lunedì 1 marzo 2010

Non è mai fiato sprecato

Per ottimizzare la vita, prego spesso quando faccio altre cose. Credo che la preghiera non sia mai fiato sprecato. Se Dio esiste, l'utilità di far ricorso a Lui è evidente. Se Dio non esiste, la preghiera che recito, che so, mentre lavo i piatti, mi alleggerisce la vita, me la rende più significativa, mi dà l'idea che posso essere utile, in quel momento, due volte: utile all'economia domestica e a quella spirituale. Non mi costa fatica, anzi, me ne toglie un po'. Sicché se sarà solo illusione non potrò recriminare per aver perso un sacco di tempo. Non vedo controindicazioni alla preghiera. Non si scarta nulla.

Alibi potente

Vedo però nella preghiera un rischio non trascurabile: può diventare alibi potente, a servizio della nostra pigrizia, della nostra voglia di dolce vita. "Io non ci arrivo...ci pensi Lui." E credo che proprio su questo punto siano propensi alla perplessità (quando non alla critica aperta) coloro che non pregano e giudicano chi prega. La preghiera è l'arma dei pavidi, pensano. Per questo chi prega deve saper dimostrare di aver fatto tutto l'umanamente possibile...deve dimostrarlo soprattutto a se stesso.