giovedì 6 settembre 2012

Big Jonnie

Ho scoperto un altro fenomeno, un altro grande campione, questo diciannovenne inglese che ha appena vinto la finale dei 100 metri alle Paralimpiadi, Jonnie Peacock: 10"90. A 5 anni, causa una meningite, ha perso una gamba. E oggi vola.

Con Marco

Tradizionale salita di fine stagione al Campo dei Fiori con l'amico Marco. Meteo super, abbiamo fatto una bella chiacchierata, e forse anche per questo il riscontro cronometrico è superiore rispetto allo scorso anno: 48'49". O forse bisogna tener conto che un altro anno è passato.

E per noi, più vergogna


Noi, che ci prostriamo per un mal di denti e ci incupiamo sino alla semidepressione per presunte malattie, venienti guai e prospettive derelitte, dovremmo vergognarci di fronte agli uomini e alle donne che stanno vivendo l'esperienza delle Paralimpiadi di Londra. E che ci dicono: 'Ma va là, non farmi ridere!'

in foto: Alex Zanardi, pilota automobilistico, oggi atleta in carrozzina

PBB in tour

Per il lancio del nuovo cd, PBB III, la Piedmont Brothers Band sarà, dal 9 al 16 settembre, in North Carolina, dove ha in programma alcuni concerti. Moch, Ron e gli altri componenti della band sono quindi in procinto di affrontare questa prova, che noi accompagniamo con il nostro 'in bocca al lupo'.


La paura della solitudine

Ieri sera ho visto un bel film, A SINGLE MAN, primo film del regista-stilista Tom Ford, con un grande Colin Firth, un film del 2009 che ha partecipato al Festival di Venezia. A parte una caduta di quasi comicità nell'episodio del tentato suicido, per il resto è un film originale, che fa riflettere ed emoziona. Con la scena del bagno notturno nell'Oceano che ricorda troppo quella di Chiedi alla polvere. E' la vicenda di un docente universitario omosessuale che deve sopportare la morte del compagno. E' un film sull'amore e sulla paura: di vivere,. di soffrire, di restare soli, di morire. E ancora una volta è la sofferenza, il dramma, il dolore che ispira e rende credibile una storia. Pare non sia possibile parlare di felicità, che appare sempre artefatta, forzata, impossibile. Mentre nulla è più naturale del dolore, e la felicità compare solo come breve momento o rimpianto di ciò che si è perso o nostalgia o speranza affidata ad un'altra vita.