domenica 4 luglio 2010

Bravo Marco

Questa volta il 'bravo Marco' non è rivolto a mio fratello ma a Marco Presta, uno degli autori partecipanti al Premio Chiara, che ho sponsorizzato sino all'ultimo ma che non è riuscito ad entrare nei finalisti. Il suo 'Paradosso terrestre' è davvero un bel libro, dove dietro l'aggettivo 'bello' ci sta la leggerezza della scrittura, la verve comica e surreale, la creatività dirompente, finalmente un po' di ironia posata, senza volgarità. Si potrebbe definire la versione classica, elegante, raffinata di un libro del ragionier Fantozzi. Del resto Marco Presta è autore televisivo e teatrale di fama almeno nazionale, ha curato programmi di successo, spesso in collaborazione con Enrico Vaime. Un confortante libro estivo, che toglie un po' di peso dall'anima.

Da dieci anni


Grazie all'amico Gottardo Ortelli (del quale ho un caro ricordo), da dieci anni faccio parte della Giuria dei cosiddetti Grandi lettori (anche se mi considero un piccolo lettore), designata a scegliere la terna del Premio Chiara. Quest'anno la terna è diventata quaterna (foto), con la scelta di quattro libri, che verranno recapitati ai 200 lettori della Giuria Popolare. Buoni autori, ma con un denominatore comune: troppa tristezza. Troppa morte. Penuria di speranza. E già due titoli lo annunciano: 'Racconti sgradevoli' e 'Non esiste saggezza'. E invece la saggezza esiste, e la vita è anche piacevole. Noi scrittori (e faccio il mea culpa) dovremmo saperlo, sperimentarlo, tenerne conto, scriverlo.

Stanchi di non camminare


Stamani mi girava in testa il titolo di un libro della nostra giovinezza, mi pare scritto da Alessandro Pronzato: 'Stanchi di non camminare'. Il caldo estivo può fiaccare il corpo e la mente, ma non camminare stanca. Meglio, molto meglio camminare, in montagna...far camminare il corpo, la mente, lo spirito....perché, paradossalmente, chi cammina si rilassa, ed è felice.

E non lamentatevi del caldo

E ora non lamentiamoci del caldo, per carità! Dopo tanto freddo e soprattutto acqua godiamoci il solleone, sfruttando naturalmente ogni espediente per rinfrescarci. Se fossi un bimbo farei come questo piccolo, che ho sorpreso in località Le Fornaci, sopra Malesco, beatamente immerso in una vasca a cielo aperto.

Passo passo, con Carlo Meazza

Ed è stato un onore per me salire alla Laurasca insieme all'amico fotografo Carlo Meazza (eccolo in cima), fra coloro che più hanno immortalato in immagini la bellezza delle nostre montagne, autore fra l'altro di 'Passo Passo', la bibbia degli escursionisti varesini che 'si accontentano' delle cime più vicine a casa, senza mettere in conto lunghe trasferte. Vette di tutto rispetto, capaci di volgere al sereno l'umore, intristito dalla vita di città.

Sul vertice della Laurasca

Finalmente, a 54 anni, sono salito in cima alla Laurasca, una delle belle cime che vedono il lago Maggiore, nella sua sponda piemontese. Era una mancanza grave per uno che ama la montagna e la nostra zona. Una bella camminata, che consiglio, salendo in auto dalla Val Vigezzo, a Malesco svolta a destra per la località Fornaci (1300 m) e poi a piedi, sino ai 2150 metri della cima Laurasca. Che si vede subito (foto) sin dai primi passi. Una vetta alla portata di tutti, basta aver voglia di camminare per tre ore, più due al ritorno.