giovedì 14 gennaio 2010

Don Giuseppe da Haiti

Quando il terremoto ha raso al suolo l'isola di Haiti, don Giuseppe Noli (partito molti anni fa dal nostro Campo dei Fiori per la missione) era a 150 chilometri dalla capitale. Si è salvato e ora sta aiutando questi nostri fratelli nella sofferenza. Ho conosciuto don Giuseppe negli anni Ottanta, lavorava per la Pastorale del lavoro ma l'Italia gli stava stretta. Voleva la povertà estrema, per la sua voglia di amare Varese era troppo ricca, la povertà varesina risibile. Così se n'è andato, ha perso molti chili, si è regalato ai poveri. E gli haitiani sono fra i più poveri della terra. Che dire? Che ammiro don Giuseppe. E non mi si dica: bè, è un prete e i preti devono fare quello per mestiere. Ma quando mai? Ci sono preti e preti, come ci sono laici e laici. E don Giuseppe è un gran prete.

Fra promessa e attesa

Ecco l'ultimo regalo del mio amico poeta Arnaldo Bianchi. Parole misurate che incidono dentro questa vita, giocata fra una grande promessa e una inevitabile, lunga o breve attesa.
Amiche mie felici
di essere e non essere
innamorate e sole
nei giorni che verranno
nei sogni che vivrete.

Anche le parole
nel vento di domani
sembrano promesse
e sono solo attese...