domenica 6 novembre 2011

Il Santo Stefano di Bizzozero

Il Santo Stefano di Bizzozero

Avete presente dove sorge la chiesetta di Santo Stefano, vicino al camposanto di Bizzozero? Se foste passati di lì nel 6° secolo, avreste visto una via piuttosto trafficata e un piccolo luogo di culto. Ripassando nel 7°-8° secolo ecco la chiesetta, ingrandita. Ritornando nel 9° secolo, avreste trovato anche il campanile. Nell’11° secolo la chiesa è cresciuta nuovamente, in perfetto stile romanico. La zona è sempre al centro delle vie di comunicazione. Ritornando poi nel 14° secolo, avreste potuto incontrare Galdino da Varese, intento a completare gli affreschi. I successivi passaggi, in secoli più vicini a noi, avrebbero però registrato un lento abbandono del luogo di culto, isolato in mezzo alla campagna, lontano dalle nuove direttrici dell’umano peregrinare in faccende commerciali e non. Infine la sconsacrazione e mai nessuna ipotesi di restauro sino al 1970 quando un apposito comitato, animato da Pino Terziroli, operò affinché il restauro cominciasse. Fu chiamato il noto architetto varesino Bruno Ravasi, si entusiasmarono anche il parroco don Luigi Antonetti e il professor Silvano Colombo: in cinque anni il Santo Stefano tornò in eleganti abiti romanici, pronto a nuove celebrazioni. A fianco del Ravasi lavorava allora un giovane architetto, Guido Zanzi; sarà proprio lui, sabato 12 novembre (ore 10.30, presso il Santo Stefano) a ripercorrere la storia della chiesa e le appassionanti vicende del lungo restauro, completato nel 1980 con la sistemazione della torre campanaria. Chiamato dalla neonata associazione ‘Floreat’, Guido Zanzi lascerà poi la parola ad un altro Zanzi, Daniele, agronomo, che parlerà del Parco Sud di Bizzozero.

La Provincia di Varese domenica 6 novembre 2011

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