venerdì 31 luglio 2009

Facce da Facebook


Bill Gates, noto arcimiliardario amante dei Pc, è uscito da Facebook, perché, a suo dire, non ha tempo da perdere per selezionare le 10.000 (diecimila) richieste di amicizia ricevute...e lo capisco...infatti non doveva nemmeno iscriversi a Facebook, che non è per facce note (e la sua la conosce tutto il mondo). Fb è per facce anonime, che si guadagnano a fatica un amico dopo l'altro (e magari festeggiano quando raggiungono i primi 50 amici); Fb è per gente che ha anche un po' di tempo da perdere, tempo 'sprecato' che il grande Bill non può certo permettersi. Forse ha ragione lui: la vita scivola via come una saponetta, ogni secondo è prezioso. O forse no.

Magie di Facebook



Grazie a Facebook, ho scoperto che la nostra Varese (in foto, il campanile del Bernascone) si è arricchita di un nuovo scrittore di racconti sintetici, Sergio Cova, un mio ex alunno alla Vidoletti. Molto bene. Chi vuole saperne di più, vada sul sito di Sergio (http://storiemoltosintetiche.blogspot.com) e si faccia un'idea.
Per parte mia auguro a Sergio di ottenere tutto il successo che io (per il momento, si capisce!) non ho ancora ottenuto.

giovedì 30 luglio 2009

Bello e buono

Stamani tornavo in bici dal lago di Monate, salita fra Barasso e Luvinate, a bordostrada uno scoiattolo, schiacciato da un'auto. Mi ha fatto pena. Avessi visto schiacciata una serpe, un topo, un rospo avrei detto: "Che schifo...gli sta bene." Sulla bellezza e simpatia degli scoiattoli nessuno ha dubbi. Il fatto è che spesso una dote positiva ne porta appreso, come un'eco, altre sempre positive. Così uno bello dovrebbe essere anche simpatico, buono eccetera. Parimenti uno brutto (oltre alla disgrazia di essere nato brutto) porta in dote l'ipotesi di essere anche cattivo, antipatico, avaro eccetera. Ciò vale per gli animali e per gli uomini. E' la nostra fame di bellezza che ci fa confondere. Che ci fa essere magnanimi con i belli e pretenziosi, diffidenti con i brutti.

mercoledì 29 luglio 2009

Disagio



Il pensiero cade sempre lì, va alla tragica morte di Luca, Paolo e Andrea. Pensiero ma soprattutto preghiera, la sola parola sensata (per me) di fronte ad un simile dramma. E poi un senso di disagio, soprattutto quando i giovani ti guardano (guardano te, che hai più di 50 anni) e giustamente potrebbero pensare (magari dire no, ma pensare sì): "Perché a loro e non a te?" Richiesta sacrosanta. La cui risposta, purtroppo, non so dare. Carla mi diceva, ieri sera: "Quando ti muore un figlio il dolore è così atroce, perché davvero grande è stata anche la gioia." E' vero.

martedì 28 luglio 2009

Paolo, Luca, Andrea

Paolo, Luca, Andrea, giovani morti ieri sera in un incidente stradale. Per loro, che non conoscevo e che sento vicino, ho solo la bellezza di questo fiore, tante preghiere e rabbia senza risposte.

Presi nella rete

La rete ci prende, mi prende. Navigo volentieri, e in questi giorni (causa guasto, ho dovuto rinunciare per qualche giorno alla navigazione) ne ho sentito la mancanza. Una 'dolce' dipendenza, che non mi dovrebbe distrarre da altri e più urgenti impegni ma che, in verità, mi distrae e mi tiene compagnia. Ho sempre atteso l'arrivo di un segnale. Prima erano le telefonate e soprattutto le amate lettere. Il rito del ritiro della posta. Oggi c'è internet e attendo le mail, lettere senza carta né busta, meno romantiche ma ugualmente amate. La rete mi cattura. Il blog, facebook, i quotidiani on line, la posta elettronica, youtube.....come un ragazzino.

giovedì 23 luglio 2009

Assassino?

Ecco la mia gatta Amelie che si prende gioco di me. E in tema di animali, anche se di minor taglia, l'altro giorno un mio amico ha salvato un'ape che stava annegando in piscina, utilizzando un lungo retino; poi una mia amica mi ha detto che quando entrano ragni in casa, li fa uscire ma senza ammazzarli. Poiché io abitualmente schiaccio e ammazzo ragni, zanzare, mosche, tafani, insetti vari (non per crudeltà, naturalmente, ma quando vengono a disturbare la mia quiete e la mia salute), ci sono rimasto male. Sono forse un assassino?

mercoledì 22 luglio 2009

Godersi l'istante

Ieri mi sono addormentato con un pensiero: "Voglio godermi la vita." Stamani ho trovato casualmente la poesia ISTANTI di Jorge Luis Borges. Che è la descrizione del mio desiderio. Questo è l'incipit: "Se potessi vivere di nuovo la mia vita/nella prossima cercherei di commettere più errori....contemplerei più tramonti...avrei più problemi reali e meno problemi immaginari./ Io fui uno di quelli che vissero ogni minuto della loro vita sensati e con profitto....."
Non la cito tutta, ma se avete tempo andate a leggerla. Perché a nessuno deve capitare ciò che il poeta descrive, in conclusione:
"....Farei più giri in giostra, guarderei più albe e giocherei con più bambini/se mi trovassi di nuovo la vita davanti...Ma vedete, ho 85 anni e so che sto morendo."


lunedì 20 luglio 2009

Mario, il mitico

Si vede che il nome Mario porta bene. Porta bene a mio padre, che ha 83 anni e sta non dico meglio di me, ma quasi, e porta molto bene anche al mitico Mario del lago di Monate, 83 anni pure lui, qui in foto mentre attende, col suo tipico copricapo, di buttarsi in acqua per il bagno giornaliero. Toscano d'origine, varesino d'adozione, in estate, da anni e anni e anni, Mario arriva al lido di Monate (a volte solo, a volte con la moglie), ha tutto un suo rito e poi entra in acqua, nuota a dorso per almeno mezz'ora, in direzione 'sasso' e ritorno, senza muta, senza occhialini, solo con la cuffia, un po' a zig zag ma il suo giro lo porta sempre a compimento. Ha un termometro per valutare la temperatura dell'acqua, ha una costanza degna d'ammirazione. L'altro giorno diceva a sua moglie, camminando un po' storto, appena uscito dal lago: "Siamo da rottamare...però siamo ancora qui."

Con i piedi a mollo

Se sul finire del 1970, primo anno di ginnasio, mi avessero detto che 39 anni dopo ci saremmo trovati ancora, compagni di liceo, avrei avuto più di una perplessità. E invece eccoci ancora insieme, e oltre al tradizionale incontro di maggio (dove siamo una quindicina e anche più), si è aggiunto l'incontro di luglio, da Antonio, nella sua bella villa. Domenica scorsa l'esordio, e ci siamo riproposti di rendere l'appuntamento un piacevole convivio di metà estate. Dopo i 50, ogni occasione è buona per tirare un po' il fiato. Al Liceo ci dicevano che dovevamo andare a sciacquare i panni in Arno, per migliore il nostro italiano; oggi ci accontentiamo di sciacquare i piedi da Antonio, e tanto basta.

Torta Ines

Se andate su Google e scrivete Torta Ines avrete la ricetta di questa torta (non il dolce in foto, che è un'altra cosa), che mia figlia Maddalena, amante di dolci, ha realizzato in onore di sua nonna Ines. Così potrete dare un occhio anche al sito Maddachef, ancora alle prime armi, ma che già rende l'idea di quanta passione animi questa ragazza, quando si tratta di realizzare dolci.
Del resto suo padre è goloso, ottimo assaggiatore dei suoi dolci, estimatore di torte e pasticcini di ogni foggia.

La domanda

Sabato scorso sono andato a Bardello a presentare un romanzo di uno scrittore emergente, Danilo Angioletti. Titolo del romanzo: Lago della bilancia. Non amo parlare in pubblico, preferisco scrivere in privato. L'ho fatto soprattutto per un piacere all'amico editore Pietro Macchione.
Il nuovo scrittore è personaggio interessante, non scrive per divertimento ma per comunicare emozioni e concetti che attengono al senso della vita. Fra le cose che ha detto, sottolineo questa: "Ho una formazione matematica, mi definisco un agnostico. Su Dio, non avendo trovato la risposta, non mi pongo la domanda." Poi ha corretto un po' il tiro, facendo capire che, forse, questa domanda sotto sotto rimane. Del resto, di fronte a nuvole così belle, è difficile accontentarsi di spiegazioni scientifiche. E basta.

foto: campo nei pressi della Schiranna

sabato 18 luglio 2009

Sempre in forma

Venerdì 17 luglio s'è rinnovato, presso il nuovo Centro Parrocchiale al Lazzaretto, l'annuale incontro con don Angelo, il don della nostra giovinezza, della comunità Shalom, della fede quando era entusiasmo, impegno, radicalità. Quando le parole (del don) erano indicazioni da prendersi alla lettera, capaci di farci cambiare direzione di marcia. Dire (per me) che oggi non è più così mi pare scontato. E nessuno ha preso il posto di don Angelo, in quanto ad autorità. Meglio? Peggio? Mah...una certezza però ce l'ho: allora ero più giovane e, fosse solo per questo, era senz'altro meglio. In quanto al don, nonostante si avvicini ai settanta, è sempre in forma. Complimenti.

Giovinezza


Fra crepe di antico muro, ritto in cielo,
figli di giovinezza son sbocciati fiori.
Rinnova questa scena il nostro tempo.
L'ora non l'appassisce, se in noi spunta.
UN ANNO (Gabrieli Editore)

venerdì 17 luglio 2009

Risucchiati


Il dolore, qualsiasi forma di dolore, ti risucchia (come farebbe un insetto con il buono del fiore) dentro la tristezza sofferta dell'egoismo. Ci si chiude. Si coccola il proprio male. Spirito di sopravvivenza. Paura di un esito spesso non certo.
Ammiro chi, nel dolore, sa dimenticarsi (sforzo titanico, contro natura) per non dimenticarsi degli altri.

giovedì 16 luglio 2009

Bravo, Pampy

Giorni di tristezza per molti varesini, che si sono trovati l'alluvione in casa o sul posto di lavoro. Il clima, con fattezze tropicali, rende ancor più instabile un terreno a rischio idrogeologico. Fra le tante persone che si sono rimboccate le maniche, molti hanno elogiato il lavoro dei Vigili del Fuoco. Ebbene, allora colgo l'occasione per ringraziare e salutare il mio amico Giulio De Palma, comandante dei pompieri varesini. Bravo, Pampy, immagino che -come sempre- non sarai stato con le mani in mano.

mercoledì 15 luglio 2009

Da soli

Qualche giorno fa scrivevo che la solitudine è tremenda, può distruggerci. E lo credo ancora. Ma la vita è complessa, non basta una frasetta per risolverla. A volte vale un assunto e il suo contrario. Perché in realtà, di fronte al soffrire, siamo soli. Come solo era il Maestro. Gli amici sono il Cireneo, possono aiutarci per qualche passo a portare la croce, ma il legno è nostro. E se forte è la tentazione di passarlo ad un altro, non di meno ci spetta. Certo, noi avremmo scelto una strada esistenziale diversa, ma questo è quanto. Protestare non risolve nulla, caso mai peggiora.
Soli.
Gli amici (essenziali) servono a dirti che quel peso lo si può portare.
Ma il peso ci tocca.

Ancora sulla felicità (del resto è così importante)

Qualche giorno fa scrivevo, citando Einstein: "Non è importante essere uomini di successo, ma di valore." E oggi scrivo, citando me stesso: "Non è importante essere uomini di valore, ma uomini felici." Gli uomini di valore sono importanti per la società, ma lo sono anche per se stessi? Non è detto. Posso dedicare tutta la mia vita ad una causa nobile, vincere il Nobel per la Pace, eppure egualmente non essere felice. La felicità non è (solo) questione di testa. Posso razionalmente credere all'estrema validità di un ideale, ma non desiderarlo davvero. La felicità ha a che fare con la soddisfazione di un desiderio, e il desiderio non lo si pensa: lo si sente.

Tanto per cambiare, Campo dei Fiori

Tanto per cambiare, ecco un'altra salita al Campo dei Fiori. Però questa volta non sono solo, come capita sempre. Una salita in compagnia, che è anche più divertente. Matteo, Paolino, Livio, Adry, Marchino e il sottoscritto, seduto, riconoscibile per la maglia bianca di leader dei giovani, al Giro d'Italia. Peccato che, nel gruppo, sia il più vecchio (no, forse Livio mi batte di qualche giorno). E poi giù tutti insieme, a rotta di collo, verso una meritata cena.

martedì 14 luglio 2009

Grazie


Un amico mi ha detto di recente che legge queste mie note al computer, apprezza le mie foto e la mia propensione a infondere speranza....non poteva farmi complimento migliore...perché tutti sappiamo (anche se preferiamo -e giustamente- non saperlo) che la distanza fra la speranza e la disperazione è minima. E la solitudine non fa che ridurla ancora di più.

Sogno

La fotografia può essere come un bel sogno. Perché quando ci si sveglia e si scende davvero sulle rive del lago di Varese, non si incontrano questi riflessi ma alghe verdastre e odore di morte. Forse anche per questo amo la fotografia: mi permette di trarre dal reale il meglio per i miei occhi. Che non hanno certo bisogno di morte.

I figli


Per chi ha la fortuna di essere genitore e ogni tanto riesce a leggere sul volto dei propri figli la soddisfazione di essere venuti al mondo, bè, credo che il conto esistenziale sia già così positivo...e certe malinconie, frutto di presunti fallimenti, non hanno ragion d'essere.

domenica 12 luglio 2009

I cinquantenni

Ecco gli aitanti cinquantenni della Shalom, che hanno unito la festa, grazie alla generosità dei fratelli Alberti. Si sono messi a metà campo: sta per iniziare il loro secondo tempo. Una partita che è meglio finisca ai supplementari. Meglio ancora ai rigori.

Evviva, sono 52!

Mi pare che questa foto meglio esprima (rispetto a quella sotto) la gioia euforica, che ha accompagnato il compimento del 52° anno di età di Riccardo Prando (maglietta azzurra), sorpreso durante una festa.

Che bel regalo!

Oggi, 12 luglio, il mio amico Riccardo compie gli anni. Auguri. Eccolo un anno fa davanti alla sua casetta, a Brinzio. Ora la villetta è praticamente finita e a giorni Ric e Luisa potranno accedervi in tutta comodità...e felicità. La casa è pronta. Ric non poteva farsi regalo migliore per il suo compleanno. Ne ha dovuti scrivere di articoli su La Prealpina per completare la magione, ogni pezzo un mattone, ma alla fine ce l'ha fatta. E io giosco con lui. Anche perché, come si dice, le case degli amici sono sempre aperte.

sabato 11 luglio 2009

Il salto di Ivan


Ieri sera, a Villa Recalcati, presentazione in grande stile delle Tre Valli Varesine, che si correranno in agosto. Ecco Ivan Basso: al telefonino sta dicendo che correrà la Vuelta. Sono circa le 20. Un paio d'ore dopo (io sono già venuto a casa) un colpo di vento farà crollare un traliccio, e il ginnico Ivan dovrà saltar giù dal palco, per evitare il peggio. Se la caverà con una botta sulla schiena. Andrà peggio ad una signora del pubblico, la moglie dell'assessore comunale Fabio Binelli. Basta un attimo.

venerdì 10 luglio 2009

La Madonnina



Chissà quanti Magnificat ha sentito questa Madonnina, all'oratorio di Biumo Inferiore. A pochi metri di distanza recitavamo i Vesperi (vedi post sotto). Si parla degli anni 1970-1980 e passa. Non so se oggi ancora si prega sulla scalinata, di fianco alla grotta con la statua che vedete. 'L'anima mia magnifica il Signore...' e la Madonnina è sempre rimasta immobile, non ha mai versato lacrime o perso sangue. Ma forse è meglio così. Certi 'presunti' miracoli rischiano di essere (è ovviamente un mio parere) di intralcio alla fede, più che di conforto.

La scalinata



Per me il rapporto con la scalinata dell'oratorio 'Molina' di Biumo Inferiore ha inizio nel 1962 o 63. Avevo 6-7 anni. Una domenica ci radunammo tutti qui sopra, con don Vincenzo, e scattarono una bella foto di gruppo. Ero con i miei fratelli Guido e Marco. Portavo i pantaloni corti, una ghiacchetta e forse addirittura una camicia con cravattino a elastico. Del resto era domenica. E poi i Vesperi, per una quindicina d'anni. Alle 18.30, in primavera e in estate, noi della Shalom ci sedevamo sui lunghi gradini o sul muretto, e pregavamo. Ciò che sono oggi credo sia il frutto anche di quella preghiera vespertina. Senza di quella, forse sarei anche peggio.

giovedì 9 luglio 2009

Sensi di colpa

Siamo specialisti nel tappare la bocca ai sensi di colpa. Del resto, se non lo facessimo, sarebbero loro a mangiarci vivi. Non nascondo che vivo un senso di colpa, legato alle lunghe vacanze destinate a noi prof. Ecco, nell'ordine, alcune vie d'uscita:
1) In fondo, sono 'obbligato' professionalmente a praticare sport, essendo un prof. di ginnastica. Devo essere in forma per non sfigurare di fronte alle nuove leve. Quindi in fondo, facendo sport, lavoro anche in vacanza, ed è giusto che mi paghino.
2) Non abbiamo la quattordicesima né altri bonus in busta paga.
Nel mio caso, ho l'aggravante che mentre io pratico sport, mia moglie lavora. Del resto non è che io non porti a casa lo stipendio, anche a luglio e agosto. Però ieri ne ho pensata una. E' vero o non è vero che le donne vivono mediamente almeno 7-8 anni più degli uomini? In fondo questa è un'ingiustizia. Naturalmente auguro a Carla e a tutte le donne di vivere più a lungo possibile, e in buona salute, ma vogliamo concedere a noi uomini una qualità di vita un tantino migliore, visto che dobbiamo andarcene prima?

Tramonto

Al termine del giorno, o sommo Creatore....

Al termine del giorno

vegliaci nel riposo con amore di Padre...

tramonto dal pratone della Bicocca

L'inno

Ieri ho visto la mia prima partita di hockey in line. Italia-Gran Bretagna: 4-1. A Varese si stanno disputando i Campionati Mondiali, fra il disinteresse generale. Del resto non l'ha certo prescritto il medico che si vada a vederli, però i Mondiali sono sempre mondiali, e l'hockey sui roller è spettacolare, velocissimo...anche se il momento più emozionante, insieme ai gol, è stato lo spazio dedicato agli inni nazionali. Mi sono commosso per l'Italia ma anche per gli avversari. Un inno è un inno, e benché qualcuno mi giudica troppo localista, in realtà mi sento cittadino del mondo...e, nella speranza, non solo di questo.
in foto: il nostro portiere in trepida attesa

martedì 7 luglio 2009

Ciao, don

Dopo 13 anni di permanenza a Varese, don Luca Violoni (ultimo a sinistra, lo scorso novembre 2008, alla presentazione di AgendaVarese2009) se ne va. E mi dispiace, perché don Luca è un don che sa comunicare, che sa trasmettere speranza, che ricorda il tuo nome e che ti sorride spesso. Devo ringraziarlo soprattutto per le attenzioni che ha avuto per mia figlia Valentina: è stato suo prof allo Scientifico e suo assistente scout. Per quanto mi riguarda, ha dimostrato interesse per la mia scruttura e per i miei dubbi di fede. Don Luca stava quasi sempre coi giovani e non di rado coi 'potenti' (qui è con il Prefetto, il Sindaco e il Decano), ma non credo che amasse il potere. Laurea in Economia e Commercio, non poteva che finire a Milano, in Curia, con incarichi amministrativi. Già, perché i soldi saranno anche sterco del demonio ma se non ci sono...e vanno bene amministrati. Sia quel che sia, don Luca se ne va...e già la sua casella di posta elettronica è intasata.
(foto Agenzia Blitz)

lunedì 6 luglio 2009

Senso




Oggi, che ho 53 anni e si avvicina, nemmeno troppo gradito, il tempo della pensione, si fa prepotente la ricerca di un senso. Un cammino mai interrotto, perché mai la barca della vita dovrebbe andare alla deriva. Eppure ci sono età che mandano in crisi, proprio perché traballa il senso che tutto regge, che tutto giustifica e rende, appunto, sensato. Passata la crisi dei vent'anni, è poi arrivato il tempo del fare, del mettere in pratica la teoria. Ma oggi che quel fare, in prospettiva, s'attenua, torna urgente la domanda: "Dove puntare la prua, perché il viaggio abbia una meta?"

Allora, piuttosto che andare a casaccio, è meglio fermarsi un istante a riprendere fiato. E a pensare. La crisi regala sofferenza: la sola via (e parrebbe un paradosso) per tornare ad essere felici.

Successo e valore

Ripenso in questi giorni alla celebre frase di Albert Einstein: "Non cercate di essere uomini di successo. Cercate piuttosto di essere uomini di valore." Ripenso alla frase e ai miei primi cinquant'anni. Credo in principio di aver cercato soprattutto il successo (come ogni sportivo, aspiravo alle Olimpiadi), poi sono arrivati anni nei quali contava più il valore di ciò che facevo, anni di idealità; poi è tornata la sirena del successo....forse oggi è il tempo di tornare più che altro ai valori.
in foto: atlete di successo, le nazionali del canottaggio, su una barca simil-vichinga, in allenamento alla Schiranna

sabato 4 luglio 2009

Ritocco



I riflessi rendono il nostro lago acqua argentata e scintillante. Parrebbe un trucco fotografico, non lo è; è un trucco del sole in discesa verso il tramonto, che regala alla realtà bellezze sconosciute. Perché il nostro lago è malato e in questi giorni, scendendo dal Sasso di Gavirate, lo noto ricoperto da una patina giallastra, microalghe che prolificano, satolle d'acqua. Illudiamoci, allora, guardando le foto. Dobbiamo accontentarci, visto che gli sforzi decennali per guarire il liquido malato hanno forse solo rinviato di poco la data di una morte annunciata.

Ma no, c'è anche Pietro!

Magia di Facebook! Ha chiesto la mia amicia, sorprendendomi, nientepopodimeno che...Pietro Isacchi da Cisano Bergamasco, mio compagno di naja a Malles Venosta! Ho saputo che fa, fra l'altro, il politico, marca Lega Nord (e lo si capisce dalla verde bellezza al suo fianco)...Ha ancora il coraggio di chiamarmi nipote, giusto perché si congedava forse un mese o due prima di me...andrò senz'altro a trovarlo alla pizzeria Tonallo, di sua proprietà. Pensa te, il vecchio Pietro...magia di Facebook.

Paolo e non Luca

Quando uno sbaglia un nome (e a me capita spesso) offende il diretto interessato due volte: primo perché lo chiama in modo errato, secondo perché (se si tratta di persona nota) dimostra di non conoscere il suddetto protagonista ("Ma come? Non sa nemmeno chi sono?"). Sotto si leggerà di un certo Luca Palliaga, concertista. In realtà si chiama Paolo Paliaga, pianista jazz. Eccolo a Villa Recalcati, giovedì 2 luglio, nell'ambito del Premio Chiara.

venerdì 3 luglio 2009

La terna

Ieri, a Villa Recalcati (vediamo Bambi Lazzati e Francesca Brianza) è stata svelata la terna degli scrittori finalisti al Premio Chiara 2009. Da anni faccio parte della Giuria letteraria, che sceglie appunto la terna. Ovvio che noi giurati non abbiamo letto, dalla prima all'ultima pagina, tutti i libri (circa 90) arrivati al Premio. Dovremmo far questo di professione, mentre siamo liberi volontari della cultura. E poi, bastano poche righe per saggiare la qualità della scrittura, soprattutto quando si legge da anni. La terna è buona, i racconti (tutti i racconti in concorso) sono sempre troppo tristi. Non c'è speranza. Non c'è aria. Non si respira, nella narrativa breve italiana. Si soffoca.

Coppia in quattro mani

Non sono un amante della musica classica. Preferisco la musica leggera. Lo riconosco e non mi scandalizzo della cosa. Non vivo alcun senso di inferiorità, anche quando 'milito' in certi ambienti per dir così 'intellettuali'. Però ieri, ascoltando Roberto Plano e Luca Palliaga, mi sono quasi commosso.

Belli e bravi

In fondo non sono poi molti i nostri bisogni primari. Fra questi, abbiamo il bisogno, ad ogni età, che qualcuno ci dica che siamo belli o bravi, meglio se belli e bravi. Ne ho avuto recente conferma. Un mio vicino di casa, 82 anni, mi ha dimostrato riconoscenza solo perché gli ho detto: "Però, porta davvero bene la sua età." E lui: "Ma lo sa che è da quando sono andato in pensione (quindi -dico io- da almeno vent'anni) che non ricevevo più complimenti?" Non a caso hanno molto successo gli adulatori. Sanno qual è il nostro punto debole.
in foto: Roberto Plano, uno davvero bravo al pianoforte. Del resto, con un cognome così.....

mercoledì 1 luglio 2009

Bof l'africano

E dopo Scipione, ecco Bof l'africano. L'amico Roberto è un po' come San Tommaso, deve toccare con mano, vedere di persona. E allora, dopo Pechino, lo troviamo in Burundi, con la sua telecamera e il suo bisogno di esserci. Senza dubbio avrà trovato il modo di fare del bene, come suo stile, ma soprattutto si sarà lasciato provocare dalla vita, che su di lui con rimbalza come contro un muro di gomma. Roberto è più simile a una spugna, a una di quelle carte assorbenti che si usavano ai nostri tempi, quando alle elementari si scriveva con pennino e inchiostro.

La fontanella



Durante il Memorial Fabio Aletti, ne ho approfittato per fare un 'pellegrinaggio' sui luoghi della mia giovinezza, all'oratorio Molina di Biumo Inferiore. Oratorio che ho frequentato, grossomodo, dal 1961/62 al 1984, almeno. Sono salito sul campo di calcio. Ecco la fontanella. Non è più quella originale, l'hanno rifatta nel 1997. Aggrappato a quel rubinetto, ho fatto le più gustose bevute della mia vita. Quell'acqua pareva champagne.

Non ci si ferma

Il sole ha baciato la conclusione del 4° Memorial Fabio Aletti. Fabio è stato degnamente ricordato. Nella foto di Tiziano Vitali, il gruppone di ex e non, a centrocampo, prima della tradizionale sfida. Il padre di Fabio, Attilio, alludendo al gran numero di squadre partecipanti e ad un surplus di fatica organizzativa, ha concluso: "Ma noi non ci facciamo fermare dalla fatica!" A tutti è chiesto di superare la 'fatica del vivere'. A qualcuno, per un disegno misterioso (che vorremmo però, un giorno, conoscere) è chiesto uno sforzo eroico. Come a Emanuela e Attilio. Che continuano ad essermi di esempio.

Nozze d'argento

Ecco la professoressa Agatina Gussio, detta Tina, prof di matematica alla Vidoletti, intenta a cucinare i suoi caratteristici spiedini alla messinese. Che fanno il paio con l'altra sua specialità, i cannoli alla siciliana. La prof., che è stata apprezzata docente di matematica di tutte e tre le mie figlie, è come me alla Vidoletti dall'anno scolastico 1984-85. Siamo rimasti in quattro, i più 'anziani' della scuola, che hanno festeggiato appunto le nozze d'argento, i 25 anni alla media di via Manin.

Grigliata

Con una grigliata nel cortile della Vidoletti, si è concluso l'anno scolastico 2008-2009. Per me è il 32° anno di servizio, avendo iniziato nell'anno scolastico 1976-77, a Venegono Superiore. Non mi par vero, ma insegno da più di trent'anni. Diciamo che ho accumulato una certa esperienza.
in foto: il dirigente scolastico tuttofare della Vidoletti, prof. Antonio Antonellis (a destra), abile anche nell'arte della griglia.