giovedì 25 settembre 2008
Gadget
Oggi al Mapei Cycling Stadium ci sono andato con i miei alunni della Vidoletti, insieme al collega Enrico Piazza e al genitore, nonché amico, Dimitri Simeoni. Una quarantina di ragazzi, bandiere e tante urla: chiunque arrivasse al traguardo, gridavano Italia Italia. Poi sono stati intervistati da Roberto Pacchetti per RaiTre, ma soprattutto si sono dati un gran da fare a procurarsi gadgets di ogni tipo, negli stand. In principio dicevo: "Ecco qua, gioventù consumistica..." Poi ho fatto mente locale. Ricordo, avevo più o meno la loro età, 11-12-13 anni, quando andai per la prima volta alla Fiera Campionaria di Milano. Tornai a casa con una borsa di depliant, allora davano solo carta, non ricordo altri tipi di regali, ora è una pacchia: magliette, portachiavi, braccialetti, bandiere, cappellini....Ero esattamente come loro, desideroso di novità, di gratuità, di oggetti da accumulare. Voglia di novità. Quindi il mio sguardo su di loro si è fatto assai più comprensivo. E divertito.
Don Luigi, scrittore 'rivoluzionario'
Certo che lo conosco don Luigi Del Torchio, il prete delle puntine, dei volantini di protesta contro i Mondiali, dei soldi che rovinano lo sport ("una donna sola al comando, la cocaina" pare abbia detto), della Lega che si è imborghesita...il prete che ha esternato assai, buttando non solo puntine sulel strade di questi Mondiali. Ma non ho sue foto, e allora basti la chiesa di S.Ambrogio. Dunque, mi interessai a don Luigi perché autore di molti libri, scritti e pubblicati da lui, con un torchio come simbolo editoriale. Storie di paesi, di parrocchie e di uomini toccati dalla Grazia di Dio, santi locali che grazie a lui hanno raggiunto un minimo di notorietà. Fra questi, ultimo fra i suoi libri, la vicenda di don Marco Galfrascoli, mio caro amico, grande tifoso del Torino, uomo di fede e di sport. Sapevo che don Luigi era un originale, uno che esprimeva ad alta voce il suo pensiero. Oggi lo sa mezza Varese, e pure una fetta d'Italia.
Gratuità
Questi Mondiali (oltre 1000 giornalisti accreditati, un sacco di atleti e, sino ad ora, non molto pubblico in giro, almeno questa è la prima impressione) sono possibili grazie al lavoro di oltre 700 volontari. Alcuni con maglioncino blu, altri con polo azzurra, tutti con zainetto e buona volontà. C'è chi ha preso ferie, chi è in pensione, spiccano le penne degli alpini, è una festa della gratuità. Per parte mia, che volontario non sono e più che altro mi sto divertendo, esprimo la massima ammirazione per coloro che sanno compiere gesti generosi. Sono loro che, in silenzio, impercettibilmente, cambiano in meglio il mondo, o quanto meno lo salvaguardano dalla rovina.
per il dialogo: carlo.zanzi@tele2.it
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