giovedì 31 luglio 2008

Tradizione rispettata

Come tradizione vuole, Marco ed io siamo saliti al Campo dei Fiori in bici. Tempo: 47'41" ma siamo saliti chiacchierando, non dico in scioltezza ma quasi, quindi non è male. Un ottimo modo per finire il mese di luglio: una pedalata riossigenante, in lenta ascesa fra l'asfalto ed il cielo.

mercoledì 30 luglio 2008

Why not?


Anche se dalla foto non si capisce, dalle scale di casa mia sta scendendo un torrente d'acqua, evento che capita durante i temporali. Foto per introdurre un argomento che non merita il sole. Quando ci capita qualcosa di brutto diciamo: "Perché proprio a me?" Domanda quanto mai umana ma forse non pertinente. Perché dovrebbe essere preceduta da tante altre domande, che nascono quando i guai capitano agli altri: "Perché a lui e non a me?" Tanto che quando capiterà a noi, dovremmo dire più correttamente: "Why not? Perché no?"
Naturalmente questa è solo teoria, perché quando si sta male più che altro viene da bestemmiare.

Buona pensione


Fra poche ore un mio caro amico andrà in pensione. So che non ama la pubblicità, quindi tralascerò di citare il suo nome e di aggiungere la sua foto. In pensione dopo una vita di lavoro. Un gran lavoratore. Secondo me vivere bene l'età della pensione è un'arte, e come tutte le arti va imparata. So che questo mio amico non avrà problemi ad apprenderla, e saprà godersi il meritato riposo senza girarsi i pollici, né gustare l'amaro del far niente, che non è certo dolce, come si usa erroneamente dire. Intanto (vedi foto) ricordo a questo mio amico che la prima domenica di settembre si correrà il tradizionale giro Shalom in bici, quindi, memore dei suoi trascorsi di gran pedalatore, re della Presolana e del Vivione, del Bernina eccetera, dovrà cavar fuori dalla cantina la bici e ricominciare ad allenarsi.
Buona pensione.

Cicale al carbonio

Bene, l'editore Giangiacomo Cavenaghi di Eureka ha detto sì, quindi uscirà il mio racconto lungo, titolo ancora da decidere: LA GRANDE FATICA oppure CICALE AL CARBONIO. Se dovessi scegliere questo secondo, spiegherò il perché di un titolo in apparenza incomprensibile. A proposito: preferite l'uno o l'altro? Fatemelo sapere: carlo.zanzi@tele2.it
Come già anticipato, sarà un racconto sul ciclismo professionistico e insieme una storia d'amore. Ho cercato di metterci dentro tutta la mia passione e la mia competenza per la bici, anche se in verità l'aspetto più positivo della bici come divertimento, libertà, contatto con la natura poco appare: sarà per un altro libro. Forse verrà presentato durante la settimana dei Mondiali di ciclismo, a settembre. Un racconto lungo, una settantina di pagine, e forse ci aggiungerò qualche racconto breve, sempre con protagonista le due ruote.
E adesso sotto, perché devo ancora scrivere il finale.

lunedì 28 luglio 2008

Felicità e serenità

Ieri ho sentito alla tele una psicologa fare la distinzione fra serenità e felicità. Diceva: "La felicità è rara, segue momenti di particolare intensità emotiva. La serenità invece può essere anche duratura, spesso è frutto della maturità, quindi è più augurabile la serenità."
Per quanto mi riguarda, auguro a me e a tutti voi tanta serenità...ma anche tanta, tantissima felicità.
Ieri mi sono molto commosso vedendo il film LA CITTA' DELLA GIOIA. Ve lo consiglio.
ps in foto: fiore di ninfea del lago di Monate

Ogni giorno

Ho fatto da tutor alla mia ex alunna Maryca Rinaldi, che spero prenda il mio posto alla 'Vidoletti' quando andrò in pensione. E lei mi ha regalato un bel libro: 'Rivelazioni' 365 pensieri d'America Latina. Foto stupende e citazioni da autori sudamericani. Ad esempio ecco Jorge Luis Borges:
La bellezza, così come la felicità, è cosa frequente. Non un giorno trascorre senza che noi viviamo, un istante, in paradiso.
Concordo con Borges. Anche oggi, che pure era una giornata male avviata, ho avuto i miei dieci secondi di paradiso.

venerdì 25 luglio 2008

55 anni di nozze

Il 25 luglio del 1953, nella chiesetta di Fogliaro, si sposavano i miei genitori Ines e Mario. Sarebbero stati 55 anni di nozze. Per chi crede che un matrimonio non ha mai fine, sono 55 anni di nozze. Splendeva il sole allora, come oggi. Di fianco a mio padre e a mia madre i miei nonni materni, Angela e Battista.
Passo spessissimo dalla chiesetta di Fogliaro, scelta da mia madre perché più intima rispetto alla perinsigne basilica di San Vittore, forse troppo grande e troppo buia. Mio nonno era troppo anziano e malato per litigare con quella figlia avuta a tarda età, nata per far rinasce l'altra figlia, Ines anche lei, morta tragicamente a vent'anni.
Auguri, vivissimi auguri ai miei genitori.
Lo slancio vitale, lo spirito di sopravvivenza, la forza che ci lega alla terra è tanto forte che quasi mai si 'maledice' chi ci ha messo al mondo. Io, per ora, non l'ho mai fatto, e davvero mi auguro di non farlo mai.

giovedì 24 luglio 2008

Trinità


Tanto per cambiare, pensavo. Per pensare ho bisogno dell'aria aperta, in casa i miei pensieri soffocano. Ero all'aria aperta e pensavo a certi 'successi' cristiani dei tempi andati: si convertiva il re e un'intera nazione. Bella forza. Il Signore avrebbe avuto da ridire, credo. Poi pensavo che noi cristiani, in realtà, abbiamo come sommo Maestro uno sconfitto, un crocifisso, un perdente. E dobbiamo prendere esempio da lui. Ma il Perdente ci ha promesso lo Spirito, che in qualche misura dovrebbe aiutarci già qui a vincere, qualche volta. E infine pensavo alla Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. In realtà, nella concretezza, non colgo la distinzione. Io mi prefiguro, penso ad un solo Dio che, quotidianamente, ora per ora, minuto per minuto mi si fa presente e mi dice: 'Coraggio, dai, potrei anche esistere per davvero.'

mercoledì 23 luglio 2008

Distanza

Si può toccare con mano una a volte sconsolante distanza fra il desiderio del nostro cuore, fra ciò che ci sentiamo di fare e ciò che realmente riusciamo a realizzare. Come esiste una sfacciata sproporzione fra il nostro animo che resta giovane, e il nostro corpo che va in tutt'altra direzione. Un po' come per il lago di Varese, qui ritratto fra Bardello e Biandronno. Da lontano fa la sua bella figura ma se ci avviciniamo vediamo, purtroppo, il colore reale dell'acqua.

Marco blog


Marco Giovannelli (a sinistra, insieme all'amico collega giornalista Pierfausto Vedani), storico direttore di Varesenews, apre oggi un suo blog. Indirizzo: http://www.marcogiovannelli.it
Agli amanti della comunicazione in rete lo consiglio. Marco è un appassionato che comunica passione.

martedì 22 luglio 2008

Rimpianti

Nel libretto delle Ore dei tempi della comunità Shalom tenevo, come tutti noi giovani cattolici cosiddetti impegnati, varie immaginette. Una di un autore francese diceva più o meno: "Diffida dall'evazione attraverso le vette. Devi crescere verso l'alto, ma senza staccare i piedi da terra." Questa immaginetta mi ha condizionato e anche a causa sua non ho mai seguito un corso roccia. Peccato, sarei stato un grande scalatore! Questo è uno dei miei rimpianti. A proposito: è meglio avere rimpianti o rimorsi?
carlo.zanzi@tele2.it

lunedì 21 luglio 2008

Gioia e pianto


Quando uno sta mediamente male, spesso gli si dice: "Su, coraggio, pensa a chi sta peggio di te." Noto una certa stonatura in questa affermazione, è un po' come se uno ricavasse gioia dalle disgrazie altrui. Mi pare che il Vangelo dica che bisogna gioire con chi è nella gioia e piangere con chi è nel pianto. Cioè non essere invidiosi della gioia altrui, né lontani dalla altrui sofferenza. Di chi sta peggio di noi dovremmo ricordarci sempre, non quando stiamo male, per ricavarne un po' di sollievo. Dico 'dovremmo', perché in realtà mi pare che quando stiamo bene ci dimentichiamo di tutti e non abbiamo bisogno di nessuno.


in foto: l'irreale trasparenza del lago di Devero

Il tempo di Azzalin


Se mi chiedessero di dire un paio di cose interessanti sul mio amico-poeta-scrittore Dino Azzalin (foto), citerei la sua poesia dal titolo 1973 (Se io fossi l'altro che non sono/quello che più desideri, allora/vedresti l'uomo che non hai mai amato.) E poi la sua risposta a chi gli chiedeva come faceva a fare tutte le cose che faceva: "Mi chiedo piuttosto tu come faccia a perdere tanto tempo." In effetti abbiamo tanto tempo davanti, abbastanza per poterne perdere anche un po'. Ma non troppo. Il tempo è strano, volubile. Anzitutto di mano in mano che invecchiamo le ore s'accorciano. Ed è naturale, perché per chi ha vissuto un giorno, un'ora è tanto, per chi ha vissuto cent'anni, un'ora e niente. Se rileggiamo il tempo passato, ci pare volato; se guardiamo al tempo che ci attende, ci pare lungo da portare a compimento. Se stiamo bene il tempo fugge, ma se stiamo male un'ora pesa come tutta la vita.

domenica 20 luglio 2008

Uomo di montagna



Credo che la mia natura mi predisponga alla montagna. Ogni volta che ci torno, anche per un paio d'ore, ho l'impressione di essere tornato a casa.
in foto: Crampiolo, sull'Alpe Devero

Chiese



In montagna le chiese sono di modeste dimensioni. Nè servirebbero più grandi, perché lì Dio preferisce far casa fra le rocce, nei boschi e nei pascoli, nella neve, nei ghiacci, nei laghi e in mezzo ai fiori.
in foto, la chiesetta di Crampiolo, sull'Alpe Devero

venerdì 18 luglio 2008

The last dance


Ron Martin torna negli States, ma prima regala ai varesini, insieme a The Piedmont Brothers Band, un ultimo concerto di musica country. Titolo: Country Summer Grill, cioè una grigliata a suon di musica. Le previsioni meteo per domani, sabato 19 luglio, sono buone, sventato il pericolo del temporale, come nello spettacolo di sabato scorso a Casa Tognola. Qui però si deve pagare: 27 euro, carni, verdura, frutta, vino + ottima musica. Per informazioni e prenotazioni: Welchome Art Food Living a Gazzada Schianno 0332-870770

Così va meglio


Grazie al soccorso dell'amico Marco, provvedo immediatamente a completare il post sottostante, con una foto delle dolomiti. Così va decisamente meglio.

Il meglio


Dovremmo saper cogliere da ogni giornata il meglio, anche perché potrebbe essere l'ultima (no, non fate le corna né toccatevi, non dipende da me, io avrei scelto diversamente). Già, ma cos'è il meglio per noi? Purtroppo non è solo questione di buona volontà, di intelligenza, di costanza eccetera. A volte il meglio per noi ci sfugge. Mi sono convinto che sia più un fatto qualitativo che quantitativo, anche se detta così, è la solita frase. Cioè, non è necessario avere una barca di lusso, può bastare un canotto. Mi sto ad esempio convincendo (incredibile, detto da un uomo normale!) che nel rapporto uomo-donna il meglio, per un uomo, non sia portarsela a letto. Può bastare meno, molto meno.


carlo.zanzi@tele2.it

Profumo


Se mi chiedessero qual è l'odore-profumo che più ricordo del mio passato, direi senza dubbio quello dell'Hotel Wolkenstein di Santa Cristina in Val Gardena. Quel misto di fumo-legno-speck-bionda padrona e tutti gli odori della Shalom. Quando, pochi anni fa, sono tornato al Wolkenstein, l'odore era rimasto intatto. Poi ho visto la bionda e bella padrona, e ho capito che un odore può resistere agli anni molto più di noi.
ps non avevo foto delle dolomiti, e dobbiamo accontentarci dei monti valtellinesi

giovedì 17 luglio 2008

Misterioso


Cresce il granoturco nei campi vicino a Faraona di Travedona Monate, paese natio della cara sciura Bettinelli, ben nota ad alcuni lettori di questo blog. Transitando in bici da quelle parti pensavo al fatto che sono sempre stato considerato un tipo abbastanza misterioso: poche parole, molto non detto ma solo immaginato. Il mistero ha il suo fascino, e ripararsi dietro questo paravento può avere molti vantaggi. Arriva il tempo nel quale però si desidera togliere la maschera, nella speranza che non si dica 'sotto il vestito, niente'.

Elio


Questo è mio suocero Elio. Purtroppo la salute non lo aiuta, transita in quella fase della vita durante la quale davvero ci si chiede se non sia meglio andarsene. Spesso è in silenzio ma ogni tanto esce con qualche battuta che mi regala un sorriso. Come stamani. Si parlava di barba e lui mi ha detto. "A volte andavo a fare la barba a mio nonno ottantenne. E lui mi diceva sempre -Elio, sono tre i fastidi dell'uomo: la barba, gli affari di casa e la moglie-" Non male, non male davvero.

mercoledì 16 luglio 2008

Pensieri

In genere nella nostra mente vorticano pensieri. Ed è giusto che siano così irrequieti; il problema è quando si impastano come melassa oppure diventano uno solo, una fissa, un pensiero disturbante. Tanti pensieri e ogni tanto ne cogliamo uno interessante, come un fiore più bello di altri. Ci sono pensieri (così almeno credo) che nemmeno noi sappiamo di avere, altri che ci guardiamo bene dal comunicare, altri ancora che comunichiamo ad un diario, solo ad una moglie, ad un marito, ad un amante; per altri ancora, pur personali, abbiamo l'impressione che sia un po' uno spreco tenere solo per noi; certo non sono intuizioni geniali, leve per cambiamenti epocali, eppure ci paiono meritevoli di una qualche pur ridotta platea. Sono tali pensieri che sguinzaglio in questo blog. Perché se è vero che il frutto dei nostri pensieri sta nelle nostre azioni, da tutti verificabili, e altresì vero che tanti pensieri non si tradurranno mai in azioni e moriranno lì, nella nostra mente che ronza come un alveare.

martedì 15 luglio 2008

Sensi di colpa

Sono cresciuto a pane e sensi di colpa. E' tempo che cambi menù.

Suicidio


Guido Morselli, scrittore, dalla sua villa in Gavirate, sopra la chiesetta della Santa Trinità (vedi foto) vedeva spettacoli tipo quello del Monte Rosa (foto sotto) eppure a poco più di sessant'anni si è suicidato, nella sua seconda villa, in via Limido, a Varese. Tanti i motivi, credo, ma ha contribuito e non poco il rifiuto degli editori alla pubblicazione dei suoi romanzi. Oggi, postumo, Morselli è considerao un grande scrittore ed è una beffa, se si pensa al tragico epilogo della sua vita. Un tempo consideravo il suicido un atto eroico, di grande coraggio. Così decisi di far morire suicida uno dei personaggi del mio racconto lungo L'ULTIMO NEMICO. Sto cambiando idea: mi pare che sia più coraggioso accettare la vita e viverla sino in fondo, sia quel che sia.

Monte Rosa


Così appariva il Monte Rosa stamani, martedì 15 luglio 2008. I temporali hanno lavato il cielo e la terra, e questo è il risultato.

lunedì 14 luglio 2008

Protesta


Da qualche tempo ho in testa la frase: 'Ammettere le proprie debolezze è segno di fortezza'. Vivo con un certo distacco tutto ciò che esalta solo il positivo, senza dare il giusto spazio a ciò che non va. Così devo essere sincero, non mi ha dato fastidio che proprio all'inizio della cerimonia di festa per i dieci anni dell'Università dell'Insubria, al teatrino di via Sacco, tanti sorrisi e abiti della festa, un gruppo di studenti ricordasse ai presenti che non tutto va bene nell'ateneo varesino. Hanno sbagliato luogo e momento? Probabilmente per denunciare casi di vivisezione animale non hanno avuto altri spazi, e così hanno fatto la scenata. Comunque una cosa la vorrei dire anche agli alunni: bene gli animali, l'importante è avere una battaglia da combattere, ma io preferirei spendere forze in battaglie a favore dell'uomo. Con tutto il rispetto per gli animali, si capisce. (Speriamo non mi leggano la mia gatta Amelie e la mia tartaruga innominata)

Go Ron!


Ma più del diluvio potè la musica: ecco in sintesi il successo del concerto di sabato a casa Tognola. The Piedmont Brothers Band sono stati più temerari del tempo guasto e hanno regalato ai presenti una serata da riporre negli archivi della memoria, sezione bella musica. Ron Martin, musicista del North Carolina (foto, Ron al centro, alla sua destra Marco, alla sua sinistra Guido), ha dato il meglio ed è stato a tratti commovente. Come è commovente questa storia fra lui e Marco, nata grazie ad internet a ad un idem sentire musicale. Una storia da libro Cuore, meritevole di un romanzo.

sabato 12 luglio 2008

Sfiga


Una volta si diceva sfortuna, oggi sfiga, ma la sostanza non cambia. Mio fratello Marco sta preparando il concerto di questa sera, sabato 12 luglio, ore 21.30, casa Tognola alla Rasa, da non so quanti mesi o anni. Ma casa Tognola è all'aperto, e stasera il prof. Furia dà acqua e temporali, magari con grandine. So bene cosa significhi guardare il cielo, quando si sta preparando una manifestazione che rischia di saltare causa pioggia. E noi varesini siamo particolarmente allenati a questi stress. Soprattutto in questo sfigato 2008. Non è detto, magari tiene, e questo auguro a mio fratello Marco, l'uomo del banjo.

Crocifisso


Te sètt biòt, Te sètt màgar, dapartì/tacà su mèzz in ciel e mèzz in tera;/dent la gesa, sura 'l muur bianc da calcina,/'me'n gatt rampèghi su, da Ti, a la crùuz....

Questo è l'inizio della mia poesia-preghiera Cruuz, nata guardando il crocifisso, che pende dal muro bianco della chiesa dedicata a San Massimiliano Kolbe (foto).

Allora davvero mi arrampicavo su, verso la Croce. Poi si guarisce e si pensa di dover fare altre scalate. Credo che di quella ascesa non dovremmo dimenticarci mai.

venerdì 11 luglio 2008

Nuoto


Ai miei alunni dico sempre: "Tutti DEVONO saper nuotare, non si può mai sapere nella vita, ci si può trovare in acqua e uno deve cavarsela. Inoltre il nuoto è uno sport completo..." Aggiungo che per gli over cinquanta come me il nuoto è estremamente rilassante, inoltre salvaguarda le articolazioni, soprattutto le ginocchia (che cominciano a scricchiolare), rinforza i muscoli della metà superiore del corpo, per solito poco usati. Insomma, nuotare è più di un passatempo, è in qualche modo un ritorno alle nostre origini, quando beatamente nuotavamo al caldo e nella quiete.

Equilibrio

La nostra felicità richiede equilibrio. Un piede nel passato e l'altro nel futuro: così, a mio parere, ci godiamo il presente. Il passato, per coccolarci il bello che è stato e ritorna non necessariamente come improduttiva nostalgia; il futuro per convincerci che stiamo costruendo qualcosa, per noi e per chi verrà dopo di noi. Se abbiamo la fortuna di avere dei figli, la tensione al futuro per un bel pezzo è già soddisfatta; saranno loro a parlare ancora di noi. Credo che molti pensino: ma che passato e futuro, godiamo il presente! Non penso che le cose vadano così. La nostra felicità si àncora ad un inizio e ad una fine.

martedì 8 luglio 2008

Ed ecco Guido


Mi piace fare gli auguri in anticipo, e così anticipo gli auguri di compleanno a mio fratello Guido, in scadenza domani, mercoledì 9 luglio. Poiché è il più 'vecchio' di noi quattro fratelli e so che non ci tiene a far sapere che anche per lui gli anni passano, non ne rivelerò l'età. Se venite al concerto di sabato 12 luglio, ore 21.30, casa Tognola alla Rasa, lo sentirete suonare le tastiere e forse la chitarra. Auguri, 'vecchio' fratello Guido, e stai tranquillo: anche correndo, non ti raggiungerò mai.

Pierfausto e Marco


Devo riconoscenza a questi due colleghi giornalisti. Pierfausto Vedani (a destra nella foto), decano dei giornalisti varesini, mi ha molto aiutato nei miei esordi vuoi giornalistici vuoi letterari; Marco Giovannelli generosamente dà spazio nel suo giornale informatico alle mie iniziative. I due, come il gatto e la volpe, fanno comunella per dare lustro a Varesenews, quotidiano on line di Varese che va alla grande. Marco è il direttore, Pierfausto il collaboratore generoso in parole e consigli.

lunedì 7 luglio 2008

Sesso sì o sesso no?

Come ho già scritto e spiegato, qui non parlerò né di sesso né di politica, almeno per ora. Ma di sesso si parlerà nel mio nuovo romanzo breve. Come del resto ho fatto, in modo sempre soft, in Vicolo Canonichetta e in altri miei scritti. Perché? Perché l'esperienza erotica è parte fondamentale della vita e non vedo perché non debba essere descritta. Descritta, secondo me, con moderazione, senza banalizzare, involgarire eccetera eccetera. Una descrizione che sia anzitutto immaginazione. Come diceva del resto Piero Chiara, a torto considerato uno scrittore troppo spinto. Sosteneva che lui si era sempre fermato fuori dalla porta della camera da letto. In realtà qualche volta l'ha aperta, ma senza strafare. Dato l'argomento, mi piacerebbe però raccogliere il parere di chi visita questo blog. Faccio bene o faccio male a non trascurare questo aspetto della nostra umana convivenza?
Pareri anonimi, specificando caso mai il sesso.
Vi ringrazio carlo.zanzi@tele2.it

Perché sempre il soffrire?


Dialogando con Riccardo Prando e Paolo Zanzi, mi lamentavo perché a mio avviso la narrativa contemporanea (e non solo, per quel poco che la conosco) descrive più che altro il male, la morte, il guasto del mondo e non dà spazio alla felicità. E lo scrittore Prando mi ha detto: "Veramente anche tu non scherzi. Basta leggere il tuo ultimo lavoro, VICOLO CANONICHETTA." Ha ragione, predico bene e razzolo male. E in effetti anche LA GRANDE FATICA, mia prossima 'fatica' letteraria, parla della fatica del vivere. Perché, se la felicità fa parte della mia esperienza quotidiana? Forse perché la felicità, il bello ce li sentiamo calzanti, cuciti addosso, rispondenti ai nostri desideri più intimi, mentre il male non vorremmo ci appartenesse, ci pare un insulto alla nostra umanità, e allora denunciamo questo scandalo. O forse ne scriviamo solo per scaramanzia, per esorcizzare la paura.

in foto: la bici, protagonista de LA GRANDE FATICA, mia cara, fidata compagna.

sabato 5 luglio 2008

La sorpresa Curonici


Giuseppe Curonici (in foto, ultimo a sinistra, insieme a Carnero e Paccagnini, durante una cena della giuria letteraria del Chiara) è sorprendente. Per la sua cultura illimitata, per la sua scrittura sovrabbondante, per la sua simpatia. Siamo colleghi della Giuria letteraria del Premio Chiara. Ha scritto romanzi, per anni, tenendoli nel cassetto. Migliaia e migliaia di pagine. Solo per sé. Poi, nel 2002, esordiente a quasi settant'anni, vince il premio Bagutta opera prima con 'Interruzione del Parsifal dopo il primo atto. ' Un libro complesso. Molto complesso. E così è per il secondo romanzo 'Nell'isola distante', sempre edito da Interlinea, che ha ricevuto lodevoli plausi da critici del calibro di Paolo Bagnoli, Luca Doninelli, Giovanni Orelli e Alberto Roncaccia. I due romanzi dell'amico Curonici sono per palati fini, per chi ha voglia di lasciarsi incuriosire da una scrittura di rimandi, di citazioni, di soprese. Curonici sprizza vita da tutti i pori.

Incidente


Non riesco a scacciare dalla mente, pensiero 'sanamente' disturbante, l'immagine dell'incidente di stanotte vicino al Gaggiolo, a causa del quale è morta una ragazza ticinese di 22 anni. L'età delle mie figlie. E Dio solo sa quanto posso capire il dramma in sé e il dramma di quei due genitori. Non voglio fare discorsi su Dio, ma solo pregarlo. E stare vicino, col pensiero, a questa ragazza e ai suoi genitori. Eppure anche oggi ho avuto momenti di felicità. Per forza. Bisogna vivere. Per forza, perché la felicità nasce da una inevitabile, costante rimozione; è la piacevole conseguenza della contemplazione di un attimo, che vanamente cerchiamo di fissare per l'eternità.

(nella foto, la felicità che nasce dal bello)

Marco, l'uomo del banjo


Il 5 luglio 1959 nasceva mio fratello Marco. Auguri di buon compleanno. Marco è un perfezionista, quando si butta in un progetto ci mette tutto, non si risparmia, punta al meglio, odia le improvvisazioni. Così oggi è dentro fino al collo nel Peadmont Proget, che avrà uno dei suoi momenti più attesi sabato 12 luglio (ore 21, casa Tognola alla Rasa di Varese), con un concerto di musica soprattutto country. Grazie alla passione per la musica e ad internet, Marco ha conosciuto Ron Martin (foto), lo scorso anno mio fratello è stato in North Carolina, e quest'anno Ron arriva a Varese. Sarà lui la star del concerto di sabato prossimo, a ingresso libero. Se volete fare un bel regalo a mio fratello Marco, partecipate numerosi all'evento. Anche se io sono convinto di una cosa: se amate questo genere musicale, sarà lui (e gli altri componenti della 'Peadmont Brothers Band') a fare un bel regalo a voi.

venerdì 4 luglio 2008

Ridimensionamento


Credevo di cambiare il mondo, e ora devo fare attenzione che non sia il mondo a cambiare me. Credevo di essere un grande scrittore, ma comincio a pensare di non essere neppure un mediocre scrittore. Credevo di essere un tipo coraggioso, ma ho paura ogni volta che mia figlia sale in motorino. E potrei a lungo continuare. Ho un sospetto: che la vita mi stia conducendo ad un umile, necessario atto di ridimensionamento.

Guardarsi negli occhi


E' scoppiata la blogmanìa. Leggo sul Corriere della Sera che nel mondo ci sono 110 milioni di blogger, e di questi ben 3,4 milioni sono italiani, il 3% del totale. Sono in bona compagnia. Perché tanto successo per i blog? Semplice: perché consentono, a costo zero, con comodità e offrendo una sorta di paravento, di vincere uno dei nostri peggiori nemici: la solitudine. Io sono un blogger appassionato, uso il blog e le mail, mi sento parte in causa e ne vedo tutti gli aspetti, positivi ma anche negativi. Perché è chiara una cosa: va bene la comunicazione via internet ma, prima o poi, ciò che conta è guardarsi negli occhi.

Premio Chiara


Bella serata giovedì 3 luglio alla Rocca di Angera, conferenza stampa per la presentazione della terna, libri finalisti al Premio Chiara 2008. In assonanza col Premio ho incontrato l'amica Chiara e tanti altri amici, perché per me quella del Chiara è una piccola-grande famiglia. Seguo il Premio dalla prima edizione, anno 1989. Prima come giornalista e aspirante scrittore, poi, dal 2000, come facente parte della giuria letteraria. Era il 17 marzo 2000, avevo un gran mal di testa ma lo stesso andai al Caffè Zamberletti, dove Gottardo Ortelli e Bambi Lazzati mi chiesero se volevo entrare in giuria, in sostituzione di Marta Morazzoni. Accettai onorato, anche se in verità vantavo crediti col Premio, visto che avevo partecipato ben due volte (con L'ultimo nemico e con Fax d'amore) e non ero mai entrato nella terna. Battuta a parte, mi sento in famiglia, una famiglia diciamo particolare, dove a volte l'apparenza supera la sostanza, dove il saper parlare supera il saper vivere, dove la spontaneità a volte latita...ma trovatemi un luogo immune da difetti?

Su e giù per i colli


Ho iniziato la giornata con Fiorella Mannoia e l'ho finita con John Denver, su e giù per i colli sino alla Rocca di Angera. (in foto, panorama da una finestra della rocca borromea). Quando siete giù di corda fate come me, non state in casa ad avvoltolarvi nel vostro malessere, quasi fosse uno scialle. Uscite, salite in auto, mettete musica che amate e via, su e giù per i nostri colli, una strada secondaria, a passo lento, musica e orizzonti di cieli e di acque. Vi passa. Ve lo garantisco.

giovedì 3 luglio 2008

Ascolta l'infinito


'Ascolta l'infinito' è una delle canzoni di Fiorella Mannoia che preferisco. Ascolto musica quasi esclusivamente quando vado in auto. Stamani l'ho ascoltata nell'eden delle nostre terre, passando dal lago di Ghirla (foto), a picco verso il Ceresio. Normale che l'infinito (cioè la bella prospettiva che tutto si dilati e non finisca mai, compresa la nostra vita) appaia, si lasci ascoltare e commuova. Ma all'uomo è chiesto ben altro: credere all'infinito quando la vita ti sbatte in faccia, come un pugno senza guantoni, tutta la sua insensata finitezza.

mercoledì 2 luglio 2008

La grande fatica


Di questi tempi sono impegnato a finire il mio romanzo breve. Titolo (provvisorio): 'La grande fatica', cioè la grande fatica del ciclismo ma anche la grande fatica che è la vita. Ma ho in mente altri titoli, quali: 'Fra l'asfalto e il cielo' oppure 'Morsi all'asfalto', parafrasando una celebre frase del ciclista Lance Armstrong, che ebbe a dire: "Noi non ci involiamo in salita, noi mordiamo l'asfalto." Sarà un romanzo sul ciclismo, ma non solo. Forse avrà in copertina la foto che vedete, cioè l'ombra del sottoscritto al Campo dei Fiori, ottobre 2007. Non ho ancora l'editore eppure, con grande ottimismo, sto già preparando la presentazione, durante la settimana dei Mondiali. Il romanzo c'è quasi tutto, ma è come una statua appena abbozzata, bisogna togliere, lavorare di cesello, dare precisione, limare.

martedì 1 luglio 2008

Alla memoria di Fabio


Ho avuto la fortuna di poter assistere ad alcuni momenti del 3° Memorial Fabio Aletti. Fortuna perché? Durante la Messa venerdì sera all'oratorio 'Molina' di Biumo Inferiore, guardavo i luoghi, la scalinata dei nostri Vesperi, sentivo il profumo dell'estate in oratorio, e questi ricordi aiutano...ma soprattutto ho visto loro, i genitori di Fabio, Emanuela e Attilio, capaci di testimoniare che si può andare avanti ancora, e bene, costruendo e non solo rimpiangendo. E' stata una grande lezione di speranza, per chi trema anche solo al pensiero della morte.