mercoledì 30 maggio 2007

Questione di soldi


Ho letto su una rivista una frase che mi è piaciuta: "Si dice che la ricchezza non fa la felicità, ma bisogna ammettere che la simula molto bene." La felicità è molto più dei soldi. La ricchezza economica può favorire stati di benessere, ma più spesso (a mio avviso, naturalmente) può confondere, ingannare, 'abbagliare'. Certo, chi è ricco può affrontare meglio situazioni di difficoltà impreviste, e può togliersi più sfizi. Ma sempre sfizi restano. Credo che la felicità sia uno stato auspicabile, augurabile a tutti, da ricercare con ogni mezzo. Quando la si incontra, bisogna tenersela stretta, cercando, di volta in volta, di coglierne il segreto. Io non so quale sia, so che non dipende dai soldi, e so che quando sono felice (come stasera) ringrazio Dio e tutti coloro che contribuiscono a rendermi tale. La foto mostra una ricchezza culinaria, dolci preparati da mia figlia Maddalena, che sa rendermi felice con la sua arte sopraffina.

lunedì 28 maggio 2007

Una preghiera comoda


Prego molto, soprattutto quando pratico sport. Nella foto è la statua della Madonna (opera di Angelo Frattini) che si trova presso la cima del Campo dei Fiori. Mi si dirà: la tua è una preghiera comoda. Prendi due, paghi uno. Massimo rendimento, minimo sforzo. Tu preghi facendo altro, non preghi e basta. C'è del vero nell'obiezione, come credo sia comoda quella preghiera che non ti invita a cambiare la vita, che non ti 'obbliga' alla conversione. Ma nella mia povertà di uomo, trovo conforto in questo affidamento a chi può, oltre alle mie forze. Sarà comodo ma di meglio, per adesso, non so fare.

sabato 26 maggio 2007

Fa caldo


Fa caldo e mi sono tagliato i capelli. Fa caldo e cerco nella scrittura di comunicare il senso di ciò che faccio. Ho un timore, che non mi fa piacere: andarmene senza che si sappia chi davvero sono stato, ciò che davvero ho pensato, la mia verità profonda. A volte ho l'impressione che anche chi meglio mi conosce in realtà non mi conosca bene. Per colpa mia, difetto di comunicazione. Sono cresciuto con la protezione del silenzio. Oggi non mi basta più.

lunedì 21 maggio 2007

Compagni di scuola


Ci siamo ritrovati sul Colle del 'Cairoli', mitico Liceo classico varesino. Non ci vedevamo da 12 anni, con alcuni da 22, con altri addirittura dal 1975, anno della nostra maturità. C'era in molti, direi in tutti, la gioia di rivedersi, di 'rivedere' e di rileggere quegli anni. I 50 anni regalano la necessità di recuperare il bello del passato, l'illusione che non siano corsi così in fretta oltre trent'anni. Per un attimo, quando abbiamo scattato la foto che vedete, in noi il pensiero: 'Dio mio, il tempo, miracolosamente, si è fermato'. Pizza alla Rasa, poi tutti alle loro case. C'è chi è arrivato da San Remo, da Rimini, da Treviso. La forza della memoria. Questa sera siamo tutti, credo, un po' più allegri. Persino felici. Poi passerà. Ma intanto approfittiamone.

giovedì 17 maggio 2007

La casa


Pensavo a queste due immagini. La vita non è una casa bella in ordine, finita, perfetta, e il nostro tempo è dedito alla sua cura, ma piuttosto una casa sempre in costruzione, aperta, con spifferi e rattoppi. E ancora: uno si sta costruendo la sua casa, gli dedica tutto il suo tempo libero, muore prima di entrarvi. Cosa si dice: "Che sfiga, non se l'è goduta!" No, se l'è goduta eccome, perché la vita è questo desiderio di costruire una casa, è questo progetto che ci alletta, che ci regala energie e voglia di continuare. Nella Casa si entrerà dopo, solo dopo.

ps Non garantisco la risposta alle vostre email, data la loro sovrabbondanza. Vuoi però potete sempre provarci: carlo.zanzi@tele2.it

mercoledì 9 maggio 2007

Le fatiche di Ivan


Nella foto di Giovanni Montini, sono con Ivan Basso, giugno 2005. Aveva appena concluso un Giro d'Italia sfortunato, stava partendo per il Tour, dove sarebbe arrivato secondo, dietro Lance Armstrong. Oggi in Conferenza Stampa a Milano, Ivan ha ammesso di essersi lasciato tentare dalle proposte 'indecenti' del medico sportivo spagnolo. Ma ha anche detto di non aver mai usato quel suo sangue 'potenziato'. E' sempre stato pulito in gara. Gli credo, e ammiro il coraggio di un'ammissione di debolezza. Le tante fatiche di Ivan: quelle in salita, e le altre, di questo ultimo, travagliato anno. Forse ancor più dure da affrontare rispetto allo Stelvio o al Pordoi. Provo una naturale empatia per chi fatica sui pedali. Fatica pura, durissima. Lotta immane contro la forza di gravità. Contro il peso dell'esistere.

martedì 8 maggio 2007

Bomber di Dio


Ciao, don Marco, bomber di Dio. Nella foto, avevi appena celebrato Messa, negli spogliatoi del Varese calcio, lo scorso Natale. Io ero stato il tuo chierichetto. Negli ultimi anni mi hai insegnato che anche quando il male ti prende alla gola, si può mantenere la fede in Dio e, nei momenti di pace, essere capaci di grandi gesti di carità. Certe tue prediche restano memorabili. Per fortuna le hai messe per iscritto e me le hai regalate. Non siamo riusciti a scrivere a quattro mani il libro della tua vita. Non importa. Fra gli scaffali della mia libreria (e di quella di molti altri tuoi amici) ci sei, e ci starai a lungo. Concordo con te: Dio non è il padrone della morte.

domenica 6 maggio 2007

Bisogno di senso


Da qualche giorno, il cielo sopra Varese si è macchiato. Piove sulla città. Ce n'era bisogno. Non credo sia il meteo a condizionare l'umore. Credo sia il contrario: se si sta bene, il sole dà ancora più luce e si sopporta la pioggia; se si sta male, il sole può essere beffardo. Si fa urgente, per me, il bisogno di senso. Le giornate se ne vanno, e per la prima volta, seriamente, mi chiedo: sto giocando bene le mie carte? Addirittura: "Le ho giocate bene?" Vedendo il sorriso dei miei alunni, la loro voglia di vivere, ringrazio la mia professione e ringrazio loro, che mi regalano ossigeno. No, non provo nostalgia, provo commozione e gratitudine.

mercoledì 2 maggio 2007

Ventisei anni


Primo maggio 1981-primo maggio 2007: ventisei anni di nozze. Non è poco. Con me e Carla, i cari amici Carla e Paolo. Un doppio matrimonio, segno di un'amicizia che ancora regge all'usura del tempo.

martedì 1 maggio 2007

La panchina


Questa è la panchina, ai Giardini Estensi, dove è avvenuto l'accoltellamento descritto in 'Vicolo Canonichetta'. Qualcuno afferma che il protagonista è morto. Secondo me non è detto. Potrebbe essere rimasto solo ferito, con la possibilità di continuare con profitto la sua avventura con la moglie ritrovata. Ho voluto lasciare il mistero sulla fine, mistero, parola così appropriata per questa nostra avventura terrena. Del resto a me non interessava che morisse o rimanesse in vita. Interessava il prima, il coraggio di un'azione diversa dal mediocre attendismo di una vita ...di solito si dice piatta, grigia...diciamo, di una vita prudente sino alla noia. Comunque, morto o no, il luogo del coraggio di Giulio è questo, né più né meno.