venerdì 9 novembre 2007

Il miracolo del fumo


Un pensiero serale: fra i motivi che, se penso al passato, mi fanno inorgoglire, trovo il fatto che ho smesso di fumare. Moriva il mese di dicembre del 1979, ero da poco tornato da militare e dopo molti anni di sigarette (però mai oltre le 10-15 al giorno) sono riuscito a smettere definitivamente. Mai più nemmeno un tiro. E sono passati quasi trent'anni. Un mezzo miracolo. E così m'è venuto di pensare ai miracoli. Penso di averli sperimentati nella mia vita. Lo riassumerei così: "Prima non ci vedevo e adesso ci vedo." La sostanza del miracolo è lì, ma tu non la vedi. Poi gli occhi ti si aprono. Non è il miracolo che viene da te, sei tu che vai da lui. Cominciamo col dire che miracolo è mistero. Che so, probabilmente ci sono anche dei miracoli per cui uno, miracolosamente, guarisce. Ma io credo di più ai miracoli quotidiani, a esperienze miracolose aperte a tutti, non a eccezioni per pochi. Tutti siamo chiamati alla santità, e tutti -per giustizia- dobbiamo poter disporre di esperienze di miracolo, che verso questa santità possano condurci. Il miracolo è lì ma lo chiudiamo fuori dalla porta. Poi un bel giorno (o più spesso un 'brutto' giorno, perché segnato dal dolore) la porta si apre. Il miracolo Dio lo aveva già pensato. La nostra libertà faceva altre scelte. Poi gli occhi si aprono. Da ciechi a vedenti. Poi la cecità torna, o quanto meno la miopia (non è sempre festa, come si dice) ma l'esperienza fatta ti segna e ti rimane. Hai visto, almeno una volta. E potrebbe ricapitare.