sabato 9 ottobre 2010

Romanzo

Spesso, quando mi metto al computer per scrivere pagine di narrativa, vengo circondato da un pensiero disturbante, che attiene alla vanità di ciò che sto facendo. All'inutilità. Il sospetto che stia sprecando tempo non favorisce il flusso dei pensieri creativi. Mi blocca. E un poco mi deprime. Giunge ora una citazione da Mario Vargas Llosa, recente premio Nobel per la letteratura, che mi rinfranca. Dice lo scrittore peruviano: "Non importa quanto sia effimero, un romanzo è qualcosa, la disperazione non è nulla."
Che io traduco: pur di fuggire alla disperazione tutto può servire, anche un romanzo.

Spreco

La vita, fondamentalmente, è un grande spreco. Buttiamo nel cesso un sacco di energie in occupazioni inutili, in inutili discussioni, sprechiamo occasioni, sprechiamo insospettabili potenzialità intellettuali e di altra natura...sprechiamo pensieri, che mai nessuno conoscerà. Ce ne andremo da sconosciuti. Chi può dire di essersi smascherato totalmente? La scrittura pone parziale rimedio a questa colossale dimenticanza, a questo difetto di memoria. Fissa -per pochi attimi o magari per secoli- ciò che altrimenti evaporerebbe, senza lasciar traccia.

in foto: originale cesso con bidè incorporato, in un albergo di Cortina d'Ampezzo

Se....

Interessante incontro, ieri sera, nell'ambito del Premio Chiara. Ho conosciuto la storia dei Barmasse, padre Marco e figlio Hervè, grandi alpinisti della Valtourneanche, che il 17 marzo 2010 hanno aperto una nuova via sul Cervino (in foto, la 'Gran Becca' vista da Torgnon). Sono partiti alle 2 di notte da Cervinia e sono rientrati 24 ore dopo, vittoriosi. Immagini stupende della loro impresa, il Monte Rosa e il Bianco visti dalla cima del Cervino, un'alba incredibile e i miei soliti pensieri, quando vedo simili imprese e simili scenari. Sono un tipo solitario, e ciò è noto. Che ama le imprese sportive, e si sa. Se avessi dato retta alla mia natura più prepotente, se non avessi conosciuto gli amici della Shalom, se non avessi incontrato Carla, probabilmente oggi non starei a Varese ma in qualche sperduta valle montana, farei la guida alpina, scalerei. Non rimpiango le mie scelte di vita, chi mi conosce sa che sono felice, però.....