venerdì 6 agosto 2010

Prima che venga notte

Non voglio che sopraggiunga la notte (e quindi la fine) di questo 6 agosto 2010 senza ricordare il 6 agosto 1945 e i 270.000 morti di Hiroshima. Una nuvola chimica che ha cambiato la storia, e aggiunto altro peso alla coscienza (già molto sporca) dell'umanità.

Politica e poesia

Sempre in riferimento al Reading solidale (vedi post sotto), il poeta Dino Azzalin (in foto), uno degli sponsor dell'iniziativa, mette un titolo provocatorio: 'La poesia fa meno danni della politica?' Domanda che colgo al volo, per fare una semplice riflessione. In genere gli uomini di lettere (poeti, scrittori..., e ho l'ardire di collocarmi in tale schiera) hanno rapporti un po' problematici con la politica, non ne parlano molto bene. Il politico è l'uomo del fare, del compromesso, il poeta è l'uomo del pensiero, inventa vite migliori, e casomai si pone in rapporto con la politica per criticarla, per ricondurla ad un qualsivoglia ideale, per purificarla dalle inevitabili scorie del mondo. Salvo poi -necessariamente- bussare alle porte della politica, per chiedere aiuti e per proporre forme di mecenatismo. Un mecenatismo spesso essenziale per tenere accesa la fiamma della cultura, delle lettere.

Reading solidale


La poesia vola in alto, come le nuvole, però anche i poeti devono mangiare, e così chi li ascolta. Ecco allora l'idea di un Reading solidale di musica e poesie, in programma sabato 7 agosto, ore 20, trattoria Sant'Antonio a Castelveccana. Con 20 euro si mangia, si ascolta musica e poesia (presenti fra gli altri Silvio Raffo, Dino Azzalin, Fabio Scotto eccetera) e si contribuisce a finanziare un Concorso letterario per giovani autori. Per info e prenotazioni: 335.5414480

Che bei posti

Alla guida dell'elicottero della Rai, che portava nelle case di milioni di italiani immagini da ogni posizione del Giro d'Italia, il comandante Bachisio Pireddu guardò verso il basso. Il gruppo arlecchino dei corridori ciclisti, di chi aveva retto sino all'ultima tappa, pedalava pigramente verso sud, alla volta di Milano, per lo sprint dell'epilogo. Gregge di capitani e di gregari, metallo cromato che brillava nella luce. Dietro ai 'girini' seguiva, come a un funerale, il corteo delle ammiraglie, davanti moto e altre automobili; a bordostrada i tifosi, non molti per la verità, sotto il sole forte del mezzogiorno. Pireddu disse qualcosa al suo secondo, del tipo "Che bei posti!" e buttò gli occhi verso occidente. ...Le tonalità di verde variavano al mutare dei colli e delle valli, chiazzati dai grigi e dai rossi delle abitazioni....I colli diventavano montagne oltre il lago Maggiore, rocce e nevi e ghiaccio sul Monte Rosa e sulle altre cime delle alpi svizzere e italiane...

Cicale al carbonio pag. 67