Complimenti al mio amico Marchino che (insieme a Carletto e Matteo) ha portato a termine, domenica scorsa, la Ambrì-Ambrì, nota scalata ciclistica elvetica. Causa maltempo (freddo, vento e persino neve sul Gottardo) la prova è stata un po' ridotta, ma lo stesso prevedeva l'ascesa del Passo del Gottardo da Airolo (tempo per Marco: 1 ora, 11 primi, 30 secondi) e la temibile salita dell'Altanca, un muro di 5 km dalle pendenze impressionanti. Infine, doccia calda allo stadio di Ambrì. Una prova da temerari. Con grande forza di volontà e costante allenamento, Marchino ha fatto grandi miglioramenti. Partito come potente passista, è poi diventato un passista-scalatore, e non è detto che concluda la sua brillante carriera da dilettante come scalatore puro, convertito anche lui (come il sottoscritto) al fascino della salita.
martedì 26 luglio 2011
La pannocchia
Vola il Memorial
Illusioni giovanili 2
Quando ero giovane e salivo velocemente sulle cime dei monti (in foto, panorama dalla cima del Limidario) pensavo all'anzianità come all'età della saggezza, l'età migliore, libera da incombenze lavorative e da passioni eccessive. E invece no. Mi rendo conto che tale periodo della vita è il peggiore, il più duro, il più frustrante. E allora qual è l'età della saggezza (se mai esiste)? Credo sia quella che va dai 50 ai 60/65, quando bisogna essere saggi per forza. Cioè? Arrivano i primi problemi di salute di una certa entità, e bisogna far fronte contemporaneamente a questi, al lavoro, magari ai figli e pure ai genitori anziani. In tale situazione o si è saggi, o lo si diventa, o ci si spara!
Iscriviti a:
Post (Atom)