giovedì 12 luglio 2012

Marmellata di albicocche


Oggi ho preparato quattro vasetti di marmellata di albicocche: kg. 1,6 di albicocche di mia suocera Anita, tagliate a pezzetti, il 30% di zucchero (450 gr), 3 ore di cottura a fuoco lento, tutto qui. Unica cosa, girare spesso il composto, per non farlo attaccare e bruciare. Presto un vasetto diventerà una crostata di albicocche, da me realizzata. Piccoli lavori domestici che danno soddisfazione. Certo, il premier Monti, il redivivo Berlusconi, il neosegretario della Lega Bobo Maroni e Roger Federer non perdono il loro tempo preparando marmellata di albicocche. Ma io non intendo passare alla storia. Non ho i numeri. Mi basta passare la giornata.

Speriamo


Speriamo che in paradiso (o in purgatorio o all'inferno, sia quel che sia) non abbiano ancora inventato il termine 'rinuncia'.

Un mestiere d'oro

Ieri sera sono andato a trovare il mio amico Paolo, orafo da 35 anni. Ha iniziato da ragazzino, oggi lavora in proprio, con passione. Eccolo con i ferri del mestiere. E' proprio il caso di scrivere che il suo è un mestiere d'oro. Non lo vedevo da tanti anni. L'ho trovato entusiasta: una moglie, due figli, due mani svelte e precise.

Appunti dell'Autore


Tanti auguri, caro Ric. Pensando a te e al tempo che scappa ho ripreso in mano la tua ultima raccolta di racconti, 'Giuda' (quella che tieni in mano, con giusto orgoglio, nella foto).
Dedichi il libro a tua moglie Luisa. La dedica a me è la seguente: 'A Carlo, amico generoso di gesti e parco di parole. Come si conviene. ' Una dedica generosa.
Ma voglio qui riportare cioè che sul libro metti all'inizio, titolando
Appunti dell'Autore ai suoi dodici lettori
...e venne il giorno in cui, voltandosi all'indietro, s'accorse di come il cammino fin là compiuto fosse più lungo di quanto ne restasse. Un brivido acuto gli attraversò in un attimo la schiena malandata, come il canto beffardo del gallo avanti l'alba. Sollevò la valigia (lo aveva fatto tante volte!) e solo allora s'avvide, con spavento, che un solo dito gli sarebbe bastato a compiere lo sforzo: cosa avrebbe raccontato nel caso in cui, proprio quel giorno, avrebbe dovuto varcare la frontiera?


Caro Ric, questo lo scrivevi nel 2007, altri 5 anni sono passati, ma tu hai il dono della fede, quindi non morirai mai. E poi (come si dice fra narratori) resterà la tua scrittura...per sempre!