domenica 31 ottobre 2010

SuperCimberio

Una partita che vale il prezzo dell'abbonamento quella di ieri sera al PalaIgnis. Battuta la capolista Siena 87 a 86. Ora racconto: partenza razzo della Cimberio, e sempre in testa sino a metà gara. All'intervallo, come d'abitudine, vado a salutare il saggio ed espertissimo Augusto Ossola, che dice: "Non è più Siena dell'anno scorso. Sì, vince ma di 5, 6, 7 punti, non di 20." Mi fa intendere che l'impresa non è assurda. Ma Siena recupera e si porta a + 8 a 7 minuti dalla fine. Varese dà la solita impressione: un po' claudicante, un po' sprecona, un po' geniale, un po' incerottata, sempre pronta a risorgere dalle sue ceneri. Così alterne vicende (ed errori arbitrali di qua e di là) ci conducono all'insperato pareggio, 86 a 86, a 14" dalla fine. Ma la palla è nostra, e finisce a Ronald Slay, classe 1981, 203 cm per 105 kg di muscoli e di ciccia. Sculetta sotto canestro, cerca di risalire dagli abissi ma la muraglia senese è impenetrabile, si sbilancia all'indietro, sta per cadere (non si sa se spinto o per finta) lancia la palla che -naturalmente- non entra. Ma gli arbitri hanno deciso: sarà fallo per noi. A 1 centesimo dalla fine del match. Tocca a Slay risolvere la questione. Il primo libero va sul ferro. Parte il secondo. La sfera galleggia in aria, la parabola è un lento roteare della palla verso la retina, che la accoglie come una sposa. Siena, con un centesimo di secondo, può solo costruirsi una lacrima.

in foto: Slay è il numero 35, ma la citazione d'obbligo è anche per Jobey Thomas, numero 11, 21 punti alla fine, triple micidiali. Bravi tutti. Quando si vince, gli errori non s ricordano più.

Abbracci

Abbiamo bisogno, sempre, di abbracciare e di essere abbracciati. Le storie d'amore finiscono per carenza d'abbracci.