venerdì 17 settembre 2010

Rispetto

Sì, probabilmente vorrei diventare un santo o un eroe (cioè una persona capace, per un ideale, di dimenticarsi totalmente del corpo sino a sacrificare la propria vita) ma non ho il fisico. Quindi -come i più- cerco di mantenermi in forma, cioè di valorizzare il corpo. Ebbene, a questo riguardo devo dire che più passano gli anni, più mi convinco che il nostro corpo merita il massimo rispetto. E' essenziale ascoltare i messaggi che ci invia. E importante non usurarlo, al grido: "Bisogna essere dei duri!" Molti, come me, usano lo sport per tenersi in forma. Mi permetto di far notare che c'è una bella differenza fra vincere la pigrizia da divano, farsi un po' id violenza e fare movimento, e stressare il nostro fisico per raggiungere traguardi ambiziosi, impossibili per ragioni anagrafiche o scarso presupposto genetico. Consigli: mai fare sport 'sul dolore'. Se, correndo, fa male un ginocchio o la schiena si cammina, o si va in bici, o si nuota. Variare il più possibile. Rispettate il vostro corpo, se volete che lui rispetti voi, non obbligandovi all'immobilità.

Le sofferenze di Renata

Settembre mi porta, da tre anni ormai, nella casa dell'amica Renata Spinella, poetessa che -come direbbe la Bibbia "ben ha conosciuto il patire." Renata, autrice dei due libri della foto, poetessa mistica, donna di fede e di grande coraggio, ha vissuto nel suo appartamento di via Dandolo fra montagne di libri, tremende nostalgie della sua Calabria, del mare di Messina, rimproveri ai varesini 'troppo freddi', e tanta tanta sofferenza. Pensando a lei sento la voce di mia madre, un'altra donna 'provata', che era solita ripetere, in dialetto, 'semm vegnù al mund par sufrì'. E' facile tacciare di pessimismo simili affermazioni, ma quando si sta male, davvero si fa fatica a trovare un senso al tempo che ci è stato affidato. Per questo ogni grammo di gioia non va sprecato. Mai.