giovedì 24 luglio 2008

Trinità


Tanto per cambiare, pensavo. Per pensare ho bisogno dell'aria aperta, in casa i miei pensieri soffocano. Ero all'aria aperta e pensavo a certi 'successi' cristiani dei tempi andati: si convertiva il re e un'intera nazione. Bella forza. Il Signore avrebbe avuto da ridire, credo. Poi pensavo che noi cristiani, in realtà, abbiamo come sommo Maestro uno sconfitto, un crocifisso, un perdente. E dobbiamo prendere esempio da lui. Ma il Perdente ci ha promesso lo Spirito, che in qualche misura dovrebbe aiutarci già qui a vincere, qualche volta. E infine pensavo alla Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. In realtà, nella concretezza, non colgo la distinzione. Io mi prefiguro, penso ad un solo Dio che, quotidianamente, ora per ora, minuto per minuto mi si fa presente e mi dice: 'Coraggio, dai, potrei anche esistere per davvero.'