martedì 14 giugno 2011

"Dovevano vedermi vivo"

Ho letto sul quotidiano La Provincia di domenica 12 giugno un articolo interessante, a firma Laura Botter. E' la storia di Antonello De Giorgio, 52 anni, direttore di banca, giocatore-allenatore di basket. Tre anni fa si ammala del linfoma di Hodgkin. Una lunga terapia, la preghiera, la speranza, e oggi Antonello è guarito. Ha scritto un libro che narra la sua vicenda. Titolo: Non sono ancora una foto sopra una lapide! Titolo che è nato vedendo la faccia di coloro che si rapportavano a lui, sapendo del suo male. "Mi vedevano già morto" racconta De Giorgio. Che dice altre cose che condivido. E una in particolare: "Giocavo anche mentre facevo la chemio. Era un segnale importante, soprattutto per le mie figlie che dovevano vedermi vivo."
Un genitore ha questa grande responsabilità. Non deve nascondere il soffrire ai propri figli, ma deve dimostrare che lo si può affrontare. Compito arduo. Ma essenziale.

Record Vidoletti terze

Ecco gli alunni di terza che hanno stabilito nuovi record della Vidoletti di atletica leggera. In ginocchio da sinistra: Carolina Sassi, Ludovica Castriciano, Veronica Bossi, Lara Bucciarelli. In piedi da sinistra: Giulio Carcano, Mateo Saturni, AndreaTomasina, Marco Macaluso e Claudio Bonanni.

Dettaglio

Che Tu ci sia o no, in fondo, è un dettaglio. Basta che mi aiuti ad uscire, con un finale decoroso, da questa avventura.

in foto: crocifisso all'Alpe Scaredi

Quando....

Quando siamo in salute, la solitudine può apparire persino uno stato di grazia, la miglior soluzione possibile. Ma basta un mal di testa per farci sognare la valle, la compagnìa, la medicina, l'aiuto degli altri. Non illudiamoci di bastare a noi stessi.

in foto: baite isolate all'Alpe Loana