sabato 8 novembre 2008

Sussurri e grida...e una bella dormita

Ieri ho rivisto 'Sussurri e grida', capolavoro di Ingmar Bergman, registra svedese di grande impegno. Diciamo meglio che l'ho visto per la prima volta, perché il precedente risale agli anni Settanta, non avevo ancora vent'anni e il nostro sacerdote ci proponeva cineforum impegnati. Le proiezioni dei flm di Bergman erano fra le preferite. Sebbene fossi un ragazzo diciamo così piuttosto impegnato, non proprio uno che se ne fregava di certi messaggi, bhè, più che altro in quella sala, con le scomodissime poltrone in legno, dormivo. E al risveglio l'obbligo della discussione non mi trovava né pronto né bendisposto. Forse sto calcando un po' la mano, non me ne voglia don Angelo, ma credo che 'Sussurri e grida' sia un film che si gusta dopo i 50 anni, cioè alla mia attuale età. Non lo consiglio ad un ventenne. Che vada a farsi una bella passeggiata in mezzo ai prati, possibilmente in dolce compagnia.

Bugia


La nostra felicità necessita di una poderosa dimenticanza, di una colossale bugia. Una sola, ma essenziale. Non sto a dire qual è, tutti avranno capito, in ogni caso potete sempre chiedermelo (carlo.zanzi@tele2.it). E' l'unico caso, questo, nel quale la sincerità provoca sofferenza, e più si è sinceri più si soffre. Quindi -probabilmente solo in questo caso- la falsità giova.
Non dimentichiamoci poi di metterla in musica, come l'ex assessore Marco Caccianiga (a destra, durante una recente esibizione con il gruppo 'The Peadmont Brothers Band), pratica che contribuisce a tener desta la bugia.