domenica 10 febbraio 2008

Niente sesso né politica


Come sanno i miei lettori, qui scrivo di tutto un po', ma non credo che parlerò mai di sesso e politica, almeno in senso personale. Qui probabilmente rimarrete all'oscuro (come è in controluce il carro di carnevale, nella foto scattata ieri al Carnevale Bosino). Perché niente politica? In pochissimi sanno per chi voto. E' una scelta precisa fatta quando ho cominciato a seguire il Consiglio comunale, come giornalista, per il settimanale Luce. Non volevo che i miei articoli venissero giudicati, travisati, letti col preconcetto di chi sa per chi voti. Ora su Luce non scrivo più, ma mantengo il segreto. Non sono un politico di professione, quindi posso permettermelo. Ho l'impressione che se uno sa per chi voti si crea un pregiudizio, che può guastare i rapporti. Non mi va. Non sono tenuto a dirlo e non lo dico. E ogni tanto mi diverto sentendo chi fa ipotesi sulla mia tendenza politica, sbagliando clamorosamente. So che non tutti la pensano come me, se ne può discutere, ma devo dire che mai come in questo periodo della mia vita provo un velo di sconforto, sentendo i nostri personaggi d'alto profilo politico. Ma andrò a votare, il prossimo 13 aprile. E' un mio diritto-dovere e lo assolverò. Del resto provo una sincera ammirazione verso chi si butta in politica, con nobili ideali. Ma ce ne sono? Sì, penso di sì.

ps E del sesso? Se è il caso, ne parlerò un'altra volta.

Settima Brinziobianca


Stamani ero un po' indeciso, ma poi mi sono detto: "Come si può rinunciare alla Brinziobianca?" Così sono partito e sono stato contento. Una settantina i partenti, 15 km, tre giri, pista ottima, ho fatto più o meno il mio miglior tempo (poco più di un'ora) ma non ho ancora il tempo cronometrico esatto. In più, pur facendo fatica, mi sono goduto il panorama e lo scintillio della neve. Sono arrivato fra gli ultimi, ma ciò che conta è il tempo. Due anni fa, che ero più allenato di oggi, ero arrivato 64° e ne avevo lasciati indietro una quarantina: peccato che oggi mancavano proprio quei 40 che erano arrivati dopo di me! Il sindaco di Brinzio, il mio amico Sergio Vanini, ha avuto il coraggio di dirmi, dopo il primo giro: "Ritìrati!" Lui, lì col cappotto, inetto alla fatica e alla gioia sportiva. In foto Alberto Zuffi (davanti) e Pippo Gazzotti (dietro), fra coloro che hanno lavorato ore ed ore per rendere ottima la pista e per regalarci una domenica da ricordare. A loro il mio grazie.

ps I miei amici Riccardo Prando ed Enrico Piazza mi hanno sonoramente battuto, ma lo sapevo. Ora li attendo in piscina, dentro la neve liquida dove so di poterli battere.

per il dialogo: carlo.zanzi@tele2.it

Carnevale


Sabato grasso di colori e rumori e allegria. Io ci sono andato in centro Varese, non più con le mie bambine (ora troppo cresciute), da solo, per scattar foto e per respirare un po' di pazzia. Di esagerazione. Una delle poesie in dialetto che ho scritto e che preferisco si intitola proprio Carneval. E' nata qualche anno fa vedendo Caterina (la mia ultima bambina), vestita da fatina, allegra nel cuore della festa, sguazzare fra coriandoli e stelle filanti. La scrivo un po' in dialetto e un po' in italiano. 'Varese, coperta nel sabato grasso, pitturata e gioiosa come Arlecchino, tira avanti i suoi carri e la baldorio: Re Bosino, Pin Girometta, un zoppo, una strega. In piedi, senza maschera e trombetta, vestito con i soliti abiti, come ieri, vardi curiùus la matàna du la gent, mia bun da fass vidè senza ritegn. La bambina, alta come una zucca, smorza la corsa. Prende fiato, scappa via e poi torna qui. Na brencava da curiandul l'è par mi, gioia seca, carèza d'alegria.' Ecco, ogni tanto avrei bisogno di far qualcosa senza 'ritegno', ma non ne sono capace. E ogni tanto fa bene prendere in faccia i coriandoli dei bambini, che sono gioia secca, una carezza di allegria.