederò consulenza al mio collega Enrico Piazza.

Giro ciclistico Shalom

Pur con qualche defezione importante (Ric che ha portato una giustificazione risibile, Marchino che deve ancora giustificare l'assenza, Livio con i suoi alti e bassi, Gianni Giagor che ci ha delusi ancora una volta eccetera) si è svolto oggi l'annuale Giro Shalom: Lazzaretto, Brinzio, Bedero, Mondonico, picchiata su Ganna, Brinzio, poi il 50% è sceso a Varese, l'altro 50% è salito al Sacro Monte). Ecco lo sparuto ma voglioso gruppo sull'altopiano di Mondonico.

sabato 18 settembre 2010

Alla sera

Alla sera mi corico e subito mi addormento. Tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare. (Salmo)

Purtroppo non sempre è così. Ma quando capita, è bello.

Vidoletti team

Fra le tante buone abitudini del nostro superpreside Antonio Antonellis, vi è questa: da un paio d'anni insiste affinché i suoi prof facciano la foto di gruppo, al termine della consegna dei Premi 'Vidoletti'. Ecco allora la formazione della Vidoletti, as 2009-2010. E in questo nuovo anno, i prof sono ancora aumentati di numero!
Il dirigente scolastico, per i pochi che non lo conoscono, è il primo a destra, fra gli accosciati.

Matilde

Cara Matilde, sarà una delle molte illusioni di questa vita, ma si va avanti solo appiccicando illusioni come tanti post-it...per questo oggi ti saluto, e immagino che tu sia ancora con me, con noi, compagna di liceo, una delle migliori della classe. A immaginare, a sperare non si fa peccato...e si sta meglio.

in foto: maggio 2007, la Terza C si ritrova dopo tanti anni davanti al vecchio ingresso del liceo classico 'Cairoli' di Varese

venerdì 17 settembre 2010

Rispetto

Sì, probabilmente vorrei diventare un santo o un eroe (cioè una persona capace, per un ideale, di dimenticarsi totalmente del corpo sino a sacrificare la propria vita) ma non ho il fisico. Quindi -come i più- cerco di mantenermi in forma, cioè di valorizzare il corpo. Ebbene, a questo riguardo devo dire che più passano gli anni, più mi convinco che il nostro corpo merita il massimo rispetto. E' essenziale ascoltare i messaggi che ci invia. E importante non usurarlo, al grido: "Bisogna essere dei duri!" Molti, come me, usano lo sport per tenersi in forma. Mi permetto di far notare che c'è una bella differenza fra vincere la pigrizia da divano, farsi un po' id violenza e fare movimento, e stressare il nostro fisico per raggiungere traguardi ambiziosi, impossibili per ragioni anagrafiche o scarso presupposto genetico. Consigli: mai fare sport 'sul dolore'. Se, correndo, fa male un ginocchio o la schiena si cammina, o si va in bici, o si nuota. Variare il più possibile. Rispettate il vostro corpo, se volete che lui rispetti voi, non obbligandovi all'immobilità.

Le sofferenze di Renata

Settembre mi porta, da tre anni ormai, nella casa dell'amica Renata Spinella, poetessa che -come direbbe la Bibbia "ben ha conosciuto il patire." Renata, autrice dei due libri della foto, poetessa mistica, donna di fede e di grande coraggio, ha vissuto nel suo appartamento di via Dandolo fra montagne di libri, tremende nostalgie della sua Calabria, del mare di Messina, rimproveri ai varesini 'troppo freddi', e tanta tanta sofferenza. Pensando a lei sento la voce di mia madre, un'altra donna 'provata', che era solita ripetere, in dialetto, 'semm vegnù al mund par sufrì'. E' facile tacciare di pessimismo simili affermazioni, ma quando si sta male, davvero si fa fatica a trovare un senso al tempo che ci è stato affidato. Per questo ogni grammo di gioia non va sprecato. Mai.

giovedì 16 settembre 2010

Modernità

Un'amica, lettrice del mio blog, sostiene che dovrei usare un linguaggio più moderno, per caratterizzare i miei pensieri. Ci ho pensato. Poi mi è capitata questa mia foto, un'alba dalle parti dell'Alpe Cortevecchia, con il lago Maggiore e il piccolo lago di Mergozzo. Ho guardato il panorama e ho pensato che un panorama così non si può definire moderno: da quanti millenni è visibile un simile spettacolo? Anche per le parole: ve ne sono alcune, quelle poche che ci servono per descrivere un'emozione, che non hanno tempo e stile, che non conoscono le regole dell'innovazione. Sono quelle e basta. Da sempre.

Giro Shalom

Domenica 19 settembre, ore 9, sul sagrato della chiesetta del Lazzaretto in fondo al viale Belforte, partirà l'annuale giro Shalom in bici. Una cinquantina di Km in scioltezza, senza alcun intento agonistico. Tutti i miei amici, amanti delle due ruote, sono invitati.

in foto: alcuni partecipanti del Giro Shalom 2009

mercoledì 15 settembre 2010

Un Premio Chiara da premiare

Conferenza stampa, stamani, per presentare il ricco programma del Premio Chiara 2010 (in foto, una serata dell'edizione 2009). Un programma all'altezza, curato come sempre da Bambi Lazzati, da Romano Oldrini e dai loro collaboratori (fra gli altri, Mauro Gervasini e Matteo Inzaghi). Sono onorato di far parte (da dieci anni ormai) della grande famiglia del Chiara, invitato da Gottardo Ortelli, che qui voglio ricordare; a me non spetta organizzare gli eventi, ma leggere (come giurato) le raccolte di racconti in gara, lavoro che ho svolto in primavera. Rispetto agli eventi del 2010, vi rimando al programma (si veda sul sito www.festivaldelracconto.it). Dirò solo che si spazierà dalla narrativa alla poesia, dalla filosofia (Carlo Sini) alla psicologia (Gustavo Pietropolli Charmet). E poi Francesco Guccini (3 ottobre), Sergio Bonelli, 'papà' di Tex Willer (24 settembre) e tanto altro. Fra fine settembre e ottobre, nessun varesino potrà dire: non so cosa fare stasera.

Ma che Alberto

Pensando ai varesini morti sul Monte San Martino, nella lotta contro i nazifascisti, osservando il monumento che per loro è stato edificato sulla cima del monte (foto) mi chiedevo perché mai si debba andare a scomodare Alberto da Giussano, quando gli eroi li abbiamo fuori dall'uscio di casa. E perché mai si debba andare sino alla sorgente del Po, immischiandosi in riti pagani fatti di acque 'sacre', ampolle e laiche benedizioni. Per noi, 'padani' di Varese, credo sarebbe meglio salire una volta all'anno al sacrario del San Martino.

Gli eroi del San Martino

Probabilmente non salirei tutti gli anni al San Martino, se non fosse per onorare gli eroi, che su quella montagna, alta 1087 metri sul livello del mare, che domina la Val Cuvia, persero la vita, trucidati dai nazifascisti nell'epica battaglia del 13-15 novembre 1943. Fra le prime battaglie della resistenza, ebbe un esito sfortunato per i varesini coinvolti, ma fu uno fra i primi segnali che la ribellione poteva dare frutto. Quanto meno testimoniò che c'era gente disposta a morire, per la libertà. Ricordarli è davvero il minimo che possa fare.

in foto: la chiesetta sul San Martino in culmine

Salita al San Martino

Una volta all'anno salgo in bici al San Martino. Per due ragioni: perché è una bella salita, e per onorare la memoria degli eroi del San Martino, partigiani morti nella battaglia del novembre 1943. Per quanto riguarda l'aspetto sportivo, si tratta di una salita impegnativa, tanto che viene disertata dai cicloamatori locali. Si sale da Cuveglio, e sino a Duno è una passeggiata, con pendenze morbide. Ma da Duno e per 3-4 km la strada si impenna e bisogna salire sui pedali. Arrivati ad un bivio con curva secca a sinistra, la strada si addolcisce, c'è anche un tratto in discesa. Ma la via è ancora lunga, sebbene la pendenza sia più lieve. Tenetevi però un po' di forza, perché gli ultimi 100 metri prima della chiesetta sono un muro, e non si vorrà mettere giù i piedi proprio a quel punto!

martedì 14 settembre 2010

Auguri

Caro Dino, non avendo una tua foto (ti invito a mandarmela a carlo.zanzi@teletu.it), pubblico questa di tua sorella Rosaria (siamo sempre in famiglia), e a tale immagine mi appoggio per farti tanti auguri. Classe 1956, ti lamentavi l'altro giorno di qualche piccolo dolorino. Mi raccomando, noi del '56 siamo inossidabili!

Distrazione

La vita, in fondo, non è che un continuo, necessario distrarsi da un solo, insopprimibile pensiero.

lunedì 13 settembre 2010

Binocolo

Si può anche guardare lontano, ma senza dimenticarsi di chi ci sta vicino.

Pesca

Dopo tre ore di cammino, una pesca ha tutto un altro sapore.

Il Monte Rosa dall'Eyehorn

Ecco come appare il Monte Rosa dalla cima dell'Eyehorn.

Monte Massone

Ieri, bella passeggiata al Monte Massone, m 2160 slm. Panorama superbo. Ho scelto la via da Ornavasso, in auto si sale verso il santuario della Madonna del Boden poi più su, sino a Scirombei se si ha un'auto piccola o un fuoristrada. Volendo, con auto adatta, si può arrivare sino all'Alpe di Cortevecchia. Noi siamo partiti da Scirombei (m 1100). Passaggio dall'Alpe Cortevecchia (m 1500) poi verso la Bocchetta (m 1900) quindi in direzione Monte Massone. Poco dopo la Bocchetta appare la cima (vedi foto, la cima è in fondo a sinistra). Ad un certo punto si passa sotto la croce del Monte Eyehorn (m 2150). Volendo si può toccare anche quella croce, ridiscendere sul sentiero e raggiungere il Massone. Naturalmente questa foto nulla rende del panorama incredibile, ma altre ne pubblicherò. Due ore e trenta la salita, un'ora e trenta la discesa, 1000 metri di dislivello. Merita.

La campanella

E' tradizione, per chi sale al Monte Massone (m 2160 slm), suonare la campanella posta sopra la grande croce, come segno beneaugurale. Ieri l'ho suonata, e sfrutto l'evento per farmi gli auguri, visto che oggi suona la prima campanella dell'anno scolastico. Speriamo di essere all'altezza del mio compito di docente.

sabato 11 settembre 2010

Aneddoti dal Sacro Monte

Da anni facevo caso a questa giovane donna. La vedevo salire o scendere dalla rizzàda del Sacro Monte, 'trainata' da una muta di cani di razza, due o tre. Con una particolarità: ogni volta che gli animali incrociavano qualcuno, me compreso (sia che fossi in cammino, di corsa o in mountain-bike) si mettevano ad abbaiare con forza e cattiveria, obbligando la padrona a redarguirli. Io cercavo di girare alla larga, ma i cani mi vedevano e protestavano, non so perché. A parte un certo fastidio, nel complesso l'immagine mi suggeriva una mancanza. Che per fortuna oggi si è risolta. Ho visto infatti la giovane donna con i soliti cani (stranamente silenti) ma con in un marsupio un bimbo, che spero e immagino sia suo figlio. Ecco, ora la scena mi pare più completa. Torna la vittoria dell'uomo sulla componente animale dell'universo.

Fortuna

La maggior parte delle persone è fortunata come me (almeno sino ad ora), cioè ha il tempo di abituarsi di grado in grado al lento ma inarrestabile evolvere dell'invecchiamento. Tale processo ci dà, per solito, lo spazio di un adattamento. Possiamo metablizzare la 'disgrazia', presagirne le involuzioni, adattarci, prevenire, cercare di combattere, vigilare, sicché l'autunno possa giungere senza trovarci in canottiera. Mi capita spesso di pensare a chi, per sfortuna, per avverse condizioni di salute, è costretto a dover far fronte alla violenza di un processo di limitazione cruento e improvviso. La parabola discende troppo in fretta per potercisi abituare. Costoro meritano tutta la nostra comprensione.

venerdì 10 settembre 2010

La bici di Coppi

Devo ammettere che l'amico Sandro Stocchetti non me l'aveva mai promesso. Ogni volta che gli chiedevo se mi concedeva un giro di valzer sulla bici di Fausto Coppi (qui esposta in vetrina, durante i Mondiali varesini del 2008), lui sorrideva come a dire: "Uè, Carlo, ma questa è la bici del campionissimo!" Sandro l'aveva avuta in dono personalmente da Coppi subito dopo la guerra, a motivo di un favore che lui (autista di comandanti) gli aveva fatto in tempo di guerra. La conservava come una reliquia. Potrei chiedere ai figli se mi concedono, ora, il favore. Ma certi oggetti se ne vanno con chi li ha posseduti, certe situazioni hanno senso e sapore solo se sono presenti tutti i protagonisti: il ricordo di Coppi, la leggendaria bici e...Sandro...ma Sandro non c'è più.

Il grande Sandro

Solo oggi, a qualche giorno di distanza, ho saputo della morte di Sandro Stocchetti. Lo vediamo al centro di questa foto, un'immagine che amo perché mi ritrae con lui e con tre grandi ciclisti del passato: da sinistra Vittorio Adorni, il sottoscritto, l'amico Sandro, Francesco Moser e Gianni Motta. Siamo a Gavi, nella tenuta di Mister Shimano (al secolo, Amedeo Colombo), un settembre di qualche anno fa. Sandro è stato grande sportivo (atletica leggera, ciclismo), grande organizzatore di eventi, presidente del Velo Club Varese, per tanti anni segretario del Panathlon Club Varese. Grazie alla sua memoria e al suo materiale ho potuto ricostruire (per il libro del Panathlon) la vita e le gesta di personaggi sportivi varesini di altissimo profilo. Davvero un amico, simpatico, di buon carattere, sempre in pista. Non ci vedevamo da oltre un anno. Non sapevo del suo peggioramento.

Ciao, Guido

Leggo oggi sul Corriere che, a 67 anni, è morto Guido Passalacqua, storico giornalista di Repubblica (uno dei fondatori), gambizzato dalle Brigate Rosse quando si occupava di terrorismo, uno fra i primi a cercare di interpretare senza fare spallucce il fenomeno Lega, mossa dalla simpatia (ricambiata) per Umberto Bossi. Ho conosciuto Guido in via Bellerio, quartier generale della Lega. Era la primavera del 1994, stavo lavorando al libro 'Maroni l'arciere' e mi interessava il parere dei giornalisti dei grandi quotidiani nazionali. Guido fu tra i più disponibili. Di Maroni disse fra l'altro: "E' sicuramente il miglior prodotto politico della Lega, dopo Bossi. E' quello che sa capire meglio le necessità di sviluppo del movimento, che sa esprimerle in maniera compiuta..."
Ricordo poi di averlo incontrato di nuovo un mesetto dopo; la Lega aveva vinto e Roberto Maroni era stato nominato Ministro degli Interni. Venne a Lozza, a seguire la festa organizzata per dar lustro al neoministro. Vide il mio libro e mi strinse la mano. Non ne sono sicuro al 100%, ma mi piace pensarlo. Ciao, Guido.

in foto: la dedica che Maroni fece al mio libro, una dedica alla sua maniera, diciamo 'scanzonata'

La ruota

Si dice che i comici siano spesso, nella vita, persone tristi. Come a dire: la medicina della tristezza è il buon umore. E più la tristezza è profonda, più la reazione può essere forte, sino all'euforia. Non a caso il disturbo bipolare è proprio l'alternarsi di euforia e depressione. Ovvio che pensassi anche alla mia felicità, alla sua origine, al suo essere reazione alla malinconia. E così, andando in bici, mi è venuta l'immagine della ruota. In alto, dove gli estremi si toccano, il massimo della gioia e il massimo della tristezza. Come dire che il passaggio dall'una all'altra è vicinissimo. Andando in senso orario la gioia si fa più quieta, ma insieme si allontana lo spettro della malinconia. Nel punto più basso della circonferenza è calma piatta. E' solo un'immagine, ma forse c'è anche del vero.