lunedì 21 maggio 2012

Varese-Siena: 9-18

Chi bene inizia è a metà dell'opera, e allora Siena di opera ne fa metà, perché inizia bene. Varese, ben spalleggiata da un pubblico più che caloroso, munito di trombe fischiettanti, fatica ad ingranare, come si suol dire. I pessimisti si mettono in piedi, con il soprabito sulla spalla, pronti ad abbandonare il PalaWhirlpool. Ma ci ripensano. E faranno bene.

Varese-Siena: 30-41

Stessa solfa del primo quarto, Siena segna e noi meno, Siena mette paura e noi temiamo il peggio. Bo McCalebb dimostra una volta ancora cosa si riesca a fare con soli 183 centimetri di altezza. Ma è tutta l'orchestra Siena che suona bene, noi qualche stonata la facciamo. + 11 per loro e si va a bere un sorso.

Varese-Siena: 56-52

Poi, nel terzo-quarto, qualcosa cambia. Intanto Siena comincia a sbagliare, e quando la palla salta fuori la mano trema un po' di più, gli avversari prendono coraggio, il pubblico fischia e urla con più ardore ecosì i verdi cominciano a zoppicare. E noi con diamo loro certo le stampelle. Rok è una roccia, ben spalleggiato da Teemu Rannikko, che ad un certo punto, in un momento decisivo, mette dentro una tripla più fallo, con libero realizzato (foto). E così finisce 56 a 52 per noi. I più ottimisti sperano.

Varese-Siena: 73-70

E l'incredibile avviene. Varese tiene con i denti i punti di vantaggio, + 7 a 6 minuti dalla fine. Loro si fanno sotto sino al pareggio ma noi rialziamo subito la testa, e quando si arriva punto a punto (come scrivo spesso) tutto può capitare. A noi questa volta va bene. Rok Stipcevic (foto) è davvero il faro, l'uomo di ghiaccio nei liberi, triple nei momenti che contano e  soprattutto sicurezza. Finirà con 19 punti nel carniere. Ad un certo punto Recalcati mette in campo i tre piccoli, teme l'aggressività di Siena e punta sul tiro da fuori. E così sarà. I verdi sono delle furie ma i biancorossi reggono all'urto. Gli ultimi secondi sono infiniti. Ma poi finisce 73 a 70. Con merito.

Varese-Siena: ci si rivede mercoledì

Apoteosi finale: giro di campo, mani che si toccano. Ci si rivede mercoledì 23, per gara 4...e chissà mai! La palla è rotonda.

Tutti insieme con gioia


Sabato scorso si è svolta a Barasso la manifestazione TUTTI INSIEME CON GIOIA, pensata e organizzata dal mio amico e collega Claudio Schena. Ragazzi diversamente abili e ragazzi normalmente abili (diciamo così) hanno giocato a caletto e hanno svolto altre attività motorie, tutti insieme con gioia, naturalmente, come dice il 'titolo' della mattinata. La Vidoletti era presente con una decina di alunni della 1D. Che si sono divertiti (le immagini sono dello scorso anno) e hanno realizzato molti gol. Il che non guasta.

Un piccolo spazio

Apro il mio blog agli amanti del racconto breve e brevissimo. Chi ha il piacere di pubblicare un suo racconto nello spazio del Racconto del Mercoledì, me lo può inviare (carlo.zanzi@teletu.it). Consiglio racconti brevi, perché non è agevole leggere sullo schermo di un pc. Se avete piacere, potete farmi avere anche qualche riga di presentazione dell’autore. Buona scrittura. 

I ricordi di Maniglio

Il mio amico Maniglio Botti (qui a sinistra, insieme a Fiorenzo Croci) è stato un noto giornalista del quotidiano La Prealpina. Ora collabora a Rmfonline e si gode la pensione. E', come me, un amante dei ricordi, un conservatore di agende sopra le quali appuntare date e nomi. Ha letto il mio ultimo Racconto del Mercoledì, ambientato a Varese nel 1969, e mi ha inviato questa bella lettera, che passo anche a voi:


Caro Carlino, come sai ti leggo (spesso). E stavolta non ho potuto distogliermi dall'attacco accattivante del tuo racconto del mercoledì: era agosto, agosto millenovecentosessantanove...
Anch'io, come sai, mantengo ricordi molto nitidi di quegli anni '60. Sicché mi è stato facile riprenderne il filo. In quel mese di agosto avevo quasi vent'anni (li avrei compiuti da lì a poco più di un mese). Il giorno 12 - sono andato a vedere, era un martedì - nell'androne del Cairoli lessi accanto al mio nome la dicitura maturo, paroletta che avevo inseguito per un periodo anche più lungo del necessario. Era solo una conferma, perché la professoressa Vittoria Trotti Gnocchi, cara amica, me l'aveva preannunciata. 
Dopo quattro giorni - sabato 16 - partii per un viaggio in Italia, alla moda dei "grandi" dell'Ottocento, insieme con tre amici - tra cui anche Fiorenzo Croci -, tutti a bordo di una Giulia Super, gran macchina. Andammo a Parma, poi facemmo il passo della Cisa, La Spezia, Pisa, i cipressetti di Bolgheri, Livorno, Roma, Napoli, Amalfi, Positano e Sorrento, infine Cefalù, Palermo, Catania e Taormina, dove ci fermammo più a lungo. Nel ritorno sostammo dai miei nonni in Umbria e visitammo bene Gubbio, Spoleto, Orvieto, Assisi e Perugia. E poi altra fermata da vitelloni d'antan a Rimini (dove io e Fiorenzo eravamo stati - da soli! - nel '68), prima di rivedere dopo quasi tre settimane la Città Giardino. 
Nell'autunno del '69, perfezionata l'iscrizione a lettere alla Statale, cominciai a collaborare (e a lavorare...) in Prealpina, da dove non mi sono più mosso (tranne la parentesi altoatesina voluta dalla Repubblica), fino al 30 giugno di cinque anni fa.
Il '69 - almeno per me - non è l'anno migliore dei Sessanta. Come ricorderai, a dicembre registrammo lo strazio della bomba di piazza Fontana, e per noi - per il nostro Paese - si aprì un periodo tetro.
Il mio stato d'animo era stato ben più lieto - solo per fare un esempio - nel 1964, che tra l'altro fu l'anno in cui ripetei la quarta ginnasio... Un anno memorabile, ricordo a una a una tutte le canzoni...
Leggo che nel '69 ti accingevi a frequentare la terza media. A me ciò era accaduto nell'estate del '62, alla Dante. Anche lì, quanti ricordi: pensa che facevamo i turni, andavamo una settimana al mattino e una settimana al pomeriggio, perché eravamo in tanti - troppi - e due classi usavano la stessa aula. Nel mese di ottobre, appena cominciate le scuole, trascorremmo tutti una decina di giorni in ansia, appesi alla tv e alla 
radio: c'era la crisi di Cuba, e qualcuno già parlava di terza guerra mondiale... Non accadde, per fortuna e per volontà di Dio.
Ma non voglio fartela lunga. Il tuo racconto ha solo dato un po' di fiato ai miei pensieri. Ed eccomi qui...
Ti abbraccio, come sempre, (giovane) fratello di ricordi... 
Maniglio 

Verso Londra 2012

Seoul 1988. Tornano i Giochi con tutti i partecipanti, dopo i vari boicottaggi. Ho pochi ricordi di Seoul, anche per via del fuso orario. Seguo soprattutto l'atletica leggera, che mi appassiona sempre più. E insieme mi delude, perché il doping demoralizza gli entusiasmi. E' grossa la delusione per Ben Johson, canadese della Giamaica, che stravince i 100 metri in 9"79. Tutti gridano al miracolo, Carl Lewis (secondo) storce il naso. E infatti Ben sarà clamorosamente espulso per palese uso di doping. Qualcuno dice che l'antidoping è ferreo con tutte le nazioni, un po' meno con gli Usa. Appare poi un'altra grandissima atleta, Florence Griffith-Joyner (Usa), che vince come un proiettile i 100 e i 200, in apparente facilità. 'Fast Flo', così verrà soprannominata, morirà giovane per un attacco di cuore. L'ultimo giorno delle Olimpiadi di Seoul è il mio preferito, perché è il giorno della vittoria nella maratona di Gelindo Bordin, che bacerà la pista dopo l'arrivo. Forse proprio da quel giorno ho cominciato ad illudermi di poter correre anch'io una maratona, evento che si realizzerà oltre dieci anni dopo. Ho conosciuto meglio Gelindo grazie al bel libro di Max Lodi, e ci siamo incontrati un giorno, al settimanale 'Luce'. Un tipo simpatico.

I marsigliesi alla Vidoletti

'Suona' la marsigliese alla Vidoletti. Stamani sono arrivati 20 alunni (più tre docenti) di una scuola media di Marsiglia, in gemellaggio con la Vidoletti. Staranno da noi sino a venerdì. Il prossimo anno sarà la Vidoletti a recarsi in Francia. E così, in aggiunta al gemellaggio con Senigallia, ora la Vidoletti parla anche francese, merito della buona volontà della professoressa Raiti, del dirigente, dei suoi collaboratori, di altri docenti e in questo caso penso di dover citare il mio collega Enrico Piazza, che questo pomeriggio accoglierà in palestra i marsigliesi, con giochi vari.