martedì 28 aprile 2009

Carlo

Nella foto di Silvia D'Ambrosio, siamo alla fine di novembre 2008, Salone Estense, Carlo Chiodi è presente al 'battesimo' di AgendaVarese2009. Forse sa già di essere malato. Oggi è morto, dentro una schifosissima, fredda e piovosa giornata d'aprile. Il Carlo che conosco è quello con la cuffia e il microfono, giornalista a Radio Missione Francescana. Sono stato più volte alla sua trasmissione 'Cappuccini e brioches': lui dava l'idea di apprezzare i miei libri, io senz'altro apprezzavo la sua cordialità. Ho saputo da fonte affidabile che è stato testimone credibile, e sino alla fine, anche nel dolore e nell'infinita amarezza di un addio (o arrivederci?), testimone, dicevo, del Dio che risorge e promette la vita eterna. Se così è stato (e non ho motivo di dubitarne) lo ringrazio; mi è di esempio, maestro nella più impegnativa delle lezioni.

lunedì 27 aprile 2009

Andrea, Jacopo e Dean

Torno ad Andrea, Jacopo e Dean. A Dean auguro il paradiso, ai suoi due amici-nemici una sopravvivenza su questa terra degna di un pentimento, di una risalita, di una rinascita. Fra le varie cose che ho letto sulla triste vicenda varesina, c'è chi scrive: nessuno si senta assolto, siamo tutti responsabili, genitori, educatori...è anche colpa nostra. E sia, ma torna in continuazione la frase di Dante: 'Libertà vò cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta....' E' o non è, la libertà, il nostro dono più grande? Parrebbe di sì, e la nostra società la sbandiera, la reclamizza, se la pone come obiettivo. Se Dio per primo ci ha creati liberi e ne sopporta le conseguenze, che lo si ammetta: la libertà ha questo prezzo. Io sono libero di ammazzare; io sono libero di ammazzarmi. E lo sono anche se ho ricevuto ottima educazione, modelli positivi, una buona famiglia, studi appropriati eccetera eccetera. Chi è genitore lo sa: stessa educazione, risultati differenti. Chi è professore lo sa: stessi insegnamenti, risultati differenti.
Diciamocela tutta: forse avremmo preferito che Dio ci regalasse meno libertà.
ps che senso ha la foto dell'esultanza per la salita in seria A1 della Cimberio? Rende a mio avviso l'idea della nostra società, che a volte impazzisce di gioia o di dolore.

Il paradiso della A1

Festa grande ieri sera al PalaWhirlpool. La Cimberio sconfigge la Prima Veròli per 81 a 70 e risale in A1, dopo un solo anno di purgatorio in A2. Davvero una bella serata, che mi ha fatto rivivere le emozioni dell'ultimo scudetto, addì 11 maggio 1999. Ho seguito il basket al Palazzetto negli anni Settanta, poi l'ho praticato con piacere (a livello oratoriano, si capisce) e poi, dal 1996-97, sono tornato al PalaIgnis e difficilmente mi perdo una partita.

La bestia che è in noi

Ecco un esempio di rabbia repressa, o l'urlo della bestia che è in noi, liberata dalla gabbia grazie allo sport, tifo che diventa occasione di esternazione del nostro peggio. Qui in foto ecco la rabbia di un tifoso della Prima Veròli, sconfitta ieri dalla nostra Cimberio basket. Provo davvero una grande tristezza nel vedere, quando vado al PalaWhirlpool, certe esagerazioni, sentire bestemmie e cori offensivi, e a volte mi chiedo cosa sono lì a fare. Poi il basket è talmente bello e spettacolare che resto. Ma a fatica.

domenica 26 aprile 2009

Dean

Dean, 17 anni, accoltellato a Varese. Morto. Un dramma per lui, per i suoi genitori, per i due giovani assassini, per i loro genitori...e un piccolo dramma per tutti noi. Sono preso da sentimenti contrastanti. Mi verrebbe da dire: 'Basta con le eccezioni, guardiamo la regola. E cioè che la maggior parte dei giovani sono sostanzialmente felici, con difficoltà ma ce la fanno.' Ieri ne ho visti scendere a migliaia dal Sacro Monte, pregavano e cantavano. A furia di riflettere sulle eccezioni, dimentichaimo la regola. E se non dobbiamo abbandonare la pecorella smarrita, dobbiamo mettere le altre 99 nell'ovile, al sicuro. Poi però rifletto sui dati del disagio giovanile, su quanti giovani si 'fanno' in vario modo, e allora l'eccezione si allarga, la fascia si dilata. Di pecorelle ne abbiamo una sola o due, tre, quattro, cinque? E poi penso all'episodio in sé: non doveva partire la prima coltellata, poi credo sia stata una reazione a catena, un'inarrestabile corsa verso un dramma sempre più scandaloso e inaccettabile, brutale e allucinante. Quella prima coltellata ha definitivamente liberato la 'bestia' che è in noi (in tutti noi), ha accecato ogni ragione, ha distrutto tre vite, ma credo anche di più. E allora penso a Dio che 'permette' la bestia, alla mistero della libertà che ci ha 'regalato' il male e la morte... e allora mi perdo....

La gabbia

Rifletto su un proverbio siciliano, che dice: "Acèddu nna 'aggia o canta pi' stizza o canta pi' raggia' e cioè : "L'uccello in gabbia o canta per stizza o canta per rabbia"...già, noi quando sentiamo cantare un canarino in gabbia diciamo: 'To' come è felice, canta alla primavera..." e magari lui canta, sempre, la sua disperazione per quella vita reclusa. Per dire che a volte ci si inganna, ottimisticamente si pensa una cosa che non corrisponde alla realtà. E così penso anche alle tante 'gabbie' che fanno della nostra vita una vita reclusa, o impaurita, come quando ci si perde in un bosco. Ma siccome sono ottimista per natura, penso anche al poeta dialettale della Val Ceresio Nino Cimasoni e alla sua bellissima poesia 'A un legurìn'; descrive la morte di un uccellino in gabbia e finisce: '...ma io penso ai tuoi allegri, ai tuoi improvvisi, come quando, in una spanna di prigione, ti bastava un pezzetto di cielo, un raggio di sole, per portare la primavera sul balcone.'

giovedì 23 aprile 2009

E' andata bene

Oggi, per la Vidoletti, è stata una giornata memorabile. Tutto alla perfezione. A cominciare dal meteo: una giornata d'incanto, rarissima a Sesto Calende, in primavera. Di solito le 'provinciali' le disputiamo sotto l'acqua. Poi i risultati: Sixto Noboa (secondo da sinistra) ha battuto il suo acerrimo rivale nel salto in lungo, Binda dell'Anna Frank. Binda aveva vinto in prima e in seconda media, anche quest'anno alle interdistrettuali, battendo Noboa di un paio di centimetri. Ebbene, oggi Sixto ha battuto Binda di un centimetro, m 5.33, primo posto e un oceano di soddisfazione. Non solo: Gigi Nicholas (secondo da destra) ha vinto nel peso 4 kg, col nuovo personale. La staffetta 4x100 (che qui vediamo, da sinistra Zampini, Noboa, Gigi e Broggini) ha vinto, con nuovo record della scuola. Non solo: ci siamo qualificati per le Regionali del 12 maggio a Lodi sia coi maschi che con le femmine, cosa che mi è capitata una sola altra volta in carriera, nel 1999, giusto dieci anni fa.
Una giornata da incorniciare: poi uno attacca su il quadro, lo osserva prima di addormentarsi e dice: "Bè, niente male!"

www.gpsvarese.it

Stefano Argenti (primo a destra, asciugamano sul collo, al Campo dei Fiori, ottobre 2007, in occasione della mia centesima ascesa di quell'anno) è un grande appassionato di bici, ma nella versione turistica più che agonistica: ama osservare, fotografare, appuntare, meditare (e, naturalmente, pedalare). E così ha pensato bene di mettere a frutto competenza e passione, realizzando un sito (www.gpsvarese.it) da poco in navigazione web. E' una manna per gli appassionati di bici 'non competitiva': c'è tutto. Andate a vedere e ve ne renderete conto.

martedì 21 aprile 2009

Senso della vita

Sapete cos'è la guerra fredda, stando ad una mia alunna? Una guerra combattuta in Russia, fredda perché la Russia è un paese molto freddo. Risposta simpatica, segno di una certa ignoranza in materia. Riflettendo su questa risposta, e sul fatto che, quando assisto agli esami di terza media, a volte nemmeno io so rispondere ad alcune domande giudicate 'elementari', pensavo: "Sì, vabbè, ma quanto di quello che noi diciamo ai ragazzi ha a che fare col senso della vita? E quindi regala loro la felicità, che è frutta di un senso esistenziale e non di una conoscenza mnemonica? In definitiva: quanto la scuola sa trasmettere il segreto per essere felici? Che è poi (la felicità) ciò che tutti cercano?"
Credo che non si possa prescindere dall'imparare a memoria alcune nozioni. Credo che non si possa fare a meno di una certa fatica, necessaria allo studio. Ma non mi preoccuperei più di tanto se uno non sa cos'è stata la guerra fredda. Peggio, molto peggio se uno, di freddo, ha il cuore. E non sa come fare a scaldarlo.

Varesereport



E' nato www.varesereport.it (in foto il direttore Andrea Giacometti), nuovo quotidiano on line della nostra provincia. Nasce dall'esperienza editoriale del settimanale cattolico 'Luce', al quale ho collaborato per molti anni, che è stata la mia palestra di giornalismo. Il direttore e i redattori del nuovo quotidiano internet sono infatti giornalisti dell'ex settimanale. Non posso che rallegrarmi per il nuovo nato nella grande famiglia dell'informazione varesina. E naturalmente invito i miei (pochi o tanti) lettori ad andarlo a visionare. Io, estimatore del quotidiano on line Varesenews (oltre che del settimanale on line rmfonline.it) ora avrò ben due quotidiani locali su video da 'sfogliare'.

domenica 19 aprile 2009

Toccare con mano


Dovessi scegliere un apostolo che mi rappresenta oggi, sceglierei San Tommaso, ricordato dal Vangelo di questa domenica. Rappresenta l'umana, umanissima, sacrosanta richiesta di poter vedere qualcosa, di poter intuire una luce nel buio del mistero, di avere riscontri concreti dalle altrui parole. Ci hanno chiamato alla vita senza il nostro permesso, ci hanno obbligato a gestirci la grana della morte, ci tocca vederne di tutti i colori, a volte ci tocca subire in prima persona l'asperità di questa 'valle di lacrime' (non datemi del pessimista, non è mia l'espressione), e in aggiunta non possiamo neppure pretendere di vederci chiaro. Le cose brutte le vediamo in ogni momento, ciò che ci darebbe speranza e fiato quello no, non si vede, dobbiamo crederci in parola. Bella forza gli altri discepoli: il risorto lo hanno visto e anche riconosciuto. La protesta e la pretesa di Tommaso....altroché se lo capisco.

Un uomo saggio

Ieri pomeriggio ho rivisto, dopo molto tempo, il cardinale emerito Carlo Maria Martini. Sofferente eppure disposto a mostrare la sua debolezza a chi, per anni, lo ha visto vescovo potente, quasi Papa. E' un uomo saggio: per come vive il soffrire, per il coraggio che dimostra anche nel criticare quella Chiesa-gerarchia che è la sua Chiesa, la sua famiglia, la sua vita. "Mi pare che la Chiesa sia rimasta ad Aristotele e a Sant'Agostino, deve dialogare di più con il mondo, soprattutto con il mondo scientifico..." Certo, si dirà che non ha nulla da difendere, non ha carriere da mantenere, non ha promozioni da sperare. Quindi è libero.
La libertà dei figli di Dio.
La libertà favorisce l'emergere della verità.
Nel film 'Appaloosa' il protagonista afferma: 'Io dico sempre la verità E' più facile dire la verità che non dirla.'
In un film tutto è possibile; nella vita tutto è complicato.

venerdì 17 aprile 2009

Non vedo l'ora



Dal dialogo fra due mie alunne, ho colto l'espressione: 'Non vedo l'ora...' Non ho sentito il seguito, ma probabilmente era: 'Non vedo l'ora che venga oggi pomeriggio, così vado al Luna Park' o cose del genere. Subito ho pensato: 'Già, ma tu dici ancora -Non vedo l'ora?-'
Il fatto che non arrivasse subito la risposta, che fossi costretto ad alambiccarmi per cercare un 'Non vedo l'ora...' anche per me, mi ha messo un po' in affanno.
E' finito il tempo, per me, dei 'Non vedo l'ora?' Di quella sana trepidazione che ti fa sopportare il presente, perché pedana verso un futuro promettente?
Mah...me lo chiedo e sono un po' preoccupato.
E voi?

Farsi del male

In seconda elementare, mentre mio fratello Guido si alzava presto a studiare con mia mamma Ines, vedendo la luce accesa mi alzavo anch'io e così ho imparato a memoria LA CAVALLINA STORNA. Ora mi sono messo in testa di imparare a memoria tutto il V canto dell'Inferno dantesco....Così discesi del cerchio primaio giù nel secondo, che men luogo cinghia eccetera...Si vede che ogni tanto ho bisogno di farmi del male. In realtà è questo un modo per trattenere la foga del tempo. O forse voglio imitare il mio amico padre Mauro Serragli detto Baffo (al centro, con capelli e barba bianchi), missionario comboniano in Uganda, noto per la sua memoria prodigiosa.

mercoledì 15 aprile 2009

Come il sale

Quando uno eccelle in qualcosa (che so, una abilità sportiva, una dote qualunque), tale eccellenza è come se illuminasse tutto il resto, come il sale che dà sapore a tutta la pietanza. E più la qualità è di alto livello, più cresce d'intensità la luce. Credo sia giusto impegnarsi per trovare la nostra peculiarità; è importante farla crescere, coltivarla, innaffiarla, curarla. Ne avrà beneficio il tutto. E non lo scrivo solo per i giovani che sono, ovviamente, i primi destinatari di queste mie poche parole.

Daniele e gli alberi


Che Daniele Zanzi (un ex cairolino come me) fosse uomo generoso me n'ero accorto una decina di anni fa, quando accettò di sponsorizzare la scuola media 'Vidoletti', comprando delle belle magliette verdi, sponsor Fito-Consult. Daniele, quando crede ad una impresa, non scherza, e una dimostrazione è arrivata in questa Pasqua. E' stato lui ad allestire, con gentile omaggio, la parte floreale e arborea della chiesa parrocchiale Massimiliano Kolbe del viale Aguggiari. Ecco un esempio dell'allestimento esterno: ulivi, sepolcro, tanto buon gusto e professionalità.
E' poi in arrivo un libro, con foto di Carlo Meazza, omaggio di Daniele Zanzi a Varese e ai suoi tanti e prestigiosi alberi.

lunedì 13 aprile 2009

Paolo e Francesca (anzi, Fabrizia)

Auguri ai miei amici Fabrizia e Paolo, in festa per il loro anniversario di nozze. Perché mai ho scelto una foto dell'Alpe di Siusi? Perché ben sintetizza le due esperienze comunitarie fondamentali nella vita dei due amici, che proprio nella paradisiaca alpe sudtirolese trovano un habitat privilegiato: la comunità Shalom e Comunione e Liberazione. Possa il loro cammino di coppia (e qui passo ad un linguaggio da immaginetta) salire ancora, sino al Monte Pez, al rifugio Bolzano, al culmine più appuntito dello Sciliar!
foto Marco Riganti

Rondini

Dovessi riassumere quali sono stati i momenti più belli della mia domenica pasquale 2009, scriverei così:
1) la corsetta con mia figlia Maddalena in Villa Toeplitz, alle nove
2) la Messa delle 11.30 alla Kolbe
3) l'antipasto del grande pranzo pasquale
4) le rondini.
Mi soffermo sul punto 4). Verso le 19.30 ho visto le mie prime rondini della stagione. Per me è una festa. Sono risalito in casa, ho preso la videocamera e ho immortalato il volo di quel piccolo stormo, lontano, unito, saettante.
Per vedere le rondini bisogna alzare gli occhi al cielo. Io cerco di tenere un occhio in alto e uno in basso: perché non mi si dica che guardando il cielo mi dimentico della terra, di chi la abita e dei sassi che potrebbero farmi inciampare. Però un occhio cerco sempre di alzarlo. Per vedere le rondini. E anche un poco più in là.

Marco e il Papa

Ringrazio il mio amico Marco, lettore del blog, che mi ha fatto avere una sintesi del discorso di Papa Benedetto XVI, tenuto il giorno di Pasqua, prima delle benedizione Urbi et Orbi. Data la caratteristica delle mie note, faccio la sintesi della sintesi:
"...L'annuncio della resurrezione del Signore illumina le zone buie del mondo in cui viviamo. Mi riferisco particolarmente al materialismo e al nichilismo, a quella visione del mondo che non sa trascendere ciò che è sperimentalmente constatabile, e ripiega sconsolata in un sentimento del nulla, che sarebbe il definitivo approdo dell'esistenza umana. E' un fatto che se Cristo non fosse risorto, il vuoto sarebbe destinato ad avere il sopravvento...."

in foto: la Pasqua dello scorso anno, un risveglio con la neve

domenica 12 aprile 2009

Mio Dio, che mattino!


Ieri sera, durante la Veglia Pasquale, guardando il grande Crocifisso senza croce della Kolbe, immaginando possibile la sorprendente evenienza della resurrezione, mi sono detto che, tutto considerando, non mi dispiace di far parte del 'piccolo gregge' che, dai più, viene considerato ingenuo. 'Santa ingenuità', mi sono detto, che mi permette di arrivare a sera, e di addormentarmi zittendo sul nascere l'angoscia del nulla.

sabato 11 aprile 2009

Complimenti


Faccio i complimenti ad una persona che mi è molto vicina, direi a colei che più mi è vicina. Ultimamente mi ha fatto un dolce regalo. Mi ha regalato un paio di affermazioni, che mi sono d'aiuto per campare alla meno peggio. La prima: non si può dominare la mente, al massimo si riesce a tenerla a bada. La seconda: dobbiamo fare il possibile per non regalare vittorie anticipate alla morte. Soprattutto la seconda mi pare in sintonia con il Sabato Santo. Fra tre ore torneranno a suonare le campane, le campanelle dei chierichetti intorno all'altare ('Cristo è risorto!') e le grandi campane in bronzo delle nostre tante chiese. Un canto di gioia, un urlo di speranza. La morta vincerà, certo, ma per un attimo solo. Poi capirà che si è sbagliata, e tornerà fra i mortali.

Linkato

Solo oggi ho scoperto che questo mio blog è stato linkato (cioè inserito fra i link) del sito www.santambrogiolona.it, sito della 'mia' parrocchia, 'mia' fra virgolette perché da qualche tempo vado spesso a Messa nella vicina parrocchia Kolbe. Da cristiano impegnato in parrocchia sono via via passato a cristiano impegnato a conservare la fede, operazione che (a mio avviso) non richiede necessariamente la 'fedeltà' ad una parrocchia. Ma è un discorso lungo, che banalizzerei sintetizzandolo in poche parole. Desidero qui ringraziare chi ha pensato a questo sito (che consiglio di visitare), chi si impegna per aggiornarlo (in particolare Marco Ferioli) e chi ha pensato al mio modesto blog. Sono poi felice perché ho saputo che, di tanto in tanto, i giornalisti on line utilizzano 'Sul Sagrato' per inserire notizie e curiosità. 'Sul Sagrato' ha fatto parte, per una decina d'anni, della mia vita; con orgoglio vado ancora dicendo che è stato più di un 'bollettino parrocchiale', e se ancora serve, tanto meglio.

venerdì 10 aprile 2009

Perché camminare?

So che è venerdì santo e che bisognerebbe essere tristi, ma io non ci riesco, soprattutto dopo aver ascoltato 'Why walk when you can fly?' di Mary Chapin Carpenter. Un regalo di mio fratello Marco, che deve inserirla subito nel repertorio della sua The Piedmont Brothers Band. 'Perché camminare quando puoi volare?' Già: perché? Vi dò un consiglio: andate su YouTube e scaricatela, sentitela. Ne riceverete una poderosa pedata nel sedere, una ramazzata al pessimismo vittimista.
Vai!
Muoviti!
Vola!

giovedì 9 aprile 2009

Eroi

Perché abbiamo bisogno dei terremoti, per risvegliare le nostre potenzialità di bene fraterno? Perché siamo peccatori? Probabilmente sì. Qualcuno sostiene che Dio manda i terremoti, per farci diventare più buoni. Nell'infinita libertà lasciata alla interpretazione del Mistero, ci potrà stare anche questa idea. Per me bislacca. Non ci credo affatto. Dio è lì in mezzo, che scava e che spera, insieme agli eroi con il casco e la pala.

Scandalo

Ho 53 anni ormai (e ohimè). Ne ho viste tante, compreso l'ultimo terremoto. A questo punto, o non credo più in Dio o, se ancora ci credo (come nel mio caso) devo averLo perdonato. Per questo non mi scandalizzo più. Perdonare Dio è anche abbastanza facile, quando non sei colpito in prima persona. Quando il pugno ti arriva in faccia, tutto si complica. Riesco a perdonarLo perché mi sono convinto che Lui non c'entri. Un Padre buono non PUO' fare del male ai suoi figli. Lo vedo non nella terra che trema ma nei volontari che soccorrono, nella pazienza di chi, colpito, tramortito, reagisce. Lo vedo nella Pasqua di resurrezione. Ma c'è un pericolo, denunciato anche da Bergman nell'ultimo film che ho visto, UN'ESTATE D'AMORE. Per difenderci dal soffrire erigiamo difese che sì, ci difendono, ma insieme ci isolano, ci rendono insensibili al dolore altrui. Ci fanno smarrire la pietas cristiana.

mercoledì 8 aprile 2009

Parole sante

'Se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede' (San Paolo)

Parole sante!

Auguri

Sorpresa

Varese è davvero piccola. Siamo tutti conoscenti. Infatti ieri ho scoperto che la bionda assessore al Comune di Brinzio (qui, nella foto di Angelo Puricelli, con il sottoscritto e Riccardo Prando, alla Brinziobianca 2009) altrì non è che la gentil consorte di Luciano Marè. Io e Luciano, un anno più giovane di me, siamo cresciuti insieme, nel rione di Biumo Inferiore, all'oratorio 'Molina'; poi non l'ho più visto per decenni, e l'ho incontrato noto architetto. Di Marè ricordo la sua casa in via Misurina, la sua bellissima bici Bianchi (un modello molto originale) e la sua camera oscura, in cantina. Lì ho realizzato alcuni ingrandimenti di mie foto sportive, si parla del 1971 o giù di lì.
Il mondo è piccolo, Varese è una piazzetta.

lunedì 6 aprile 2009

Terremoto



Di fronte al terremoto in centro Italia, nuova dimostrazione della nostra straordinaria debolezza, scatta l'effetto Africa. Si vorrebbe partire, rendersi utili. Le disgrazie, spesso, ci regalano i nostri sentimenti migliori. Soprattutto i giovani sono capaci di gesti importanti. Poi, però, la stragrande maggioranza si affida alla preghiera e all'invio di offerte in denaro, se richieste. Ci sono però i piccoli-grandi terremoti che fanno tremare la terra vicino a noi. Lì sì possiamo davvero essere utili.

Grandezza


Dicono che dietro un grande uomo, spesso (o forse sempre) c'è una grande donna. Non posso permettermi questo assunto, perché non sono un grande uomo. Però dietro di me c'è una grande donna. La qual cosa mi permette di raggiungere almeno la sufficienza. Diciamo un sei e mezzo.

Rondini

In questo biancazzurro cielo d'aprile, dovrebbero a breve comparire le rondini. Come si sa, le attendo e scruto l'orizzonte. Invito i miei lettori a fare altrettanto, e a farmi sapere se vedono prima di me tali volatili. Ma sarà difficile che mi superino in prontezza d'osservazione. E poi la gente ha da fare, non tutti sono fannulloni come me. V'è però da dire che da qualche anno la visione dell'orizzonte è per me più difficoltosa. Macchiette nere e volteggianti mi confondono, e rischio di notare rondini che non esistono. Dovrò fare attenzione. L'età procede, sotto forma, fra l'altro, di una vista sempre più fallace.

carlo.zanzi@tele2.it

domenica 5 aprile 2009

Rmfonline



Torno a far pubblicità a www.rmfonline.it, settimanale on line (ecco parte della redazione) che comincia a dire la sua, e che dispone di uno staff di giornalisti di ottimo livello. Ne parlo anche perché questa settimana, da lunedì, sarà possibile leggere un'intervista sulla mia attività di scrittore, che mi ha fatto Arturo Bortoluzzi. Che qui ringrazio, insieme al direttore Alma Pizzi, e al 'mitico' padre Gianni Terruzzi, editore.

Ancora lei

Sì, ancora lei, la morte. Ne parolo perché sto bene, posso osservarla da lontano (come Brinzio dal Campo dei Fiori). Del resto della morte si può scrivere solo se ce l'abbiamo di fronte ma a debita distanza, se non ci abbraccia, se ci lascia respirare.
Credo che il nostro compito più importante di viventi sia di saper dimostrare a chi ci vuole bene (soprattutto ai figli, al coniuge se non abbiamo figli, Dio non voglia ai genitori, agli amici) che è possibile morire. Che si può guardare negli occhi con dignità a sorella morte. Io mi auguro di morire nel sonno, comunque senza soffrire. Perché credo di non essere in grado di affrontare con coraggio tale momento, non mi considero una persona coraggiosa, con le.....Per questo, oggi, che sto bene, lascio tracce di speranza e di fede. Allora non saprò più farlo.

Francesca e Gloria

Francesca Brianza (assessore provinciale, a sinistra) e Gloria Bertazzoni (Miss mondiali di ciclismo) hanno regalato alla presentazione di CICALE AL CARBONIO quel quoziente di femminilità e di bellezza che rende ogni incontro più luminoso. Più interessante. Meritevole di essere osservato. E ricordato.

La squadra

Ecco la squadra che ha contribuito alla buona riuscita della presentazione, a Villa Recalcati, del mio racconto lungo CICALE AL CARBONIO. Da sinistra: Paolo Costa, il sottoscritto, Gloria Bertazzoni (una delle sei Miss Mondiali 2008), mio fratello Guido e Antonio Borgato. Mancano all'appello Angelo Monti (che ha letto davvero con grande trasporto parti del libro) e Francesca Brianza, assessore provinciale al Marketing Territoriale. E poi manca la foto del pubblico, che ha pazientemente 'sopportato' le mia manie di protagonismo. Però qualcuno si è anche divertito, come i più piccini della Comerio, che hanno riso di gusto alle 'parolacce' uscite dalle mie pagine.

giovedì 2 aprile 2009

Profeta

Insomma, benché sia un blogger come me, Beppe Grillo non riesce a convincermi. E ieri sera ne ho avuto ulteriore conferma. Non condivido a fondo né il metodo né il merito. E sul metodo si potrebbe anche sorvolare. E' un comico, le spara grosse, e non è che sia molto democratico. Lui dice la sua (anzi, le sue) e poi se ne va. E se qualcuno cerca di replicare, esce con 'è tutto un magna magna, di politici non ne salvo nemmeno uno, tutti ladri eccetera'. E già questo fare di ogni erba un fascio non fa parte della mia filosofia. Ma è sul merito che ho ancor più riserve. La fa facile il caro Grillo. Senza dubbio ciò che dice avrà una parte di verità, ma semplifica troppo. Non può universalizzare, che so, l'esperienza del piccolo imprenditore trevigiano, che ricicla il 100% (ammesso sia possibile) e sostenere che lo si possa estendere su scala mondiale. Diciamo allora che lui dà degli input, e va bene. Ma non può fare il profeta, su tutto e tutti. I profeti in genere si sbilanciano, ma sul piano morale, spirituale. Gesù non ha mai detto: "Il problema dell'acqua è una bazzecola, si fa così e così...il problema dei rifiuti è di facile soluzione, basta questo e quest'altro..." E non è certo il successo di audience che garantisce. La folla non mette il sigillo della verità.

L'ironman di Barasso


Ecco il mio amico Giovanni Montini, l'ironman di Barasso, qui impegnato nella massacrante Cape Odyssey, corsa a tappe svoltasi in Sud Africa. Giovanni è arrivato 3° nella categoria Master. Nei suoi molti anni di carriera sportiva, le ha provate tutte: maratone prestigiose, triathlon (compreso l'ironman di Zurigo, cioè 3,8 km a nuoto+180 km in bici+42 km di corsa!!!!), e poi sfiancanti gare in mountain-bike (24 ore no stop....), e poi le gare multisport (canoa+arrampicata+sci alpinismo+bici+corsa....). Ha girato il pianeta (dai deserti alle cime più elevate), alla ricerca della gara più emozionante e stancante. Ultimamente preferisce le corse a piedi; dopo il trofeo Mezzalama (prestigiosa gara di sci alpinismo) se ne andrà in Marocco.
A differenza di Forrest Gump (che dopo anni di corsa, disse 'Mi sento un po' stanchino'), Giovanni quella frase non l'ha ancora pronunciata.