martedì 31 marzo 2009

Scivola la giornata

Scivolano per me queste giornate, sulla buccia di banana dell'ottimismo, conseguenza della buona sorte. Che non abbia a lamentarmi, dicendo: "Il tempo passa troppo in fretta!" Che conservi solo parole di ringraziamento. Perché so bene cosa vuol dire quando il tempo non passa mai, quando resta un'impresa titanica portare il nostro corpo dall'alba al tramonto, quando lo spazio di una notte vale la fatica di una vita, quando ci sentiamo del tutto inadeguati all'impresa dell'esistere.

Baglioni rifatto

Ho letto da qualche parte un tale, più o meno dell'età di Claudio Baglioni (che è più o meno la mia età), che si lamentava col noto cantante: "Ma come? Sono cresciuto insieme alle tue canzoni, e adesso vedo che fai di tutto per tornare indietro con l'età, ritoccando qua e là." E la conclusione: "E' così bello invecchiare insieme."
Giusto. Lasciamo che il tempo faccia il suo corso, assecondiamolo in compagnìa, non forziamogli la mano, non inganniamolo.
Gli anni sono anni, i trucchi solo trucchi.

lunedì 30 marzo 2009

Coro

La musica spesso mi commuove. E ciò capita anche ascoltando il coro giovanile, nella chiesa dove solitamente vado a Messa. Anch'io ho fatto parte per molti anni di un coro polifonico. Ma non ricordo che, cantando, mi commuovessi, anche perché se ci si commuove non si riesce a cantare. E poi i giovani non si commuovono facilmente. La commozione è roba da 'anziani': appunto. Oggi ringrazio quei giovani e quella musica. E mi piace pensare che allora, a mia insaputa, mentre cantavo in chiesa, fra i fedeli presenti ci fosse qualcuno che 'liberasse' lacrime. Sì, perché la commozione è un po' anche una liberazione.

Sotto la pioggia

E' davvero dura andare in bici sotto la pioggia battente. Ne so qualcosa. Chissà quante maledizioni hanno lanciato Emma Pooley (qui in fuga, al bivio Brinzio-Castello Cabiaglio) e le sue colleghe, professioniste del pedale, impegnate ieri nel Trofeo Binda, gara di Coppa del Mondo. Alla fine ha vinto Marianne Vos, una olandese, evidentemente abituata a simili climi. Per la verità anche la nostra Noemi Cantele, essendo della Valceresio (che è fra le valli più piovose della già piovosa Varese), avrebbe dovuto trovarsi a proprio agio, ma ha patito il freddo ed è arrivata nel gruppo.

domenica 29 marzo 2009

La mitica cena Capretti

I soci Panathlon sanno bene cosa intendo per 'mitiche cene' offerte dal carissimo Luigi Orrigoni (che qui ricordo con affetto) alla 'Madonnina' di Cantello (asparagi) o da 'Venanzio' (bottaggio o cazzora, polenta...). E che dire delle pantagrueliche portate dell'estiva serata dai Silini a Solbiate? Ebbene, non più in vigore quelle, oggi faccio cronaca di una cena per un ristretto gruppo di soci Panathlon (ed ex soci, come il sottoscritto) che non fa rimpiangere ciò che oggi manca. E' la cena Capretti, offerta con grande amicizia e ospitalità da Giambattista Capretti (pugile di fama internazionale, e oggi uomo tuttofare) e dalla carissima consorte. Una cena che va in scena una volta all'anno, ma che lascia il buon sapore per molti mesi; e quando tale bel ricordo si affievolisce, ecco un nuovo invito. Ridacchia il fuoco nel camino e sorridiamo tutti noi, zigzagando fra cacciagioni ed antipasti, bevendo ottimi vini, mirto sardo e grappa, alla faccia del test del palloncino.

sabato 28 marzo 2009

Resistere



Oggi che si straparla di 51%, che si sventolano bandiere, che si mostrano facce sempre uguali e sempre sorridenti, che si regala ottimismo come il contadino butta il seme in bocca alla terra mossa, che si promettono ineguagliabili vittorie, svilendo la fatica di chi pareggia o perde, in me torna la frase di Rilke: "Chi parla di vittorie? Resistere è tutto."

venerdì 27 marzo 2009

Il sorriso negli occhi



Sì, sono gli occhi che ridono, oltre alle labbra e a tutto il volto. Gli occhi di ragazzi, che prima della gara vorrebbero forse piangere dalla tensione e poi, ottenuto il record personale, o una vittoria, o una medaglia, ridono. E tu, che hai propiziato quello stress e un po' ti penti, ora sei soddisfatto e ti ripeti che il tuo mestiere ha un senso e un profitto.
Occhi di alunni che hanno sorriso anche recentemente, al campo di atletica 'Bellorini' di Calcinate degli Orrigoni. Nel caso della foto, poi, il ragazzo (secondo nel getto del peso 4 kg con la misura di m 10.64) si è messo sull'attenti, ha gonfiato i pettorali e avrà pensato, immagino, che la vita ogni tanto è bella.

giovedì 26 marzo 2009

Ogni giorno



Ogni giorno si ricomincia da capo. Ogni giorno torna la fatica di star dentro in quel poco che siamo, confortati dalla convinzione che meglio non siamo riusciti a fare.
E che, probabilmente, meglio non faremo.

lunedì 23 marzo 2009

Sedevano



Sedevano su un tavolino all'aperto dell'Albergo Colonne. Beatrice e un uomo elegante, sportivo nell'abito e nel fisico..."Come mai siamo qua?" La domanda di Beatrice rotolò verso valle, senza travolgere nulla.
da 'Cicale al carbonio'

domenica 22 marzo 2009

Onorevole Daniele


Ho incontrato anche l'onorevole del Pd Daniele Marantelli (secondo da sinistra) alla festa di Varesenews. Eccolo sorridente (come sempre ) con signora, e con i giornalisti Triveri e Mancino. Ricordo come fosse ieri, era il 1992, nella mia prima cronaca da Palazzo Estense, che seguivo per il settimanale Luce, scrissi una frase, dalla quale si poteva sospettare che dessi del bugiardo (o ipoteticamente tale) a Marantelli. L'allora consigliere comunale mi bacchettò, ma sempre sorridendo, senza metterla giù dura. I suoi due figli sono stati miei alunni alla Vidoletti. Daniele è un grande sportivo, un politico combattivo e appassionato....e poi sorride, un abbraccio alla vita che fa piacere.

Una mongolfiera di notizie



Vola alta la mongolfiera di Varesenews. Viva Varesenews e quanti ci lavorano: è il mio quotidiano preferito, il mio ormai tradizionale appuntamento con la notizia. Trovo passione e professione: una bella coppia.

Auguri


Auguri

giovedì 19 marzo 2009

Invito on line


La cronica carenza di soldi non mi permette di stampare inviti per l'incontro di sabato 4 aprile. Ho almeno questo invito on line, che serve da pro memoria.

mercoledì 18 marzo 2009

Cycling Band



Sabato 4 aprile, ore 17.30, sala 'Ambrosoli' di Villa Recalcati (sede della Provincia) in piazza Libertà, presenterò il mio racconto lungo CICALE AL CARBONIO.
Sì, lo so che ho già fatto una presentazione, a metà settembre. Questa è per chi non venne allora. Ho in mente una presentazione un po' diversa dal solito. Ad esempio, tutti coloro che hanno letto il racconto possono intervenire, esprimendo in sintesi il loro parere, due-tre minuti di intervento. E poi ci sarà la prima esibizione della Cycling Band. E questa è davvero una novità!

Papà Mario

Guardando questa foto, scattata pochi giorni fa, mio padre Mario ha detto: "Come sono brutto!" Evidentemente non ha coscienza dei suoi 82 anni, quasi 83.
Non voler prendere coscienza degli anni che passano è forse la strategia vincente di mio padre, da tutti invidiato per la sua vitalità, il suo buon carattere, il suo ottimismo. Vive da solo, bada a se stesso, tiene compagnia ad altri. Si dà da fare. Non si lamenta mai.
Mi piace pensare che mia mamma Ines veglia su di lui, gli regala tutta la salute che a lei è mancata, vive ancora un po' in quell'uomo che ha fatto di tutto, allora, nel primo dopoguerra, pur di conquistarla.

Dal buio alla luce



E' dura passare dal buio dell'egoismo alla luce dell'amore fraterno.
Ogni volta si ricomincia da capo.
Un passo avanti e due indietro.
Non si varca la soglia luminosa una volta per tutte.

lunedì 16 marzo 2009

Prosit

Brindo alla salute dei lettori di questo blog. Brindo alla primavera che si stiracchia. Brindo alla vita. Prosit.


in foto: calici in attesa di rendersi utili, ieri, al rinfresco a Villa Pax

Villa Pax

Mica stupidi i Macchi-Zonda, facoltosi varesini, benefattori (a loro si deve la costruzione di molti asili), che scelsero come architetto della loro bella villa al Sacro Monte, addirittura Lodovico Pogliaghi. Mica stupidi perché ecco (foto) che genere di panorama appare da uno dei locali della villa, in via Fincarà. Un balcone sulla piana lombarda. E ancora una volta Chiara Palumbo (l'amante del Pogliaghi, cioè fra le massime esperte di questo artista eclettico) ha fatto il miracolo, ha radunato una piccola folla per l'inaugurazione (a Villa Pax, appunto) di una mostra di opere pittoriche del Pogliaghi.
Vi dò un consiglio, visitate il sito: www.lodovicopogliaghi.it, curato manco a dirlo da Chiara.
Meglio: salite a Villa Pax. Farete fatica a ridiscendere a valle.

Padre e prof

Si stava pranzando ieri, domenica. Qualcuno ha lodato alcuni lati, a suo dire positivi, del mio carattere. Una mia figlia, tornata da poche ore dall'Inghilterra, dopo gita scolastica, ha fatto però notare che vorrebbe un padre più 'severo', perché a suo dire quella severità l'aiuterebbe ad essere più sicura, forte (non ricordo bene l'aggettivo). Naturalmente la cosa mi ha colpito. Ma per la verità tale affermazione andava in sintonia con un mio pensiero, da tempo elaborato. Credo di essere stato e di essere più valido come prof che come padre. Come prof ho sempre pensato che fosse giusto declinare poche ma chiare regole, da far rispettare, anche a costo di urla e uso del fischietto; come padre ho sempre pensato alla necessità di chiarire poche ma precise regole, da far rispettare con il dialogo, con l'esempio, evitando se possibile i metodi scolastici. Ascoltata la frase di mia figlia, debbo probabilmente ricredermi.

domenica 15 marzo 2009

Pasqua

Pensavo alla primavera che incombe. Che irrompe. Io amo la primavera, ma vorrei per una volta (anche se ci cadrò di sicuro) non parlare della 'solita' primavera: i fiori che sbocciano, le giornate che si allungano, l'aria tiepida che invita al sonno, il cielo azzurro con nuvole bianche, le rondini che tornano eccetera....cos'altro è, allora, la primavera?
Ad esempio, il ritorno annuale della Pasqua del Signore.
Sì, certo, lo so, molti mi diranno che Dio ce lo siamo inventati noi, con l'aggiunta di questa storia della Pasqua. E a volte lo penso anch'io.
Sì...ma se fosse vero?
Ci pensate che pacchia?
Ancora una vita da gestire, e questa volta eterna.

sabato 14 marzo 2009

Ul nost dialèt

So che sono monotono, ripetitivo e so bene che ci sono battaglie ben più nobili, urgenti, che danno lustro a chi le combatte. Però rinnovo un appello già più volte lanciato da questo blog: salviamo ul nost dialèt. Parlo ovviamente ai cinquantasessantenni, che magari il dialetto non l'hanno mai parlato (come il sottoscritto) ma che lo hanno sentito dai genitori (e i trenta-quarantenni dai nonni). Salvarlo come? Scrivendo poesie, acquistando il libro 'I nost paroll' di Gorini-Maggiora, leggendo Speri della Chiesa Jemoli e altri autori a figli, nipoti, chiedendo di far parte della Compagnia Teatrale della Famiglia Bosina (nella quale militano i cari amici Lidia, Antonio nonché il mai dimenticato e simpatico Carlo Pilati, oltre al vate Natale Gorini)....Non so perché, ma le poesie mi vengono se le scrivo in dialetto. Il richiamo della giovinezza mi regala l'estro.
in foto: la coppia Natale Gorini-Lidia Munaretti alla recente Festa dei poeti, organizzata dalla Famiglia Bosina al MIV.

venerdì 13 marzo 2009

Dalla Cina

Ogni volta che leggo sul Corriere della Sera la firma di Marco Del Corona, corrispondente da Pechino, ripenso a quel nostro incontro, nel novembre del 1989. Ci siamo trovati a Spinea, nella sede delle Edizioni Del Leone. Lui ritirava il suo pacchetto, con le copie del suo libro di poesie. Io il mio pacchetto, con le copie del mio primo 'romanzo' (?!) "La Comune di Barbara". Siamo tornati insieme in treno, nelle rispettive case. Lui abitava a Milano. Mi disse che la sua aspirazione era fare il poeta, ma anche il giornalista. Era più giovane di me. Ci scambiammo i rispettivi 'capolavori'. Come poeta non ne ho mai più sentito parlare, ma come giornalista ne ha fatta di strada: da Milano a Pechino.

Le ultime

Noi che abitavamo a pochi metri, queste case in fondo a via Cairoli, a Biumo Inferiore, le chiamavamo 'le ultime'. Ci abitavano, fra gli altri, il mio amico (poi missionario comboniano) Mauro Serragli, con papà Natale e mamma Rita. Le ultime....perché nel nostro limitato orizzonte di bambini, la geografia varesina, in quella direzione, finiva lì. Poi scoprimmo che, oltre, si allungava il viale Belforte (con le sue insidie) e la vita (con le sue insidie). Nel mio caso, però, oltre 'le ultime', su quel viale, arrivò anche il piacere di una prima.

Facebook

Con espressione che oggi si usa, anch'io 'Sono su Facebook'. Per la verità, al momento, preferisco ancora lo strumento delle mail e di questo blog, per comunicare via internet, ma riconosco che Facebook ha il suo fascino. Una cosa mi colpisce: l'uso disinvolto della parola 'amici'. Perché se è vero che chi trova un amico trova un tesoro, bè: quanta ricchezza con Facebook!
in foto: un altro tipo di 'ricchezza', la Grigna e la Grignetta, fotografate dal Campo dei Fiori.

mercoledì 11 marzo 2009

Cristallino

Non nego che vorrei essere cristallino come questo spruzzo d'acqua. Trasparente. Uno mi guarda e legge dentro chi sono.
Invece no.
L'unica cosa cristallina è il desiderio di esserlo, aspirazione di alcuni, privilegiati momenti.
Tutto qui.

Non avrei dubbi

Se mi dicessero: "Scegli: una cultura illimitata, enciclopedica, oppure un briciolo in più di fede e di speranza che Dio esista, che ci sia un'altra vita dopo questa, piuttosto risicata" non avrei dubbi. La fede e la speranza. Non credo che l'intelligenza ci possa regalare Dio.

Doctor Giulio

In questa foto di Domenico Ghiotto, vediamo i tre medici dei Mondiali di ciclismo varesini. A sinistra Carlo Guardascione (medico sociale della Lampre, nonché presidente dell'Associazione Medici sportivi della Provincia di Varese), a destra Massimo Besnati, medico sociale della Milram e presidente dei Probiviri dell'AMS. Mi soffermerei però al centro. Il doctor col casco è il mio amico Giulio Clerici, medico sportivo del Varese Calcio, vicepresidente dell'AMS, grande tennista, socio Panathlon, ma soprattutto uomo entusiasta e generoso. Ieri sera sono stato da lui, per una visita medico-sportiva. Dopo tre anni, volevo saggiare se il mio cuore non è proprio da rottamare. E stando al test da sforzo (eseguito nell'avveniristico studio medico di Giulio, a Cassinetta di Biandronno, via Rodari 2), sono sì un vecchietto, ma il cuore risponde ancora bene alle sollecitazioni. Fisiche ed emotive. Posso quindi continuare a praticare sport, la qual cosa davvero mi rallegra.

lunedì 9 marzo 2009

All'amico Francesco

Nella notte fra sabato e domenica è morto Francesco Ogliari. Un signore. Un gentiluomo. Un uomo d'altri tempi. Un amico. Ci eravamo conosciuti in Salone Estense, quando era assessore ai trasporti. Mi invitò a far parte della giuria del suo premio letterario, legato al Museo dei Trasporti di Ranco, noto nel mondo. Ho avuto bisogno di lui, mi ha regalato la sua competenza e la sua generosità. Non ho sue foto, e allora val bene il lago Maggiore. Nella sua bella villa di Ranco, che ho avuto il piacere di frequentare, guardava le acque del Verbano, si accarezzava il pizzetto, dava assaggi della sua cultura, rideva.

Un saluto alla pista

Dai mille metri della cima del Campo dei Fiori, ho salutato la pista da fondo del Brinzio. Con nostalgia? Direi di no. Soprattutto con riconoscenza.

Il mio primo Campo dei Fiori

Mai vista così tanta neve, ai primi di marzo, sul piazzale del cannoncino al Campo dei Fiori. Ieri, 8 marzo, è stata la mia prima volta in bici al Campo dei Fiori del 2009. Ho incastrato le ruote della 'Romeo' nella neve e ho scattato parecchie foto. Non faceva freddo. Lo spettacolo invogliava. La vita invogliava ad innamorarsi di lei.

sabato 7 marzo 2009

E' finita

Stamani, sabato 7 marzo, alle 7.30 ero già sulla pista del Brinzio. Speravo che il Momo avesse fatto un altro miracolo. Speravo si potesse sciare ancora qualche giorno. E invece ho trovato solo segnacci di sci, poca neve marcia, una pista del tutto inadatta al divertimento. La stagione è finita. Basta sci. Pomperò le ruote della bici. E al Brinzio non tornerò più. Non voglio più vedere lo spettacolo dell'impoverimento di una bellezza. Come un mazzo di fiori appassito. Come la tavola di un banchetto, quando si è alla fine e restano solo briciole, tovaglioni spiegazzati e senso di nausea. Così la bianca pista del Brinzio preferisco ricordarla che luccica al sole, come nel tramonto della foto sopra. Ricordarla come il ghiacciato e candido terreno che mi ha tenuto compagnia per tre mesi, facendomi dimenticare il freddo dell'inverno. Ci rivedremo a dicembre, nella mai illusa speranza che possa ripetersi (ma sarà molto difficile) una esaltante stagione sciistica, come quella 2008-2009, oggi mestamente conclusa.

venerdì 6 marzo 2009

Col profeta Isaia



Primo venerdì di quaresima. Magro e digiuno. Io sto decisamente col profeta Isaia. Lui non pubblicizza il digiuno fatto di rinuncia a cibi e bevande, di cenere in testa e di cilicio ai fianchi; per lui il digiuno vero è dar da mangiare agli affamati, vestire chi vedi nudo eccetera. Opere di carità, insomma. E io ci aggiungo la preghiera. Per me rinunciare al cibo è inutile, non ti pone nelle condizioni migliori per essere disponibile verso il fratello, ti innervosisce o, al più, è lo spunto per diete dimagranti. Nessuno è così magro da non sentire il bisogno di perdere qualche chilo. Non dico che sia facile seguire le dritte del profeta Isaia. Anzi, è assai più difficile che rinunciare al caffè o a un piatto di spaghetti. Credo però che sia più giusto e più vero.

giovedì 5 marzo 2009

I vicecampioni provinciali


Per soli 4 punti, dopo un rocambolesco finale, la media 'Bassetti' di Sesto Calende ha battuto i nostri della Vidoletti, che quindi sono 'solo' vicecampioni provinciali. Ma la cosa non intristisce né i ragazzi né il prof. Enrico Piazza. A vincere sempre si diventa antipatici.

Le campionesse provinciali di basket


Stamani, al Campus, le ragazze della Vidoletti hanno vinto per l'ennesima volta il titolo di campionesse provinciali dei Giochi Sportivi Studenteschi di basket, e contestualmente anche il 2° Memorial 'Aldo Mentasti', portando in sede, al preside Antonio Antonellis, una coppa monumentale offerta dall'AVIS di Varese. Io, per questa vittoria, non ho alcun merito, perché le tre ragazze migliori hanno affinato la tecnica giocando in una squadra. Il mio merito è di aver loro allungato la classica maglietta marrone del basket femminile Vidoletti, di aver dato loro una palla multicolore dicendo: "Bene, adesso giocate e, se possibile, divertitevi."

mercoledì 4 marzo 2009

Neve

Ieri a Varese pioveva, ai 2000 metri del Palù di Chiesa Valmalenco nevicava, a larghe falde.
Il freddo regala alla pioggia l'abito da sposa.
La pioggia, vestita di neve, ricambia il favore danzando per noi.

Risalita

Tanta neve, ieri, a Chiesa Valmalenco. Proprio questo stupendo luogo alpino ha segnato, agli inizi del 2006, una delle tappe più importanti della mia risalita, dopo un periodo non facile. Anche per questo ci torno tutti gli anni volentieri. Con i ragazzi, con i miei colleghi prof. Ogni anno risalgo dal lago Palù con gli sci ai piedi: una risalita simbolica, una salutare fatica, un ritorno a casa.

Tradizione



Sta diventando per me una tradizione chiudere la stagione sciistica, salutare l'inverno ai primi di marzo, ai 2000 metri del Palù di Chiesa Valmalenco. La tradizione si è rinnova ieri: tanta neve a terra, neve dal cielo ma niente vento, paesaggio suggestivo. Ho percorso gli ultimi (credo) 10 km della mia stagione dello sci da fondo, per un totale di 870 km (stracciato il precedente personale di 565), a partire dal 6 dicembre. Non mi posso lamentare. E infatti: "Chi si lamenta?"

Ultime

Come si sa, amo dar risalto alle imprese sportive dei miei alunni alla Vidoletti. Ma più passano gli anni, più perdo lo spirito agonistico-competitivo, preferendo valorizzare altri aspetti dello sport. Così ieri al Palù di Chiesa Valmalenco, fase regionale dei Giochi Sportivi Studenteschi, non me la sono affatto presa se le cadette sono arrivate ultime nello sci nordico, tecnica classica, mentre i cadetti si sono piazzati a metà classifica. Si gareggiava contro i ragazzi di Bormio, Livigno, Schilpario, Clusone, gente che ha la pista fuori casa. Ai ragazzi ho detto da subito che eravamo lì in passeggiata premio, che non dovevano vivere il momento agonistico con stress...eccoli dopo la gara, mentre sguazzano nella neve. E si divertono.

lunedì 2 marzo 2009

Ma è l'Adriatico?



In tanti anni di mare a Porto Recanati e in altre località dell'Adriatico, non ho mai visto un mare così trasparente, come quello che ho incontrato sabato 28 febbraio. Qui siamo a Porto Recanati, appunto, e non nascondo che ho avuto la tentazione di buttarmi in acqua. Un cimento invernale che ho messo da parte, per evitare conseguenze nefaste.
Ma è questo il mare delle mucillagini e dell'acqua torbida?

Potatura


Stamani hanno potato le ortensie davanti al mio balcone. Attendo sempre con gioia questo momento. L'inverno se ne va, si invoglia la primavera ad arrivare, togliendo ciò che dà fastidio, il vecchio. Quest'anno la potatura è coincisa con il secondo giorno di quaresima. Sarebbe bello potare il vecchio che è in noi, ma è decisamente più facile prendere le cesoie e ripulire le ortensie.

Chi se ne frega



Leggo sul Corriere che il fumo invecchia di due anni, l'esposizione al sole di 5, l'essere magri dopo i 40 anni di 2. Io non fumo, ma (per lavoro e per sport) sto spesso all'aria e al sole, credo di essere magro e so di avere più di 40 anni. Ad occhio, dovrei dimostare un 7 anni in più di quelli che ho, stando al più autorevole quotidiano italiano. Anche fosse vero (e probabilmente un po' lo è) non rinuncio certo al sole e al piacere di stare all'aria aperta, per avere meno rughe; né intendo ingrassare, per avere un viso più tondo e pelle più distesa. Davvero non mi interessa. Preferisco di gran lunga conservare la giovinezza di spirito e la 'giovinezza' della salute. Camuffare i mutamenti dell'età tingendosi i capelli, tirandosi la pelle eccetera non fa per me. Qui c'è poco da mascherare: gli anni spogliano, inutile mettersi addosso vestiti giovanili.

Un canto dal vivo

Non è facile cantare dal vivo. In sala di registrazione è tutta un'altra cosa. E la Piedmont Brothers Band ha dimostrato venerdì sera, 27 febbraio, nella poco acustica palestra della Vidoletti, di essere una band che sa cantare dal vivo. E bene. Li ringrazio. E voglio salutare Ron Martin, assente per distanza chilometrica (vive a Eden, in North Carolina) l'autore di buona parte delle musiche e dei testi del repertorio della Piedmont. Un abbraccio a mio fratello Marco (cantante, musicista, autore di testi e musiche, anima della band) e un secondo abbraccio a mio fratello Guido, tastierista e chitarrista. Un bacio a Cecilia, una delle due voci della band, nipote canterina alla quale auguro un artistico futuro, un musicale avvenire.

domenica 1 marzo 2009

Bravi

La foto purtroppo è pessima, Chiara Palumbo e Stefano De Palma si immaginano nelle nebbie di un flash inadeguato...comunque devo ringraziare loro due, Lidia e Antonio (per Valzer par Vares) e la Piedmont Brothers Band, se la serata 'Il canto delle parole' è andata -mi pare- bene. Grazie a Chiara per la 'chiarezza' e il tocco di bellezza femminile; grazie a Stefano: se vuol fare l'attore, probabilmente è giusto che seguiti su questa strada, per lui non velleitaria. Grazie a Carla che mi ha fatto i complimenti, ammettendo che la pennellata si deve alla recitazione, ma i testi reggevano la parte...che dire? Ho cercato di dare equilibrio alle parti, di non essere troppo invadente con la mia scrittura, di farmi vedere il meno possibile (uno scrittore soprattutto scrive), anche se non ho resistito e, nel Valzer par Varès, ho messo al collo la dodici corde di mio fratello Guido e ho seguito la base. In molti mi hanno fatto i complimenti. Io, che sono ottimista, li ho immaginati sinceri e non di circostanza. Così vado avanti, imperterrito.