martedì 31 agosto 2010

Almeno una venatura

Un lettore del mio blog (e mi accorgo giorno dopo giorno che non sono pochi), un giornalista ormai felicemente in pensione, mi fa notare che qua e là non dimentico di mettere post leopardiani, venati di tristezza. Una persona a me cara, amante del ballo, un giorno mi ha detto che il ballo che meglio mi rappresenta è il tango, perché ha sempre un sottofondo di malinconia. E io mi domando: va bene rimuovere, va bene essere ottimisti, va bene far finta di niente e pensare al proprio orticello, va bene non ingrandire le cose, accontentarsi, valorizzare al massimo il bello che c'è e ci circonda, i segni del bene, gli spazi di luce, ma vogliano almeno che dentro di noi rimanga una venatura, come una piccola scia di tristezza? Secondo me non può essere reale una felicità 'sguaiata'.

in foto: dai Pizzoni di Laveno, il battello verso Laveno lascia la scia dalle parti di Intra

La casetta in Canadà

Non so, forse il mio amico Alberto Palazzi ha, nella sua Caldana, una villetta come questa...se no, gli auguro per i suoi sessant'anni di poter trascorrere i molti anni che ancora gli restano in una bella casetta come questa in foto. Tanti auguri

lunedì 30 agosto 2010

Assisto, impotente

Assisto, impotente, allo sgretolarsi del mese d'agosto. Assisto, impotente, al lento evaporare di una vita: la mia.

domenica 29 agosto 2010

Carta stagnola

Una barca veleggia sopra un lago di carta stagnola

foto dai Pizzoni di Laveno

Pizzoni di Laveno

Ci ho messo 54 anni a scoprire i Pizzoni di Laveno. Meglio tardi che mai. Vale davvero la pena, che è minima, perché si cammina meno di un'ora. In auto a Vararo, sopra Cittiglio. Si lascia l'auto nel parcheggio del piccolo paese, si prosegue a piedi lungo la strada asfaltata che porta al Passo del Cuvignone. Dopo circa 500 metri un cartello sulla sinistra indica chiaramente la via. Si entra nel bosco e poi gli ultimi metri sono sul crinale. Si arriva a 1018 metri, su una cima con croce. Il panorama che si può gustare è incredibile. Non dico altro.

in foto: controluce sul lago Maggiore, dai Pizzoni di Laveno

Doppi auguri

Non potendo ancora disporre di una foto di Paola, sono costretto ad utilizzare questa della sua 'dolce metà', cioè di Roberto, anche perché fra due giorni sarà il loro anniversario di nozze (il 25°, per la precisione). Quindi per l'amica Paola: doppia auguri, per i 45 d'età e i 25 di nozze.
Ps: resto in attesa di una vostra foto

sabato 28 agosto 2010

Insalata di mare

Simpatico dialogo al lago di Monate, stamani. Due attempate signore camminavano nell'acqua e si domandavano: 'Dunque, se per gli uccelli si dice stormo, per le pecore gregge, per tanti pesci come si dice?' e si allambiccavano. Poi hanno visto tre anziani vicino a loro e si sono detti: 'Perché non lo chiediamo a loro, che sono stati professori?' Dopo un po' di perplesso silenzio, una delle tre ex prof dice, con sicurezza: "Per i pesci non c'è un nome specifico, ma comunque si dice nugolo!" Io mi sono trattenuto (pensavo per umiltà, ma forse era prudenza) perché mi sarei messo in piedi e avrei detto: "Ma che nugolo! Si dice branco!" Per fortuna ho fatto silenzio, perché avrei unito la mia ignoranza alla loro. Poi ho cercato sul Devoto-Oli: si dice banco e non branco, che invece descrive un gruppo di quadrupedi e non di pesci. Nugolo proprio non c'entra. Che grande insalata di mare!

in foto: non un banco ma un solo pesce, probabilmente un cavedano o una scardola, a mollo vicino all'imbarcadero di Intra

Umili e forti

Uno dei miei motti preferiti è: 'Umili nella vittoria, forti nella sconfitta.' Spero che ne facciano tesoro anche i nerazzurri. Lasciare qualcosa agli altri è giusto e doveroso. A vincere sempre si diventa antipatici. Per questo 2010 ci accontentiamo del poker.

venerdì 27 agosto 2010

Insulsa rabbia

Per solito sono un tipo abbastanza paziente. Alcuni si chiedono come faccia a mantenere la calma in taluni contesti. Ma a dimostrazione che sono molto lontano dalla perfezione, a volte mi arrabbio per motivi risibili. Una delle situzioni che più mi altera, è quando non funziona il computer. Mi trovo in balìa della mia incompetenza, ci vorrebbe la calma di leggere la guida; meglio ancora, bisognerebbe lasciare lì tutto, ma una forza insana mi inchioda alla sedia, monta l'ira, i polpastrelli picchiano tasti alla rinfusa, lievita l'odio verso il pc, tutto si complica, si ingarbuglia come una lenza da pescatore. Più non si riesce a risolvere il problema (che un esperto risolverebbe con un semplice tocco leggero) più ci si intestardisce sulla macchina, la consapevolezza di perdere tempo e salute aumenta la forza della tempesta interiore. E ciò che mi fa più male, è che mi sto arrabbiando vivacemente per una ragione insulsa, banale. Poi mi vergogno, chiedo scusa, lascio il pc, faccio altro e la rabbia a poco a poco mi abbandona.

giovedì 26 agosto 2010

Silenzio e primi voli

Lo so che alcuni miei amici diranno che ho tempo da perdere, e mi posso permettere di notare questi cambiamenti, ma l'osservazione la faccio lo stesso. Fra i segni che l'estate sta finendo, ne ho notati un paio che forse non tutti hanno visto. Uno: i primi voli a zigzag delle piccole rondini, che si stanno allenando prima della trasvolata del Mediterraneo. Due: il silenzio delle cicale, che sino a pochi giorni fa accompagnavano col canto la mia risalita in bici dal Sasso di Gavirate. Canto che si distingueva, nonostante le molte automobile in circolazione. L'estate sta finendo. Ma settembre è un mese stupendo, non oso lamentarmi.

in foto: non avendo foto di cicale ho ritratto una cavalletta, che un poco le rassomiglia

mercoledì 25 agosto 2010

Affitto e mutuo

Nel cammino della vita si arriva ad un'età che ci trova spiacevolmente sorpresi: la memoria incespica. Bisognerebbe sempre allenarla, ma dopo i 50 non giova ripetere che non si ricordano i nomi. C'è chi fa la Settimana Enigmistica, ma io preferisco adottare metodi che lascino qualcosa in mano. Un po' come per l'affitto e il mutuo: con il mutuo si paga l'affitto ma alla fine resta la casa. Consiglio due metodi: imparare poesie a memoria, e mettersi a studiare uno strumento musicale. Fatto un Cruciverba o un Sudoku resta un po' di soddisfazione, la mente è più allenata ma la Settimana Enigmistica va nella carta. La poesia rimane, e saperla a memoria permette di gustarla. Lo strumento rimane, e può diventare la colonna sonora del nostro secondo tempo.

L'ozio buono e quello cattivo

Mi sembra di identificare due tipi di ozio: uno buono e uno cattivo. Quello buono si pone a metà fra il tanto fatto, e il molto che si ha voglia di fare. Non è un semplice riposino, è una pausa più lunga, dove il corpo affaticato si distende e la mente cerca la libertà dai pensieri e dagli impegni. E' un ozio attivo, vigile, pronto. E per questo tipo di ozio può andare molto bene una sedia a sdraio. L'ozio cattivo vaga alla fine dell'indecisione, si potrebbe far molto ma non si ha voglia di fare nulla, e nel nulla è compreso anche lo sdraiarsi, perché il senso di colpa e il senso di vuoto rendono scomoda anche la posizione orizzontale. L'ozio cattivo va scantonato subito, nemico malizioso delle nostre giornate.

Rivoluzione

Se un uomo della pietra, intento ad attraversare un fiume su un tronco d'albero, avesso visto in sorpasso un aliscafo, si sarebbe certamente sorpreso. Ma la rivoluzione nelle comunicazioni, portata da internet e dai social network, è ancor più sorprendente del viso attonito dell'uomo primitivo di fronte alla barca volante. Da oltre tre anni ho un blog, e da alcuni mesi ho nuovi amici e nuovo dialogo grazie a facebook. Ogni giorno ho nuovi incontri e posso comunicare a qualche amico le mie idee. Leggo oggi un interessante articolo su IO DONNA del Corriere della Sera, che parla di Facebook. In sei anni l'idea del giovanissimo Mark Zuckerberg ha portato alla costituzione della terza nazione al mondo: 500 milioni di iscritti. Grazie alla genialità imprenditoriale di Mark, a Palo Alto, cuore della Silicon Valley, e nel resto del mondo lavorano 1400 persone, per lo più giovani, in un ambiente del tutto informale, polo e non giacca e cravatta, bici e non auto blu.
Se usato bene, facebook può diventare un caro amico, un messaggero fidato.

martedì 24 agosto 2010

Per chi avrà tifato don Marco?

Siamo nel dicembre 2006, don Marco Galfrascoli, cappellano del Varese Calcio, ha appena finito di celebrare la Messa di Natale ai giocatori, Messa che si è tenuta negli spogliatoi del 'Franco Ossola'. Poi due eventi di diversa natura: la tragica morte del don e, sul fronte positivo, l'ascesa del Varese Calcio sino alla serie B. Ma perché parliamo proprio ora del mio amico don Marco? Perché don Marco era da sempre uno dei più accaniti tifosi del Toro. Amava il Varese, ma stravedeva per il Torino. Tutti gli anni celebrava la Santa Messa, in ricordo dei martiri di Superga. Conosceva ogni virgola di quella squadra mitica. A Torino sapevano di lui, lo stimavano, lo invitavano, era molto conosciuto. Io -che ho avuto il piacere di essergli amico- ora mi domando: "Per chi avrà tifato da lassù don Marco, in occasione della sfida Torino-Varese di ieri sera? E come avrà preso le corna spuntate al suo Toro?" Caro don Marco, avresti trovato senz'altro una tua frase comicosapiente, per commentare l'evento. E mi avresti regalato un aneddoto, per concludere che se fossi stato tu in attacco, coi granata, il Toro avrebbe almeno pareggiato.

Mistero fittissimo

Come già scritto anche qui, ho appena finito di leggere 'Caterina' di Antonio Socci, un libro che è un inno commosso alla potenza della preghiera, alle parole di Gesù: 'Chiedete e vi sarà dato.' Poi la cronaca mi porta la vicenda di don Francesco Cassol, la mia età, prete di Belluno, fautore di esperienze spirituali estreme, giorni fatti di pochissimo cibo e di tante preghiere, silenzio e notti sotto le stelle. 'Perché così Dio è più vicino' diceva don Francesco a coloro che lo seguivano nelle sue esperienze ad alta spiritualità. E quest'anno, in Puglia, era con lui anche una ragazza di Varese, che ben conosco. Come sono andati i fatti lo sanno tutti. Don Francesco è stato ucciso da un bracconiere, che lo ha confuso per un cinghiale, mentre dormiva nel suo sacco a pelo. Ma è questa la VICINANZA di Dio? Questo è solo fittissimo mistero.

lunedì 23 agosto 2010

Velocità

Per solito si immagina la vecchiaia come il tempo della lentezza. Oggi ho invece un'altra immagine del nostro tramonto: la velocità. Il giorno di un giovane dura di più rispetto a quello di un vecchio. Un anziano, se vuol recuperare, soddisfare bisogni, non può abbandonarsi alla svogliata pigrizia di chi ha tutta la vita davanti e molto tempo da perdere. Immagino la vecchiaia come il rotolare di un masso giù dal pendio.

Meeting di Rimini

Ieri ha avuto inizio il Meeting di Rimini, organizzato da Comunione e Liberazione. Sono molto contento che quest'anno al Meeting vi sarà la presenza di mio fratello Marco, che suona nel gruppo OutofSize. Presenteranno il loro nuovo CD, 'Tap your feet', proprio nella serata conclusiva di venerdì 27 agosto. Quando sentirete suonare un banjo, ebbene, quello è lo strumento di mio fratello Marco.

Con l'abito della festa

Non pensiamo all'attimo che si è bruciato. Pensiamo piuttosto ad accogliere con l'abito della festa l'attimo che sta arrivando.

domenica 22 agosto 2010

La scelta

Questo libro invita a molte riflessioni. Certo, non è un libro che va bene per chi intenda distrarsi, rilassarsi, non pensare, atteggiamento lecito, soprattutto in estate. Comunque, fra i vari pensieri, ha trovato conferma una mia idea: quando si vive nella normalità, senza picchi di disperazione come nel caso della storia di Caterina e dei suoi genitori, è possibile anche permettersi una fede che dubita, una fede traballante, sempre messa in discussione, precaria, approssimativa. Quando arriva il grande dolore, arriva anche il tempo della scelta radicale: o con me o contro di me. Non ci si può più permettere di filosofeggiare. O il dolore ci strappa, ci sradica e fa seccare la nostra misera fede, oppure il soffrire ci porta dentro una fede indubitabile. Per necessità. Lì, nel dolore, davvero abbiamo bisogno di una medicina potente, e la beviamo, senza discutere. Senza pensare alle controindicazioni.

Pizzo Marona

Eccoci, Enrico ed io, in cima al Pizzo Marona. La croce (a ricordo di una delle tante vittime della montagna), la chiesetta, cime più basse verso il Pian Cavallone, Verbania, il lago Maggiore. Dalla Cappella Fina (sopra Miazzina) al Pizzo Marona (1000 metri di dislivello) ci vogliono non meno di due ore e mezza, tre. E se fa caldo come ieri, anche di più. Portatevi molta acqua.

Pizzo Marona

Continua la scoperta dei monti della sponda piemontese del lago Maggiore. Ieri bella passeggiata con gli amici Rossella, Enrico e Martina. Pian Cavallone e poi Enrico ed io siamo saliti al Pizzo Marona (m 2050 slm). Gran caldo, bel panorama (anche se non era nitidissimo), buona compagnia. Un sabato diverso dal solito, un buon gelato a Laveno e il ritorno a casa. Certo non annoiati.

venerdì 20 agosto 2010

Disgustato

Sdraiato a riposarmi al Sacro Monte, dopo la salita in bici, ho avuto il dispiacere di ascoltare, su una panca accanto, un uomo di mezza età (cioè la mia) dar prova di bassa umanità. Leggeva il giornale locale, e ha commentato alla moglie in modo ironico, sarcastico, penosamente disumano la notizia dei due amanti di Tradate, morti suicidi, drammatico tramonto di due vite. Tale ascolto mi ha disgustato.

Caterina

Se il vostro presente vi pare insipido, se non siete in grado di valorizzarlo, allora vi consiglio la lettura di qeusto libro: CATERINA diario di un padre nella tempesta (Rizzoli), scritto da Antonio Socci, noto giornalista e scrittore. Caterina, figlia maggiore di Antonio, a pochi giorni dall'agognata laurea in architettura subisce un arresto cardiaco. Coma profondo. Mesi di angoscia inenarrabile per un padre e una madre. Eppure il padre racconta, perché la scrittura può anche essere una medicina. Per sopravvivere scrivere può far bene. Caterina sta uscendo miracolosamente da questa prova agghiacciante, sta camminando verso la guarigione grazie anche alle preghiere, ai digiuni, alla fede di tanti suoi amici. Di questo è convinto l'autore, credente, appartenente al movimento di Comunione e Liberazione.
Ma torniamo al quotidiano e alla sua noia. Ecco cosa scrive l'autore, a pag. 127:
"Quanto desidererei la semplice bellezza di un giorno normale...Quanto siamo inconsapevoli della felicità della vita quotidiana su cui invece scivoliamo ignari. E come la rimpiango! Quanto la desidererei..."

Al grande passista-scalatore

Tanti auguri, caro Marco, grande (e alto) passista-scalatore alla Miguel Indurain. Pur avendo iniziato non giovanissimo la tua carriera ciclistica, stai dimostrando che non è mai troppo tardi, come diceva il mitico maestro Alberto Manzi, che noi abbiamo conosciuto in illo tempore.

Auguri, cara Dada

Tanti auguri, cara Alessandra. Bè, qui in questa foto della tua famiglia manchi solo tu, del resto nel luglio del 1953 non eri ancora nata. Sono comunque convinto che ti farà lo stesso piacere ricevere questa foto. Un abbraccio.

giovedì 19 agosto 2010

Almost famous

Almost famous, quasi famosi, è il titolo di un film di successo (vedi foto) e ora anche di un nuovo gruppo musicale, che terrà il suo battesimo sabato 21 agosto, ore 21, a Viconago (ingresso libero). Musica americana, e una peculiarità: si tratta di un prof e di tre suoi alunni. Tanta passione per la musica e il canto, le prime esperienze anche grazie ai musicals del Liceo Scientifico 'Sereni' di Luino, e ora l'esordio. Il prof. è mio fratello Guido (acoustic and electric guitars-harmony vocal), i giovani sono Giulia Besagni (lead and harmony vocals), Fabio Dellea (piano and keyboards) e Diego Brizzio (lead and harmony vocals). In bocca al lupo per l'esordio.

Mamma Ines

La fede è anche immaginazione. Nella speranza che non sia solo quella, mi piace immaginare mia mamma, ora, con fattezze giovanili, come in questa foto di tanti anni fa. Mamma Ines insieme alla zia Luisa. Oggi, 19 agosto 2010, al pensiero di quel 19 agosto del 1984 la preghiera si fa più insistente. La sua presenza più vicina. E poi questa foto mi piace perché trovo somiglianza fra mia mamma e mia figlia Valentina.

mercoledì 18 agosto 2010

Punture

Quella che si vede in basso a destra nella foto è un'ape, intenta a succhiare il buono da un fiore di erica. Ebbene, ieri una persona a me molto cara è stata punta da un'ape esattamente come questa, perché incautamente aveva messo la mano fra i fiori. Il pungilione è rimasto nel dito (segno che era un'ape e non una vespa), è stato estratto senza problemi, però il dito si è gonfiato, dolore forte ma per fortuna nessun problema collaterale. Tutto ciò per dire di stare attenti quando mettete le mani in mezzo ai fiori. Perché, sebbene in rari casi, la puntura di ape, vespa, calabrone può provocare crisi anche molto gravi. Si dirà: "Non portar sfiga!" Bè, preferisco rischiare che qualcuno mi giudichi tale, piuttosto che venir giudicato come persona indifferente alla felicità altrui.

La Steamboat Band al Caffè Clerici

Si giocava d'azzardo in quegli anni, come si era sempre giocato, con accanimento e passione; perché non c'era, né c'era mai stato a Luino altro modo per poter sfogare senza pericolo l'avidità di danaro, il dispetto verso gli altri e, per i giovani, l'esuberanza dell'età e la voglia di vivere....Passano una stagione dopo l'altra e aspettano il ritorno di quelli che sono partiti per poterli ascoltare quando raccontano in cerchio al Metropole o al Caffè Clerici...

Piero Chiara 'Il piatto piange'

E al mitico Caffè Clerici di Luino domani, venerdì 19 agosto, a partire dalle ore 22, suonerà la Steamboat Band. Ingresso libero, musica country and bluegrass di ottima qualità.

Auguri, Enrico

Sebbene con un giorno di ritardo, tanti auguri di buon compleanno al mio amico e collega, il mitico prof. Enrico Piazza (qui al centro, dopo aver condotto alcuni alunni Vidoletti in bici al Campo dei Fiori, insieme alla professoressa Betta Faroni). Enrico è del '56, classe di ferro. La mia classe. Enrico è un grande agonista: quando si mette a gareggiare con la vita, anche lei a volte ha paura di perdere.

martedì 17 agosto 2010

E bravo il nonnino

Complimenti al nonno Mario, cioè a mio padre, che a 84 anni è salito sino al rifugio Cai Intra, al Pian Cavallone, oltre due ore di cammino in salita, 500 metri di dislivello. Ho dovuto riprenderlo qualche volta, perché si lamentava di aver poco fiato ma insieme continuava a parlare del più e del meno, come è suo costume.

Verso lo Zeda

Continua la mia estiva scoperta delle belle montagne che si affacciano sulla sponda piemontese del lago Maggiore. Oggi siamo arrivati al rifugio CAI Intra al Pian Cavallone (1600 m), sulla via che porta al Pizzo Marona e al Monte Zeda. E questa è la bella visione del Monte Rosa, che appare quando ci si avvicina al rifugio: i monti della Val Pogallo, quelli della Val Grande e il Rosa. Una passeggiata che merita. Sentiero panoramico e senza pericolo. Da Intra in auto si sale a Miazzina, ancora un poco sino alla Cappella Fina, si lascia l'auto e poi in 90' si arriva al rifugio.

lunedì 16 agosto 2010

Terremoto alle Eolie

Bè, se mio fratello Guido fosse stato in cima al vulcano Vulcano, nelle Eolie, oggi pomeriggio verso le 15 e non qualche giorno fa (vedi foto), la somma dei suoi capelli bianchi sarebbe notevolmente aumentata. Terremoto alle Isole Eolie, ma per fortuna (stando alle notizie lette su Varesenews) non ci sono vittime, solo feriti lievi. E un gran spavento l'ha preso anche il presidente Renato Schifani: il suo caicco è stato sfiorato da alcuni massi, che si sono staccati proprio da Vulcano.

Lo zaino

Si può dire che lo zaino mi accompagni quasi sempre. Nel mio lavoro di prof. di educazione fisica e quando faccio sport. Soprattutto in bici. Zaini di diverse dimensioni, a seconda della stagione e di quanto devo portarmi appresso. Molti mi chiedono cosa diavolo porto sempre con me. Ricordo un'intervista con Claudio Chiappucci, fatta in bici, e naturalmente io aveva lo zaino. Quando gli ho chiesto che velocità raggiungessero i professionisti in discesa, il diablo ha risposto: "Bè, con uno zaino come il tuo, anche più di 100 all'ora!" Quando vado in bici, nello zaino porto vestiti di ricambio, caschetto e macchina fotografica. Stamani stavo salendo come al solito il Campo dei Fiori, tre o quattro ciclisti mi hanno incrociato in discesa e uno ha detto agli altri: "Avete visto...quello fa potenziamento!" Molti miei colleghi sulle due ruote pensano che io usi lo zaino con i pesi, per rendere ancor più allenante la salita. Ecco un caso di come l'apparenza inganni.

domenica 15 agosto 2010

Buone vacanze

Auguro ai miei amici Shalom, in partenza domani per la montagna, buone vacanze. Soprattutto auguro loro un meteo splendido, che ben si combini con lo splendore delle dolomiti.

foto Marco Riganti

Dove nascono le nuvole

Una pausa nel maltempo di questo ferragosto mi ha permesso di assistere, come ogni anno, alla Messa degli Alpini alle Tre Croci. E' stata anche l'occasione per veder nascere piccole nuvole locali, sui boschi sopra Brinzio. Il sole forte di metà agosto ha prosciugato la tanta pioggia, radunandola nel nuovo stato di nuvola.

Ul barchèt di pescadur

L'amico Maurizio, facendo riferimento al mio post (dove ho pubblicato la foto di mio padre, giovane, in barca sul lago di Varese) mi informa che detta barca si chiama 'barchèt di pescadur', è la tipica barca dei pescatori del lago di Varese, barca sulla quale lo stesso Maurizio ha imparato a remare. Si rema in piedi e richiede non poca perizia. Allega inoltre la foto qui pubblicata, di Carlin dul Piz, pescatore professionista di Bodio, sul tipico 'barchèt'. Grazie.

sabato 14 agosto 2010

Salvatore, l'appassionato

Questo pomeriggio sono stati celebrati i funerali del prof. Salvatore Furia, 'giardiniere' di Dio. Basilica di San Vittore gremita per un uomo appassionato della vita. E lo voglio salutare con questa foto di don Adriano Sandri, parroco in Velate, che era fra i concelebranti oggi. Naturalmente, essendo una foto della sua foto, il risultato è scadente. Sono le 4 del mattino del 14 marzo 1997, e don Adriano (anche lui un uomo di grandi passioni) immortala la cometa Hale-Bopp, cometa che anche il prof. Salvatore avrà ammirato e, ancor prima, previsto.
Ogni uomo può regalare lezioni, esempi, ma chi rende testimonianza della necessità di appassionarsi all'esistenza ci fa un grosso dono. Il prof. era uno che viveva di grandi sogni, ma dava credito alla famosa frase: 'il miglior modo per realizzare i sogni è svegliarsi'. E che fosse un tipo sveglio, non c'è dubbio.

Nonna Angela

Ieri mattina correvo con mia figlia Valentina, lungo il percorso che chiamiamo 'big tour' o giro delle tre chiese: Avigno, San Cassiano, Velate. E ogni volta questo giro mi porta a correre di fianco all'ospedale di Velate. Il destino ha voluto che mia nonna Angela (in foto, a destra, che guarda la bimba, il giorno del matrimonio dei miei genitori, nel luglio del 1953) morisse in quell'ospedale nel gennaio del 1963, e che lì morisse anche mia mamma Ines, il 19 agosto 1984.
L'ho detto a mia figlia. Lei ha risposto: "Ah, sì, lo sapevo..." Poi altra corsa...e chissà quali pensieri.

venerdì 13 agosto 2010

Senso

Col passare degli anni si fa stringente la domanda di senso: è sensato ciò che ho fatto sino ad ora? E soprattutto: ha un senso ciò che dovrò fare da adesso in avanti? Ho perso tempo? Ho sprecato una bella fetta di vita? Sto utilizzando al meglio le mie energie? Oppure sto solo accumulando nuovo materiale per altri rimpianti? La barca della mia vita sta navigando nella direzione giusta o mi attende l'iceberg della delusione? Del fallimento? Sono domande continue, martellanti. La verifica è quotidiana. Credo che nessuno possa eluderle. Credo che nessuno possa a cuor leggero allungare i piedi sul divano, attorniato da una corroborante pace dei sensi.

Un lago quieto

E' saltata fuori questa foto di mio padre Mario. Poco prima della guerra, è in barca sul lago di Varese, e come si può notare qualcuno nuota. Venticinque anni dopo, più o meno, anch'io ho imparato a nuotare sul nostro quieto lago, oggi troppo inquinato per accogliere bagnanti.

giovedì 12 agosto 2010

Un uomo positivo

All'età di 85 anni è morto stanotte il mitico prof. Salvatore Furia, l'uomo delle stelle, il fondatore dell'Osservatorio del Campo dei Fiori. Giunto da Catania negli anni Cinquanta, a Varese ha trovato la sua America. Se ne è andato quando il cielo piange, le stelle scivolano sulla buia volta, cadendo chissà dove. Il prof. Salvatore fa parte di quegli uomini che danno speranza per la vecchiaia: gran lavoratore, entusiasta sino alla fine, soleva augurare a tutti, dal Gazzettino Padano, "pensieri positivi". Credo che in vita si sia augurato il positivo pensiero (comune ad ogni mortale) di andarsene dormendo: è stato accontentato.

mercoledì 11 agosto 2010

Ponte

Vivo sempre nell'attesa di una strada diversa, di un'intuizione che mi regali nuova luce, di un ponte che mi faccia superare il torrente del già previsto. Vivo nella speranza che il mio futuro non andrà svolgendosi esattamente come ora lo prevedo, passi disillusi verso una meta ovvia. Vado avanti dando credito a qualche parola diversa, capace di indicarmi percorsi avvincenti.
foto Guido Zanzi

martedì 10 agosto 2010

Una bella storia

Fra le canzoni del CD 'Tap your feet' degli OutofSize (suona il banjo anche mio fratello Marco, in foto), sono rimasto colpito dalle parole di 'Here Comes That Rainbow Again', di Kris Kristofferson, che vi propongo. Dovremmo sempre conoscere le traduzioni di canzoni che sentiamo in inglese:
La scena si apre su un piccolo caffè sulla strada, la cameriera sta pulendo il pavimento, due camionisti stanno bevendo il caffè e sulla porta ci sono due ragazzini sfollati dell'Oklahoma. "Quanto costano quelle caramelle?" le chiedono. "Quanto avete in tasca?" risponde. "Abbiamo un penny in due." "Allora sono due caramelle con un penny." La luce del giorno diventava pesante di tuoni, c'era odore di pioggia nell'aria, e non c'è niente come l'uomo, ed ecco che arriva di nuovo l'arcobaleno. Un camionista chiamò la cameriera non appena i ragazzini uscirono. "Quelle caramelle non costano solo un penny." "Non è affar tuo" risponde lei. In silenzio finirono il loro caffè e uscirono salutando con un cenno. Lei urlò: "Hey, avete lasciato troppi soldi!" "Non è affar tuo!" risposero. La luce del giorno era pesante di tuoni, e c'era odore di pioggia nell'aria, ma non c'è niente come l'uomo, ed ecco che arriva di nuovo l'arcobaleno."

Tanti auguri

Tanti auguri, caro Maurizio (qui con la moglie Patrizia). Avanti con slancio, siamo più o meno a metà!

lunedì 9 agosto 2010

Visione completa

Grazie a questa immagine panoramica (sempre dal Monte San Giorgio), dopo la correzione dell'amico Aldo, offro la visione completa: a sinistra di Lugano il Monte San Salvatore, a destra il Monte Brè.

Tap your feet

Mio fratello Marco, grande suonatore di banjo e di chitarra, di recente è entrato a far parte degli OutofSize, composito gruppo musicale che predilige la musica americana. Ed ha collaborato anche alla realizzazione del loro nuovo cd (con libretto) 'Tap your feet'.
Ecco dalla prefazione di Walter Gatti:
'Spiritual e gospel, country e rock'n'roll fanno parte del nostro quotidiano dagli anni Cinquanta: siamo un po' tutti figli di queste musiche da quando gli americani del Piano Marshall hanno sbarcato in Italia automezzi, dollari, lattine di coca-cola e musica jazz. Questo cd vuole farci passare dal sentito all'ascoltato, portarci 'dentro' l'ascolto, 'oltre' la vibrazione della membrana timpanica: sua scommessa è la vibrazione del muscolo cardiaco...'
E per quanto può valere il mio parere, il cuore si commuove eccome, con brani quali New Creation o Hallelujah di Leonard Cohen.

Alberto sulle cime

Non poteva festeggiare nel modo migliore gli ottant'anni l'amico architetto Alberto Ferrari: lui, grande amante dei monti, è salito sul Pizzo La Scheggia, 2500 metri, cima più ardita della Val Vigezzo. Complimenti, caro Alberto, mi hai dato un esempio, una traccia sul sentiero della vita, affinché possa seguirne le orme!

domenica 8 agosto 2010

San Giorgio

Alla mia 'veneranda' età sono finalmente salito sul Monte San Giorgio, così vicino a Varese, balcone stupendo sopra il lago di Lugano. Alle nostre spalle il ponte di Melìde, il monte Brè e Lugano. Itinerario semplice: Viggiù, Saltrio, valico di Arzo, Mèride e lì si lascia l'auto. Sentiero comodo e abbastanza ripido: un'ora e trenta di cammino e si arriva ai 1090 metri del Monte San Giorgio, recentemente promosso a patrimonio dell'Unesco.

Amuleto

Mi sto rendendo conto che mio padre sta diventanto, con gli anni, una sorta di grosso amuleto, di icona in carne ed ossa, da toccare perché porti fortuna, cioè se ne ricavi la sua fortuna, una vecchiaia in salute, con tanta voglia di vivere, alla faccia dei suoi 84 anni. E bravo il signor Mario, cioè mio padre (qui in foto con due suoi 'ammiratori'). Speriamo di aver ricevuto in dono cromosomico qualcosa di tale paterno patrimonio, che vedrò di amministrare al meglio!