venerdì 6 agosto 2010

Che bei posti

Alla guida dell'elicottero della Rai, che portava nelle case di milioni di italiani immagini da ogni posizione del Giro d'Italia, il comandante Bachisio Pireddu guardò verso il basso. Il gruppo arlecchino dei corridori ciclisti, di chi aveva retto sino all'ultima tappa, pedalava pigramente verso sud, alla volta di Milano, per lo sprint dell'epilogo. Gregge di capitani e di gregari, metallo cromato che brillava nella luce. Dietro ai 'girini' seguiva, come a un funerale, il corteo delle ammiraglie, davanti moto e altre automobili; a bordostrada i tifosi, non molti per la verità, sotto il sole forte del mezzogiorno. Pireddu disse qualcosa al suo secondo, del tipo "Che bei posti!" e buttò gli occhi verso occidente. ...Le tonalità di verde variavano al mutare dei colli e delle valli, chiazzati dai grigi e dai rossi delle abitazioni....I colli diventavano montagne oltre il lago Maggiore, rocce e nevi e ghiaccio sul Monte Rosa e sulle altre cime delle alpi svizzere e italiane...

Cicale al carbonio pag. 67


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