sabato 5 maggio 2012

Verso Londra 2012

Monaco 1972: avevo 16 anni, cominciavo a capire qualcosa, soprattutto il dramma che turbò quelle Olimpiadi, la strage degli atleti israeliani sequestrati da un commando palestinese, e quella sensazione davvero spiacevole che non esiste più uno spazio nella vita neutro, da favola, dove poter giocare senza che i drammi dell'umanità piovano anche lì a guastare la festa. E' l'amarezza di chi scopre a poco a poco che i medici non sono tutti salvatori di vita, che i genitori possono sbagliare eccetera..ma per fortuna sono ancora giovane e voglioso di speranze. Soprattutto quella che prima o poi andrò anch'io alle Olimpiadi, forse quattro anni dopo, o forse otto. C'è tempo. Intanto sono due i nomi che più mi tornano alla mente di quelle Olimpiadi, che ho seguito dalla mattina alla sera: Olga Korbut e Mark Spitz. Naturalmente mi sono innamorato della piccola Olga, io che praticavo la ginnastica artistica. Ricordo di aver attaccato sul mio Diario Vit del 'Classico' una sua foto a colori, mi sembra sulla trave. Grande Olga! E poi Mark Spitz, eccelso nuotatore dal fisico tutto sommato normale. Moltissime ragazze tenevano in camera il suo poster con medaglie al collo, tante, tantissime, tutte in una sola Olimpiade.

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