domenica 11 dicembre 2011

Triste 'vacanza' sarda

La barca Cimberio è andata a sbattere contro gli scogli della costa sarda, colando a picco sotto il peso dei 90 punti di Sassari, e riuscendo a sommarne solo 79. Ma sino a due minuti era ancora fattibile, poi errori fatali e precisione altrui. Per la Cimberio bene Kangur, benino Diawara, poi qualche lampo di altri, Rok Stipcevic inguardabile (e la Cimberio molto dipende dalla sua regia), sulla sponda sarda hanno fatto meraviglie i due Diener. Un mesto ritorno dall'isola al continente.

Isis Newton

L'Isis 'Newton' (Itis + Ipsia) presenta l'istituto sabato 17 dicembre, dalle 14.30 alle 18. Un'occasione importante per conoscere il Polo tecnico e professionale della nostra città.

Ul nostar Calandàri

Come tradizione vuole, lo scorso 7 dicembre, Sant'Ambrogio, durante la Festa degli Auguri, la Famiglia Bosina ha presentato il Calandàri dra Famiglia Bosina par ur 2012. So bene che molti varesini non sanno di che si tratta; inoltre, sentendo il suono del dialetto, subito storcono il naso: è roba vecchia, da vecchi. Costoro non sanno che il Calandàri è un libro molto documentato, che parla della Varese di ieri e di oggi, dei personaggi che hanno reso bella la nostra città, delle opere d'arte che qui si trovano eccetera eccetera. Insomma, è un libro scritto non da quattro nostalgici, ma da storici, giornalisti, cultori delle nostre tradizioni. Ecco perché, se potete, fate un salto lunedì 12 dicembre, ore 18.30, sede di Varesevive (è facile, via San Francesco 24, vicino all'oratorio di San Vittore, al posteggio dei giardini). L'avvocato Ettore Pagani (che cura il Calandàri) e Carlo Zanzi (cioè io) lo presenteranno ai varesini.

Lacrime in paradiso

Insieme ad altre canzoni, ieri ho sentito molte volte Tears in heaven (lacrime in paradiso), una stupenda ballata che non conoscevo, scritta nel 1992 da Eric Clapton per fare memoria della tragica morte del figlio Connor (con lui nella foto), figlio suo e di Lory del Santo, morto tragicamente nel 1991 a soli 4 anni. Il testo e la musica sono struggenti a dir poco, due i concetti espressi: il bisogno di credere che Connor sia in paradiso, e il bisogno di continuare a vivere su questa terra (so che il mio posto non è in paradiso, ripete Clapton). Chi è genitore lo sa che ci sono solo due gioie al mondo: l'amore fra un uomo e una donna e l'amore per i propri figli. E proprio da questi due amori generano i dolori più atroci. Veder morire un figlio è quasi peggio che morire. No, è peggio. Clapton non canta più questa canzone da anni, da quando è riuscito a superare il trauma indicibile della morte di Connor. Io non so se ce l'avrei fatta.