mercoledì 22 febbraio 2012

Sindaco di Lozza!!!!!


A Roberto Ernesto Maroni detto Bobo piace scherzare. Io un po' lo conosco. Oggi leggo sul Corriere che ad un comizio a Parma ha dichiarato: "Mi piacerebbe concludere la mia carriere come sindaco di Lozza, il mio paese di 800 abitanti." Bobo ha sempre saltellato fra plateali dichiarazioni di umiltà e comportamenti volti a scelte di grande autostima e coraggio. Ecco la dedica che ha fatto sulla mia copia di 'Maroni l'arciere', libro che gli ho dedicato nel 1994, quando divenne per la prima volta Ministro degli Interni. Probabilmente sindaco di Lozza diventerà a 90 anni, dopo aver fatto, chissà, magari proprio il nostro Presidente della Repubblica. Dal mio coetaneo Maroni ho imparato una cosa: non porsi limiti.

Neve al tramonto


Mi piace concludere la stagione invernale con questa immagine di una settimana fa, scattata con il mio cellulare Samsung a Sant'Eusebio di Morosolo. Per solito siamo abituati a vedere la piccola chiesa in abito estivo, ad agosto, per la ben nota sagra con i fuochi pirotecnici. Fa una certa impressione vederla con la neve. Magari qualche fiocco lo farà ancora ma sarà neve di poca durata, la primavera ormai s'impone, l'inverno è alle ultime pretese. E' tempo che se ne vada. Ha detto tutto quello che doveva dire.

La mia via


Sono molto affezionato a questa vecchia foto, che ritrae la mia via (via Vico a Sant'Ambrogio) alla fine degli anni Venti, con le rotaie del tram in via Virgilio, i platani appena piantumati e la collina dei Barù, dove hanno edificato fra l'altro il quartiere dove risiedo. E sono affezionato anche perché mi ricorda chi me l'ha regalata, Mario Lodi, storico direttore de La Prealpina, santambrogino doc (come mio padre), amante di Varese, delle sue tradizioni, dotato di un archivio eccezionale e di una memoria formidabile. Così saluto Mario e penso a mio padre, che è nato nel 1926, a pochi metri da questa via, dentro lo stesso panorama che ora posso ritrovare grazie alla 'magia' della foto.

Prepensionamento


Tutte le mattine (a parte il lunedì, il giovedì e il sabato), alle 8.10 passo da via Vico (la mia via) per andare a suonare l'organo in chiesa, i miei soliti 5 brani e mezzo (con una media di una decina di stecche), 10 minuti non di più e poi torno a casa. All'andata o al ritorno (lo faccio ormai da molti mesi) incontro tre-quattro pensionati che regolarmente fanno quattro passi a quell'ora, vanno a prendere il pane e magari anche una visitina in chiesa. All'inizio non mi salutavano, poi hanno cominciato a salutarmi timidamente e ora mi salutano con abbondanza. Visti i miei capelli brizzolati e le rughe sul viso, avranno pensato: "Ecco un neopensionato che si unisce al nostro gruppo." Sono certo che prima o poi uno mi fermerà e dirà: "Si sta bene in pensione, vero?" Al che risponderò: "Benissimo!"