venerdì 4 luglio 2008

Ridimensionamento


Credevo di cambiare il mondo, e ora devo fare attenzione che non sia il mondo a cambiare me. Credevo di essere un grande scrittore, ma comincio a pensare di non essere neppure un mediocre scrittore. Credevo di essere un tipo coraggioso, ma ho paura ogni volta che mia figlia sale in motorino. E potrei a lungo continuare. Ho un sospetto: che la vita mi stia conducendo ad un umile, necessario atto di ridimensionamento.

Guardarsi negli occhi


E' scoppiata la blogmanìa. Leggo sul Corriere della Sera che nel mondo ci sono 110 milioni di blogger, e di questi ben 3,4 milioni sono italiani, il 3% del totale. Sono in bona compagnia. Perché tanto successo per i blog? Semplice: perché consentono, a costo zero, con comodità e offrendo una sorta di paravento, di vincere uno dei nostri peggiori nemici: la solitudine. Io sono un blogger appassionato, uso il blog e le mail, mi sento parte in causa e ne vedo tutti gli aspetti, positivi ma anche negativi. Perché è chiara una cosa: va bene la comunicazione via internet ma, prima o poi, ciò che conta è guardarsi negli occhi.

Premio Chiara


Bella serata giovedì 3 luglio alla Rocca di Angera, conferenza stampa per la presentazione della terna, libri finalisti al Premio Chiara 2008. In assonanza col Premio ho incontrato l'amica Chiara e tanti altri amici, perché per me quella del Chiara è una piccola-grande famiglia. Seguo il Premio dalla prima edizione, anno 1989. Prima come giornalista e aspirante scrittore, poi, dal 2000, come facente parte della giuria letteraria. Era il 17 marzo 2000, avevo un gran mal di testa ma lo stesso andai al Caffè Zamberletti, dove Gottardo Ortelli e Bambi Lazzati mi chiesero se volevo entrare in giuria, in sostituzione di Marta Morazzoni. Accettai onorato, anche se in verità vantavo crediti col Premio, visto che avevo partecipato ben due volte (con L'ultimo nemico e con Fax d'amore) e non ero mai entrato nella terna. Battuta a parte, mi sento in famiglia, una famiglia diciamo particolare, dove a volte l'apparenza supera la sostanza, dove il saper parlare supera il saper vivere, dove la spontaneità a volte latita...ma trovatemi un luogo immune da difetti?

Su e giù per i colli


Ho iniziato la giornata con Fiorella Mannoia e l'ho finita con John Denver, su e giù per i colli sino alla Rocca di Angera. (in foto, panorama da una finestra della rocca borromea). Quando siete giù di corda fate come me, non state in casa ad avvoltolarvi nel vostro malessere, quasi fosse uno scialle. Uscite, salite in auto, mettete musica che amate e via, su e giù per i nostri colli, una strada secondaria, a passo lento, musica e orizzonti di cieli e di acque. Vi passa. Ve lo garantisco.