domenica 5 aprile 2009

Ancora lei

Sì, ancora lei, la morte. Ne parolo perché sto bene, posso osservarla da lontano (come Brinzio dal Campo dei Fiori). Del resto della morte si può scrivere solo se ce l'abbiamo di fronte ma a debita distanza, se non ci abbraccia, se ci lascia respirare.
Credo che il nostro compito più importante di viventi sia di saper dimostrare a chi ci vuole bene (soprattutto ai figli, al coniuge se non abbiamo figli, Dio non voglia ai genitori, agli amici) che è possibile morire. Che si può guardare negli occhi con dignità a sorella morte. Io mi auguro di morire nel sonno, comunque senza soffrire. Perché credo di non essere in grado di affrontare con coraggio tale momento, non mi considero una persona coraggiosa, con le.....Per questo, oggi, che sto bene, lascio tracce di speranza e di fede. Allora non saprò più farlo.

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