domenica 6 novembre 2011

Passa il tempo

Tanti auguri, cara Roberta. Un po' in ritardo ma arrivo anch'io!

Spettacolo Cimberio. Vince contro Caserta 85-82

Cimberio da favola, con un gran carattere. Perché quando, dopo essere stata avanti anche di 15, si è fatta rimontare nel 3° quarto sino al sorpasso per la Pepsi Caserta, chi ci credeva ormai? Le spalle enormi del gigante Fletcher e la destrezza del piccolo Collins parevano troppo per noi. Eppure i nostri non hanno perso la testa, Diawara ha preso fiato dopo aver dato spettacolo, ed è stata la regia di Stipcevic a dar quiete e coraggio. Punto a punto sino all'ultimo minuto, poi una tripla di Rok (Stipcevic), 4 tiri liberi per lui tutti e 4 a segno, pathos sino all'ultimo e infine la sirena: 85 a 82. Siamo onesti: abbiamo 8 punti, primi in classifica, ma potevamo averne tranquillamente e solo 2. Il coraggio non ha fatto tremare gambe e polsi nei momenti che contano. Un po' di fortuna ha guidato la parabola dei tiri. Fatto sta che i punticini sono 8 e la Cimberio gongola: e noi con lei!

Quando la notte 3

Vorrei evitare che qualcuno, andando al cinema dopo aver letto qualche mia 'recensione' sul blog, mi rimproverasse di avergli fatto sprecare i soldi del biglietto: non sono un esperto di cinema, né tanto meno un critico cinematografico, amo vedere i film (un amore degli ultimi anni) e stop. Diciamo che ho 55 anni e quindi un vantaggio (uno dei pochi vantaggi della mia età): soprattutto quando i temi sono la famiglia, i figli, l'amore, ho una certa esperienza, mentre è chiaro che un giovane non può immedesimarsi come me nel film QUANDO LA NOTTE. Una delle sbavature del film è la scena di sesso finale: io l'avrei fatto finire prima, quando lui sale sul bus, trova lei che dorme e il guanto a terra. Avrebbe dovuto raccogliere il guanto, sentirne il profumo, rubarlo e scendere dal bus. Ma Cristina ha voluto concedere al pubblico anche qualche immagine spinta.

Quando la notte 2

Uno dei temi portanti del film 'Quando la notte' è la maternità, la difficoltà a volte sopportata dalle madri, quel senso di colpa maldigerito perché a volte quel figlio tanto amato lo si vorrebbe strozzare, soprattutto quando si è soli e il bimbo piange, il padre è lontano. Verrebbe da dire: un film così fa passare la voglia ai giovani di avere figli. Non è vero, tant'è che la protagonista (Claudia Pandolfi, nella foto) alla fine avrà un altro bambino, e le altre famiglie hanno due, tre figli...la vita trionfa. Ma la donna-mamma deve riuscire a dire a qualcuno (e non sempre è il marito) le sue paure e i suoi pensieri 'proibiti', e deve sentirsi dire che non vuole bene al figlio, che potrebbe essere persino dannoso per lui, ma che è suo dovere trovare la forza necessaria ad ogni maternità.

Quando la notte 1

Intanto cominciamo col dire che nutro un po' di sana invidia verso Cristina Comencini (foto da Google immagini), che del film 'Quando la notte' è la regista, ma è anche l'autrice del romanzo, dal quale è stato tratto. Amo la molteplicità dei linguaggi che offre il cinema, anche se per certi versi dà meno libertà rispetto alla scrittura, che non ha limite alcuno. Come testimonia questo blog, amo le parole unite alle immagini, amo la fotografia, la musica, avrei voluto essere anche regista (attore no, credo di essere negato, a parte in ruoli silenziosi, tipo quello di Timi nel film sopracitato), ma non si può avere tutto dalla vita. Credo di aver avuto già abbastanza. Brava Cristina.

Giovanni

Ciao, Giovanni. Mi unisco alla preghiera dei tanti varesini che ti hanno conosciuto. Da padre, posso comprendere quanto dolore stia accompagnando la tua fine.

Quando la notte

Quando la notte si approssimava, ieri, Carla ed io siamo stati prima in pizzeria (ve la consigliamo, Pizzeria La Piazzetta a Lozza) e poi al Miv (del mitico regiù Caravati) a vedere il film QUANDO LA NOTTE (foto da Google immagini) di Cristina Comencini, con Timi e la Pandolfi. Dunque, ne parlerò con calma, qui dico solo che dopo 30' il mio voto era 6, poi secondo me è andato migliorando sino ad un 7 pieno alla fine. Al recente Festival di Venezia ha ricevuto pareri discordanti. Si parla di maternità, la gioia e la fatica di essere madre, ma si sfiora anche il tema della paternità, dell'amore fra adulti, di come pare si debba uscire dal matrimonio per trovare qualcuno cui confessarsi, raccontare la verità delle proprie paure e delle proprie fragilità. Il film (lo dico con beneficio d'inventario) dovrebbe essere stato girato in Val Sesia, da Alagna in su, davanti alla meraviglia del Monte Rosa. Un film che merita.

Il Santo Stefano di Bizzozero

Il Santo Stefano di Bizzozero

Avete presente dove sorge la chiesetta di Santo Stefano, vicino al camposanto di Bizzozero? Se foste passati di lì nel 6° secolo, avreste visto una via piuttosto trafficata e un piccolo luogo di culto. Ripassando nel 7°-8° secolo ecco la chiesetta, ingrandita. Ritornando nel 9° secolo, avreste trovato anche il campanile. Nell’11° secolo la chiesa è cresciuta nuovamente, in perfetto stile romanico. La zona è sempre al centro delle vie di comunicazione. Ritornando poi nel 14° secolo, avreste potuto incontrare Galdino da Varese, intento a completare gli affreschi. I successivi passaggi, in secoli più vicini a noi, avrebbero però registrato un lento abbandono del luogo di culto, isolato in mezzo alla campagna, lontano dalle nuove direttrici dell’umano peregrinare in faccende commerciali e non. Infine la sconsacrazione e mai nessuna ipotesi di restauro sino al 1970 quando un apposito comitato, animato da Pino Terziroli, operò affinché il restauro cominciasse. Fu chiamato il noto architetto varesino Bruno Ravasi, si entusiasmarono anche il parroco don Luigi Antonetti e il professor Silvano Colombo: in cinque anni il Santo Stefano tornò in eleganti abiti romanici, pronto a nuove celebrazioni. A fianco del Ravasi lavorava allora un giovane architetto, Guido Zanzi; sarà proprio lui, sabato 12 novembre (ore 10.30, presso il Santo Stefano) a ripercorrere la storia della chiesa e le appassionanti vicende del lungo restauro, completato nel 1980 con la sistemazione della torre campanaria. Chiamato dalla neonata associazione ‘Floreat’, Guido Zanzi lascerà poi la parola ad un altro Zanzi, Daniele, agronomo, che parlerà del Parco Sud di Bizzozero.

La Provincia di Varese domenica 6 novembre 2011