domenica 12 dicembre 2010

Figli

Resto sempre drammaticamente stupefatto di fronte ad un genitore che riesce a sopravvivere alla morte di un figlio in giovane età. E' il peggio che possa capitare. E provo un certo disagio quando chi, non essendo genitore (e penso anche a taluni sacerdoti), si permette di usare la mano leggera di fronte a simili disgrazie. Chi non è genitore non può capire. Leggo oggi (e sono contento) che Annamaria Gazzotti Colli ha ricevuto il Premio 'Bontà coraggiosa'. Annamaria ha visto morire la figlia Federica a soli 17 anni. Afferma: "Non è vero che il tempo aiuta a superare il dolore." Credo di capirla. Sono ferite che nessun punto può suturare. Ma lei ha avuto la forza di dare il consenso alla donazione degli organi di Federica, e continua su quella via generosa. Dice: "Si va avanti perché esiste il bene, altrimenti la vita sarebbe più dura di quello che è." E Annamaria ha provato il colmo del dolore.

Il gigante buono

Chissà perché, anni fa, arrivando a Brinzio e ammirando il Monte Rosa come appare da quel paese, mi venne di chiamarlo 'gigante buono'. Il Rosa gigante lo è, buono non so, a volte urla la sua rabbia con slavine e tempeste, a dire che la natura è benigna quando vuole, matrigna spesso ma non volentieri. Però il Rosa da lontano, dal Brinzio, non fa paura, è solo un grande spettacolo.

Il regalo dei 'cento veli'

Quotidiano 'La Provincia di Varese' di domenica 12 dicembre 2010, pag. 57

Giovanni centenario

Avrebbe cent'anni il Cumenda, alias Giovanni Borghi, Mister Ignis, l'uomo che ha creato il freddo con il caldo (frigoriferi), regalando al nostro territorio lavoro e genio. Commovente serata ieri alle Ville Ponti, alla presenza dei figli Midia e Guido, di tanti amici. Molti aneddoti, molti a me sconosciuti, benché abbia letto Mister Ignis, scritto dal mio amico Gianni Spartà. E poi l'annuncio: con buona probabilità, grazie all'insistenza del senatur Umberto Bossi, si farà una fiction sulla vita di Borghi, regista Martinelli, attore Francesco Salvi. Se la merita.