venerdì 22 giugno 2007

Tramonto


Tramonto sul lago Maggiore, ieri sera. Eremo di Santa Caterina del Sasso. Occasione: Premio Chiara, conferenza stampa per comunicare la terna dei finalisti. Faccio parte delal giuria dei cosiddetti 'grandi lettori', quella che ha scelto la terna. Dovrei essere lieto, perché sono usciti i miei tre nomi: Luca Ricci (L'amore e altre forme d'odio), Ilaria Bernardini (La fine dell'amore), Francesco Pecoraro (Dove credi di andare). Sono incantato soprattutto dal tramonto, che mi regala Dio e tutto il positivo che si possa immaginare. In quanto alle raccolte di racconti in questione, e alla narrativa in generale, provo invece tristezza. Se dovessi attingere l'elan vital da lì, probabilmente dall'Eremo mi butteri giù, entro i riflessi del lago. Sia i trentenni che i quarantenni che i cinquantenni e più su non sanno che comunicarci tristezza, angoscia, delusione, fallimento, quando non la ricerca dell'assurdo, dell'astratto, dell'anomalo, oppure la resa alla sola novità stilistica, forma senza alcuna sostanza. Dio mio, possibile che non si sappia più descrivere con arte l'incanto di un tramonto? La bellezza di un amore non necessariamente tradito? Un qualche senso positivo a questa vita che siamo costretti a vivere, e che pure può essere vissuta come dono che fa molto piacere ricevere?